la bradipessa

alla ricerca dei propri limiti, delle proprie potenzialità e di (un po') di autostima

 

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Nickname: sillylamb
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 46
Prov: MI
 

DEDICATO A S.

 

"Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere "noi" in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.

Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l'un l'altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l'ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia...                                          


Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto."


Neruda

 

 

 

DEDICATO AL LEO, AL KIMBA E A DIVERIA

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Dio creò il Persiano perchè l'uomo potesse accarezzare il leone.

Dovremmo essere saggi la metà dei gatti. E anche belli la metà.

I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l'uomo.

 

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Messaggi di Agosto 2014

TAGLIATELLE GRATINATE AI FUNGHI

Post n°1547 pubblicato il 28 Agosto 2014 da sillylamb
 

Uno dei motivi per cui ho seguito tanti moduli del corso di arrampicata indoor era per il gruppo che si era formato. Più che imparare qualcosa, mi facevano piacere le chiacchiere dopo a cena. Poi il corso è stato spostato in un giorno che nn mi andava bene, ma con qualcuno sono riuscita a rimanere in contatto. MT mi ha anche invitata a un aperitivo a casa sua, con una bellissima terrazza che dà sul nuovo quartiere di Porta garabaldi e nn sembra nemmeno di stare a Milano. Quello che mi ha stupito è che se una volta erano le donne ad andare al mare coi figli al seguito, mentre gli uomini restavano in città a lavorare, quella sera i milanesi ad oltranza erano quasi tutte donne. Segno dei tempi che cambiano e per una volta mi piace la direzione in cui stiamo andando. La nostra indipendenza, la nostra dignità e il riconoscimento che il nostro lavoro vale uguale a quello dei nostri compagni.

Ingredienti (per 2 persone): 150g di taglaitelle, 200g di porcini, 1 uovo, 30g di parmigiano grattugiato, sale, pepe, timo, olio, aglio
Preparazione: Fate imbiondire l'aglio nell'olio, unite i funghi a cubetti e cuocete finchè nn saranno teneri; profumate con pepe e timo e regolate di sale. Lessate la pasta in acqua bollente salata, scolatele e fatela saltare nella padella col condimento. Trasferitela in una teglia da forno, versatevi sopra l'uovo sbattuto con formaggio e infornate a 180° per 20 minuti.
Note: i porcini in questione sono stati trovati da S in montagna e hanno sparso un profumo buonissimo per tutta la casa.

 
 
 

INVOLTINI DI CARPACCIO

Post n°1546 pubblicato il 26 Agosto 2014 da sillylamb
 

Di N. Gaiman avevo letto "L'oceano in fondo al sentiero" quasi per caso. Mi era piaciuto tantissimo: un libro leggero, avvincente, con un punto di vista particolare. Così per queste vacanze ero tornata in biblioteca e dello stesso autore ho preso "I ragazzi di Anansi". L'inizio è spettacolare:

Comincia, come quasi tutto, con una canzone. [...] Le canzoni rimangono. Durano. La canzone giusta può trasfore un imperatore nello zimbello del paese, può far cadere dinastie. Una canzone dura ben oltre il momento in cui i fatti e le persone di cui parla sono diventati polvere e sogno. E' questo il potere delle canzoni.

Peccato che poi il resto del libro nn sia stato all'altezza delle aspettative: la narrazione è a tratti noiosa e il soggetto, avendo diversi punti in comune con l'altro, mi è sembrato meno originale e sorprendente. Si rivela cmq un libro piacevole, che acquista vigore nel finale.

