la sete verde

troppo distintamente parte

WALLACE STEVENS


SEMPRE MENO UMANO, O SPIRITO SELVAGGIO

Se ci deve essere un dio nella casa, deve essere,
per dire parole nelle stanze e sulle scale,

si muova come il sole sul pavimento,
o la luna, silenzioso, come il fantasma di Platone

o lo scheletro di Aristotele. Appenda
le sue stelle al muro. Deve dimorare quietamente.

Deve essere incapace di parlare, chiuso,
come sono quelli: come la luce, per quanto si muova;

come il colore, anche quello a noi più vicino;
come le forme, anche se ci significano.

E' umano ad essere alieno,
alle bestie e alla massa incomunicabile.

Se ci deve essere un dio della casa, sia tale
da non udirci quando parliamo: una frescura,

un nulla vermiglio, un qualsiasi stecco della massa
di cui siamo troppo distintamente parte.






i versi vengono dal meridiano mondadori
a cura di massimo bacigalupo,
 alle pagine da 562 a 565
la raccolta da cui sono tratti
intitolata "Trasporto all'estate"

CAREY BELL



So Hard To Leave You Alone








l’immagine: die grosser di ALBRECHT DURER, 1503

SEVERAL
intorno alla zolla,
Melchior Lorch
Portrait of Albrecht Dürer, 1550














TOBIAS
naso tra i libri,
pensieri tra i versi:
Osip Mandel'stam
"ingegnere dell'anima umana"













GIAN
intorno al
senso della presenza



Nella presa d'atto del mistero dell'umana esistenza e della possibilità e di trovarsi davanti a sembianze continue, v'è la volontà, forse anche la certezza, di entrare nella spirale dell'anima, al confine tra coscienza e parola, cercando il seme della vita per recuperare il senso della presenza

WOODENSHIP

Casa: forse
una patria, 
magari soltanto un luogo
in cui essere anime, 
di stanza in stanza
sofferte o apatiche,
felici o distanti,
comunque comprese








































































fuck nota

divino silente.
distinto indistinguibile.