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Lettera ad Annalisa

Post n°1377 pubblicato il 05 Marzo 2015 da non.sono.io

Cara Annalisa,
è un po’ che volevo chiedertelo, da circa venticinque anni: perché mi lasciasti quel quattro gennaio di non so più quale anno? Bada bene, non è una mania la mia, non è che mi ci arrovello notte e giorno da quando è successo. E’ solo che ci pensavo adesso, in questo momento, e poi chissà quando mi ricapita. E allora ne ho approfittato e te lo domando ora, prima che mi passi di mente.

Era un pomeriggio di gennaio, appunto, tetro come un’estate bergamasca. Noi due in quel parchetto di ghiaia e terra, in mezzo a un traffico che assomigliava tanto alla confusione della nostra età. O per lo meno della mia. Il tuo seno stretto in una maglietta fuori stagione, i miei capelli lunghi incapaci di reagire al vento che li trascinava via. Poi, in ordine di apparizione, tutti i progetti che avevo già fatto, che erano soltanto i miei, anche se non potevo ancora saperlo.
Mi piacerebbe ricordare le parole che usasti per dirmi che non ti avrei mai più potuta rivedere, perché sarebbe simpatico adesso riderci insieme, di quanto eravamo sciocchi pure quando facevamo i cattivi. Invece, quelle parole si sono perse chissà sotto quale altra esperienza e, insieme a loro, il dolore che provai in quell’incrocio pieno di rumori e ombre.

A pensarci bene, non ricordo nulla di te. Cosa ci dicevamo Annalisa, in quei pomeriggi fugaci nel parco della basilica? Eppure so che ti amavo, o così dichiaravo, tanto l’amore non lo conosce nessuno e quindi lo si può immaginare come si vuole. Noi l’avevamo immaginato Annalisa, forse non ce lo siamo mai detti, o forse sì, ma che differenza fa.

Quell’amore si è confuso nel traffico quel pomeriggio, insieme al dolore, e alla nostra adolescenza. Tanto che adesso mi viene solo da sorridere, quando ci penso che di te più di tutto m’è rimasta la sensazione della consistenza dei tuoi capezzoli.

Annalisa non te ne avere a male. Che tanto l’amore non lo conosce nessuno, e se a te va possiamo ricordacelo come vero amore, questo nulla che mi viene in mente quando ti penso.
Con affetto.

 
 
 
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