Essere morti, probabilmente, era come essere vivi: si impara qualcosa cammin facendo e il resto lo si improvvisa.

ingredienti (per 2 persone): 250g di carpaccio, 1dl di panna, 70g di parmigiano reggiano grattugiato, sale, pepe, rucola, succo limone, olio
Preparazione: montate la panna, incorporatevi il formaggio, sale e pepe e con la mousse ottenuta farcite le fettine di carpaccio, arrotolandole poi su loro stesse a formare degli involtini. Conditele con succo di limone e olio e servitele su un letto di rucola 

 
 
 

I VOLTA SUL BIANCO: LA TOUR RONDE

Post n°1545 pubblicato il 25 Agosto 2014 da sillylamb
 

La Tour Ronde è una cima del gruppo del Bianco di cui sono venuta a conoscenza nel 2008, quando mio papà mi ci voleva portare insieme a 2 compagni del corso di alpinismo. Poi il tempo è stato brutto e nn se ne è fatto niente e la montagna è caduta nel dimenticatoio fino a quest'anno, quando è saltata fuori più volte, sempre senza riuscire ad avere le condizioni metereologiche ideali per tentare. Questo we invece sembrerebbe ok. Il meteo come al solito nn è ottimale, ma ormai ho imparato che il meteo aiuta gli audaci. Sabato ce la prendiamo con comodo: partiamo in tarda mattinata, ci fermiamo a mangiare una pizza ad Aosta e nel primo pomeriggio siamo di nuovo al cospetto del Bianco, incappucciato dalle nuvole. Prendiamo la funivia e saliamo al rifugio Torino. Passiamo il pomeriggio a fare le parole crociate e poi andiamo a nanna presto. La sveglia sarà alle 4: un po' presto forse, ma si sa che io sono lenta. Alle 5 usciamo: il cielo è sereno, ma il vento forte ci butta addosso neve riportata. Arriviamo al Col Flambeaux tra nuvole basse e decidiamo di tornare indietro e ritentare con la luce per la scarsa visibilità. Ritentiamo un'ora dopo, con gli stessi risultati. Torniamo per la seconda volta al rifugio e a quel punto io sono davvero sfiduciata. Alle 7.20 arriva la prima funivia e il meteo si apre. Io sono cmq pessimista: ho paura che sia troppo tardi e di perdere l'ultima cabina. S fatica a convincermi, alla fine però penso che mal che vada arriverò un po' in ritardo al lavoro lunedì e nn sarà certo la fine del mondo! Così partiamo. La giornata è diventata bellissima e il panorama è superbo. Affrontiamo la cresta Sud-Est che ha dei passaggi abbastanza impegnativi (mi chiedo come mio padre potesse pensare di portarmici fresca fresca di corso CAI!) e, voltandosi indietro, è davvero estetica. C'è parecchia neve fresca, la facciamo integralmente coi ramponi. C'è un passaggio esposto che mi dà filo da torcere, ma alla fine riesco a passare e siamo in cima con una tempistica più che accettabile. La discesa verrà fatta dal canale Freshfield, anche questo in ottime condizioni, e alle 15.45 siamo di nuovo in rifugio, in tempo nn soltanto per prendere la funivia, ma anche per avere tempo di rilassarci un attimo e mangiare qualcosa. La giornata finisce con un'ottima cena in agriturismo a Nus.
La cosa buffa è che quando ero in difficoltà, chiedevo a S: "E ora?" E lui:"Striscia!" E io strisciavo, così ora ho le gambe che sembro reduce da un incontro di lotta greco-romana più che da una via alpinistica.

Regione: Valle d'Aosta

Località di partenza: A5 uscita Courmayeur. Seguire le indicazioni per le funive della val Veny e parcheggiare. Da qui una navetta vi porterà in pochi minuti alla stazione a valle delle funivie del Monte Bianco. Prendere la funivia fino al Rifugio Torino Nuovo (3375m; 2 tronconi, 35€ A/R) che si raggiunge dalla stazione a monte o con una scalinata interna o con un brevissimo sentiero

Meta: Tour Ronde (3798m)

Dislivello: itinerario con saliscendi per un totale di 700m circa

Punti di appoggiorifugio Torino Nuovo: di proprietà del CAI di Torino e Aosta, dispone di 100 posti letto in camerette e camerate ed è aperto con servizio di alberghetto sia nella stagione estiva che in quella invernale.
Mi ha fatto sorridere S che, appena entrato, ha detto: "Ma sei sicura che questo sia il rifugio nuovo?" In effetti è di vecchia concezione e avrebbe bisogno di un restauro; le sale comuni sono cmq accoglienti e i letti comodi. Pessima la cena; gestore disponible e competente; standard di pulizia migliorabili; 45€ la mezza pensione soci CAI 

Periodo: l'itinerario è in genere percorribile tutto l'anno; io l'ho fatto domenica 24-8-14: ghiacciaio in ottime condizioni con crepacci quasi tutti chiusi e ponti di neve ben portanti; anche la terminale alla fine del canale Freschfield nn pone problemi e si supera agevolmente su di un ponte di neve tutto sulla sinistra; un po' di neve lungo tutta la cresta che però nn crea problemi di sorta.

tempo di percorrenza: 4h solo salita

Tipo di percorso: misto

Difficoltà: PD+

Equipaggiamento: normale da alpinismo: corda, ramponi e picozza; utile qualche nuts, cordini e un paio di rinvii

Cartografia: Kompass

Itinerario: dal rifugio Torino, si pone piede sul ghiacciaio e, passando sotto la stazione della funivia di Punta Herbronner, ci si porta al colle des Falmbeaux (3407m). Si scende quindi per circa 200m verso la Valle Blanche per poi tagliare a sinistra e iniziare a salire puntando all'insellatura tra l’aiguille d’Entréves a sinistra e la Tour Ronde a destra. Poco prima di arrivarci, piegare a destra e rimontare un breve ma ripido pendio che conduce in cresta a quota 3570m evitando il primo tratto più difficile (passaggi di IV). Si superano alcune rocce mantenendosi verso destra (passi di II) fino a raggiungere il punto più difficile: una lama da superare dapprima a cavalcioni, poi tenendosi con le mani al filo di cresta occorre affrontare una placca abbastanza liscia e esposta (utile cordino lungo). Ci si sposta ora sul versante della Brenva per aggirare su sfasciumi 2 genadarmi (ometti). Ci si riporta sul filo più avanti e affrontare l'ultimo pendio nevoso. Un breve salto di roccette conduce in vetta.
Per la discesa esistono varie possibilità. Noi, date le ottime condizioni, abbiamo scelto di scendere il canale Freshfield (prestare attenzione che normalmente contiene blocchi instabili e può scaricare!) che attacca all'omonimo colle, dopo il pendio nevoso terminale. Ci si abbassa a sinistra su terreno ripido (45°), per poi affrontare qualche roccetta e raggiungere la terminale. Si torna quindi sul ghiacciaio principale e da qui si torna al rifugio Torino percorrendo lo stesso itinerario dell'andata.

Considerazioni: ovviamante soddisfazione a mille. Innanzi tutto per i tempi. Poi per aver fatto una cima nel gruppo del Bianco. Certo, nn è sua maestà, ma in quel massiccio le condizioni sono sempre così severe e i panorami così superbi che arrivare su una qualche cima è sempre fonte di orgoglio. NN ringrazierò mai abbastanza S di avermi convinta e di essere stato come sempre la mia guida.

 
 
 

COURMAYEUR 2014, IV PARTE: CONCLUSIONI

Post n°1544 pubblicato il 22 Agosto 2014 da sillylamb
 

E questo è più o meno tutto. Devo dire che visto come è andato questo agostembre in giro, nn devo lamentarmi.
L'ultimo giorno poi abbiamo fatto anche il sentiero Gatti, un percorso che parte dalla stazione della funivia del Pavillon e mantenendosi in costa si porta a un belvedere sulla Brenva, dopo aver sceso 2 salti rocciosi attrezzati con corde fisse e scalette metalliche (consigliato per i meno esperti un kit da ferrata). Da lì la Brenva è davvero maestosa e io mi sono sentita un po' triste. Da una parte la partenza si stava avvicinando e allontanarsi da uno dei luoghi del cuore fa sempre un po' male. Poi mancavo da Courmayeur d'estate da un sacco di tempo e trovarla così vuota mi ha messo tristezza. Sarà la crisi, sarà cambiato il modo di far vacanza, ma veder costruire una funivia enorme e nn dover far la coda per salire in agosto mi è sembrato da una parte un controsenso, dall'altro un enorme spreco. Forse ci sarà la speranza di incentivare il turismo straniero invernale, ma mi chiedo se era davvero quello di cui avevamo bisogno. E poi c'è il solito guardare il Bianco dal basso e desiderare essere lassù; quest'anno nn ci abbiamo nemmeno provato: nn sono allenata, il meteo è stato pessimo, la prenotazione del rifugio più complessa dell'anno scorso e mi chiedo se avrò mai la possibilità di realizzare questo sogno.
In ogni caso il bilancio è positivo. Sono stata davvero contenta di essere tornata lì in estate e ho realizzato molte delle cose che mi ero prefissata. Certo che una settimana è davvero poco, è volata.

Per quel che riguarda la cucina, nella settimana mi sono dedicata a tante ricette valdostane, scoprendone diverse nuove e davvero buone. Vi lascio questa che è forse quella che mi è piaciuta di più (anche la zuppa al piatto della Valdigne nn era affatto male, ma questa secondo me è meglio).

Tagliatelle di castagne ai porri
Ingredienti (per 2 perosne): per la pasta: 100g di farina di castagne, 100g di farina bianca, 2 uova, 1 pizzico di sale
Per il condimento: 1 porro di grandi dimensioni, 50g di lardo, panna, parmigiano grattugiato
Preparazione: mescolate le 2 farine e impastatele con le uova fino a ottenee un impasto elastico he nn si attacca alle mani; fate riposare coperto per un'ora, poi passatele nell'apposita macchina ottenendo le tagliatelle che cuocerete in acqua bollente salata per 5 minuti. Fate sciogliere il lardo in una padella senza altro condimento, unite il porro a rondelle e fate stufare per 10 minuti. Unite la pasta scolata, legate con qualche cucchiaio di panna, regolate di sale e pepe e mantecate con il parmigiano. Servite subito.

 
 
 

COURMAYEUR 2014, III PARTE: SCIALPINISMO AL BREITHORN CENTRALE

Post n°1543 pubblicato il 21 Agosto 2014 da sillylamb
 

Ebbene sì, tra le millemila cose ce avevamo portato c'erano anche gli sci. In quota quest'anno c'è ancora tantissima neve e io avevo appena comprato gli scarponi da scialp nuovi e nn vedevo l'ora di provarli. Sveglia alle 5, coda in biglietteria e quando siamo stati a Plateau Rosà sferzati dal vento, ho iniziato a pensare che forse nn fosse proprio un'idea brillante. Invece poi il vento è calato, il meteo è stato più che discreto, gli scarponi nn facevano male (anche se coi ramponi sono un po' scomodi, ma in discesa sono davvero una bomba) e la neve era favolosa. Insomma, fare scialpinismo ad agosto è una cosa che nn ha prezzo, se poi si arriva a 4000m per la XVII volta è davvero il top. Ho anche realizzato il sogno di bambina di fare sci estivo a Cervinia: cosa posso volere di più? Ho solo un problema: la classifico come l'ultima della stagione 2013-2014 o come la prima del 2014-2015?

Regione: Valle 'Aosta, Valtournenche

Località di partenza: A5 uscita Chatillon. Risalire la Valtournenche fino a Cervinia; da qui impianti fino a Plateau Rosà (3450m)

Meta: Breithorn Centrale (4156m)

Dislivello: 700m

Punti di appoggio: nessuno

Difficoltà: BSA

pericoli oggettivi: crepacci; cresta

Periodo consigliato: aprile-giugno. Io l'ho fatta sabato 16-8-14: ottima copertura nevosa, un po' dura in alto, poi ancora invernale; ghiacciaio completamente chiuso

Tempo di percorrenza: 2h30 solo salita

tipo di percorso: A/R per la stessa via su piste e ghiacciaio

Materiale supplementare: corda, picozza e ramponi per la cresta

Cartografia: Kompass

Itinerario: dalla stazione a monte di Plateau Rosà si rimontano le piste portandosi al colle del Breithorn (3826m). Si attraversa un ampio pianoro portandosi alla base del pendio terminale del Breithorn Occidentale. Si cominica a risalirlo per poi piegare a destra e raggiungere il colletto tra l?Occidentale e il Centrale dove si lasciano gli sci (4100m). Per cresta si raggiunge la vetta.
Discesa per l'itinerario dell'andata.

 
 
 

COURMAYEUR 2014, II PARTE: ESCURSIONISMO

Post n°1542 pubblicato il 20 Agosto 2014 da sillylamb
 

Il bivacco Gervasutti
Tra i programmi nn c'erano solo cose complesse, ma anche escursioni più facili. Il bivacco Gervasutti era tra queste. Un po' la curiosità di andare a vedere le Gran Jorasse da vicino, visto che nn credo che saranno delle montagne su cui riuscirò mai a salire. Un po' il desiderio di andare alla scoperta di un posto per una volta vicino a casa. Un po' la voglia di vedere di persona questa struttura fantascientifica che è stata al centro di discussioni e polemiche. Le aspettative nn sono state deluse: la struttura è di forte impatto, panoramica e accogliente, posta in un angolo selvaggio della Val Ferret che pare fatto apposta per sognare ascensioni più difficili. Diciamo che è stato un andare in avanscoperta, la prossima volta sarà per fare la Lechaux. Sinceramente nn ho trovato difficile andar fin su (anche se poi le gambe mi hanno fatto male per 3 gg: quest'anno nn sono per niente allenata), la cosa più complessa è stato il guado, impossibile da farsi al ritorno se nn molto più a valle, costringendomi a scendere fuori sentiero su terreno a me nn congeniale per 300m di dislivello. La cosa più bella è stato ritrovare l'atmosfera della Patagonia così vicino a casa e anzi consiglio questa gita a chi avesse intenzione di intraprendere la Vuelta allo Hielo Sur perchè tra guadi e roccette secondo me è molto propedeutica.
Regione: Valle d'Aosta, Val Ferret
Località di partenza: A5 fino a Courmayeur, poi seguire per la Val Ferret che si risale fino a La Vachey (1650m). Solitamente nei mesi estivi la Val Ferret è chiusa dalle 9 alle 17 ed è necessario prendere una navetta da La Palud; quest'anno il parcheggio è scomparso per far posto ai lavori di messa in sicurezza della frana del Mont de la Saxe ed è quindi possibile risalirla in auto.
Meta: Bivacco Gervasutti (2840m)
Dislivello: 1200m
Punti di appoggio: Bivacco Gervasutti: 9 posti letto, materiale da cucina, piastra ad induzione che funziona solo se la pentola viene appoggiata sopra.
difficoltà: in internet è classificato come F+ o PD in base alle condizioni; francamente a me questa classificazione pare eccessiva: nelle condizioni attuali secondo me è un EEA
Materiale supplementare: utile imbrago e longe per assicurarsi sulle roccette finali; picozza e ramponi talvolta utili (a noi nn sono serviti)
periodo: l'itinerario è percorribile da fine giugno a settembre; io l'ho fatto martedì 12-8-14: qualche nevaio da attraversare
tempo di percorrenza: 2h30 solo salita (+1h30 in sosta, perse per lo più per trovare il guado)
tipo di percorso: A/R per la stessa via su tracce e sentiero per lo più ben segnato; presenza di 2 tratti attrezzati con corde fisse
Acqua lungo il percorso: no
cartografia: Kompass
Itinerario: parcheggiata l'auto nei pressi della pesca alla trota a La Vachey, si attraversa la Dora sul ponte che porta alle baite di Fraboudze. Poco prima delle case, imboccare il sentiero a destra. Ci si innalza dapprima nel rado bosco di larici, poi su terreno di sfasciumi lungo la vecchia morena raggiungendo il posto dove si dovrebbe guadare, segnalato da ometti e bolli gialli. Anche se partiti per tempo, il fiume era troppo grosso e nn siamo riusciti a guadare in quel punto; abbiamo dovuto salire ancora un po' e siamo riusciti a farlo intorno a quota 2000m. Spostandosi poi verso destra, siamo tornati a riprendere il sentiero che si innalza ripido su un costone erboso. Prestare attenzione a una freccia gialla: scendendo qualche metro, si guada un altro torrente, per poi portarsi nuovamente sulla sinistra orografica nei pressi di un canalino attrezzato con corde fisse. Usciti, si segue ancora per un breve tratto il sentiero che poi scompare. Ci si muove ora tra rocce montonate e nevai, guidati da bolli gialli che indicano più la direzione da seguire che la via più agevole. Si compie quindi un lungo traverso verso sinistra, poi con ampio semicerchio verso destra si pone piede sul ghiacciaio di Fraboudze. E' un tratto molto breve e nn pone particolari problemi. Si raggiungono cos' le roccette finali che si rimontano aiutati da corde fisse e si arriva al bivacco.
Discesa per la via di salita. Noi purtroppo nn siamo più riusciti a guadare il fiume se nn molto più in basso e siamo quindi dovuti scendere costeggiandolo sulla sinistra orografica fin quasi a quota 1700m.

Passeggiando in Val Tournenche, tra i valloni di Leviona e Pesson
In teoria domenica 17 il meteo era spettacolare. Ci eravamo tenuti la giornata studiando continuativamente il meteo per fare qualcosa in quota. Il giorno prima però eravamo andati a fare il Breithorn, con sveglia alle 4.30. Il Bianco incute sempre un po' di timore e alla fine abbiamo preso come scusa la pigrizia (nn avevo voglia di svegliarmi un'altra volta alle 5, in 2gg...) per cambiare programma. Andiamo pertanto a fare una camminata in un angolo sconosciuto nn così lontano da casa. Il giro mi è piaciuto, continuavo a oscillare tra l'infinitamente piccolo (un intero prato di stelle alpine e il blu incredibile delle genzianelle) e l'infinitamente grande (la Grivola e l'emozione di vedere l'altra faccia del Gran Sertz). Sinceramente direi che è andata bene così: ho fatto fatica, nn so se sarei stata in grado di fare un'ascensione più impegnativa. In fondo le vecanze sono anche fatte per riposarsi.
Regione: Valle d'Aosta, Valsavarenche
Località di partenza: A5 uscita Aosta Ovest; SS26, poi prendere a sinistra per la Valsavarenche che si risale fino a Degioz (1550m)
Dislivello: 1000m circa
Punti di appoggio: nessuno
difficoltà: EE
periodo: l'itinerario è percorribile da giugno a ottobre; io l'ho fatto domenica 17-8-14
tempo di percorrenza: 5h per l'intero giro
tipo di percorso: itinerario ad anello su tracce e sentieri non ben segnati; qualche tratto esposto
Acqua lungo il percorso: sì
cartografia: Kompass
Itinerario: parcheggiata l'auto subito dopo il bivio per Tignet, si segue la strada asfaltata per qualche decina di metri, fino a quando si nota sulla sinistra una traccia inerbita che sale per prati. Si incrocia una volta la strada asfaltata e si raggiungono le case di Tignet (1665m). Prendere a sinistra il segnavia 10 che attraversa il torrente su di un ponte e, tralasciata una strada che scende, sale a svolte nel bosco. Mantenersi sempre sul sentiero principale (rare frecce gialle) fino a immettersi sull'AV2 che si imbocca a sinistra. Alcuni tornanti conducono a un oratorio e alle baite di Leviona (2285m; 2h; fontana). Ci si addentra brevemente nel vallone per poi piegare a sinistra e superare il torrente su di un ponte. Il sentiero ora tende a scomparire, lo si riconosce perchè bordato di sassi. Diventa più evidente quando inizia a risalire il costone con alcune ripide svolte. Tende a perdersi nuovamente in un canalino, poi si trovano 2 tracce. Noi abbiamo percorso quella più a monte che con un lungo traverso conduce ai ruderi di un casotto reale di caccia (2573m; 45'). Il sentiero costeggia ora le bastionate rocciose delle Gorges della Grivola, con alcuni tratti esposti per poi scomparire tra un gruppo di paravalanghe. Qui occorre seguire i numerosi ometti che si abbassano fino a un casotto dove troviamo il segnavia 4A. Lo seguiamo entrando nel vallone di Pesson (sorgenti) e abbassandoci fino alle baite di Bocconere inferiore (2100m; 1h15; fontana). Imbocchiamo ora il segnavia 11 che scende velocemente tuffandosi nel bosco di larici. Un ultimo lungo traverso verso sinistra ci riconduce a Degioz. Attraversato il paese, ci ritroviamo al punto di partenza.

 
 
 

COURMAYEUR 2014, I PARTE: MTB

Post n°1541 pubblicato il 19 Agosto 2014 da sillylamb
 

E anche questa volta sono partita senza salutare nessuno. Il fatto è che gli ultimi giorni al lavoro sono stati davvero pesanti e avevo bisogno di uno stacco. Mi sono rifugiata nel mio posto del cuore, strappato con le unghie e coi denti ai miei genitori, visto che di solito ad agosto ci vanno loro e per me l'intersezione deve essere pari a zero, visto che ho una vita molto disordinata in vacanza e mi sentirei a disagio e nn libera.
Quest'anno il meteo è pessimo ovunque, tanto che ci siamo portati dietro l'intera casa con l'idea che bene o male qualcosa saremmo riusciti a usare. Tra biciclette, sci, corde, scarpette, scarponi e gatti, sembravamo i profughi.
L'inizio è stato drammatico, spt perchè le previsioni nn erano attendibili. Per domenica 17 davano 7 ore di sole: ci siamo alzati e pioveva, così abbiamo optato per le terme. E' stata un'ottima idea: pochissima gente e ci siamo goduti l'intera giornata tra sauna ventilata, idromassaggi, maschera per capelli e bagno a vapore. Lunedì 18 ci siamo svegliati e... pioveva. Mi è venuta la depressione. Abbiamo guardato le webcam e in bassa valle sembrava un po' meglio, così abbiamo caricato le bici e siamo partiti per un giro davvero molto piacevole, dapprima lungo un ru e poi verso il Col du Joux. Sulla carta il giro sembrava molto più facile di quello che si è rivelato: spt la salita al Col du Joux mi ha fatto penare, forse anche perchè avevo la sella bassa, ma una volta arrivata in cima la soddisfazione e l'emozione è stata davvero molto grande.

Ru d'Arlaz e Col du Joux
Lunghezza
: 43km con 1100m di dislivello
Tipo di itinerario
:itinerario su asfalto e sterrato (40%, per lo più carrarecce MC)
Periodo consigliato
: L'itinerario è in genere percorribile da maggio a novembre. Io l'ho fatto lunedì 18-8-14
Tempi di percorrenza
: 4h30 
Descrizione
: per la prima parte abbiamo seguito questo itinerario http://www.peveradasnc.it/mtb/percorsi/ruarlaz.htm fino al km 18,65 dove abbiamo svoltato a sinistra sulla strada che conduce al Col du Joux (1640m). Qui abbiamo preso a sinistra la strada sterrata che, in piano, conduce fino a Sommarese da dove siamo tornati a Saint Vincent con una veloce discesa asfaltata.

Nei giorni successivi il meteo continuava a essere instabile e noi abbiamo continuato a rimandare le cose più serie perchè nn ci sembrava ci fossero le condizioni ideali: un giorno era nuvolo, un giorno c'era troppa neve fresca in quota, un altro c'era vento... La verità è che siamo dei cagasotto e forse anche un po' pigri, ma ne abbiamo approfittato per fare un altro giro in MTB a cui facevo il filo da un po'. Il lago di Cignana è una gita classica che anche questa volta si è rivelato più impegnativo del previsto. Mi è piaciuto spt il ritorno lungo una bella strada in quota.

Lago di Cignana
Lunghezza: 39km con 900m di dislivello 
Tipo di itinerario:itinerario quasi interamente su sterrato (95% per lo più su interpoderali MC)
Periodo consigliato: L'itinerario è in genere percorribile da giugno a ottobre. Io l'ho fatto giovedì 14-8-14
Tempi di percorrenza: 4h45
Descrizione: parcheggiata l'auto nei pressi dell'area pic-nic di Champtornè a monte di Torgnon (1770m), si inizia a pedalare in salita su asfalto. Dopo un'ampia curva e un rettilineo, nei pressi di un noleggio MTB, si imbocca la sterrata a destra che seguiremo fino a Gilliarey (2200m). Segue una breve discesa, una breve risalita e poi 2km di discesa fino a quota 2000m. Si risale all'alpe Cortina (2083) e poi si raggiunge il lago di Cignana (2135m; 2h30). Passando sulla diga è possibile raggiungere una cappelletta posta in bella posizione su un dosso erboso.
Il ritorno avviene per la strada dell'andata fino all'alpe Telinod (2061m), poco sotto Gilliarey. Appena dopo l'alpe si imbocca una strada a destra (indicazioni per l'alpe Chateau) che corre quasi pianeggiante a mezza costa. Una breve salita conduce all'alpe (2083m) e poco sopra occorre prendere a sinistra. Si continua in lieve discesa, tralasciando le varie deviazioni fino ad arrivare alla stazione a monte degli impianti. Per le piste da sci si torna all'asfalto e da qui al punto di partenza.

 
 
 

INSALATA TIEPIDA DI RISO ROSSO E SPADA

Post n°1540 pubblicato il 05 Agosto 2014 da sillylamb
 

Per la serie "Da sètt an s'è pűtei, da setanta s'è amò quei".
La mamma di S. ha deciso di andare in vacanza. "Che bello!- direte voi - Dopo la morte del compagno ha saputo riprendere in mano la sua vita!" Peccato che abbia deciso di andare da sola e in un posto lontanissimo (4h30 di auto) e mal servito coi mezzi pubblici. Il che significa che S. dovrà portarcela e con ogni probabilità qualcuno dovrà andarla a riprendere. Indovinate un po' chi sarà quel qualcuno. Senza tener conto del fatto che se dovesse aver bisogno di qualcosa (fosse anche a seguito di una banale storta) ci toccherà scapicollarci fin là. Quando gliel'ho fatto notare, mi sono sentita rispondere: "Io ho 70 anni e voglio fare quello che voglio, anche perchè nn so per quanto tempo potrò farlo. E per settembre ho già altre idee..." Al che ho ribatutto che qui può fare quello che vuole, anche il corso di bungee-jumping se le fa piacere, ma di nn complicarci una vita già abbastanza complicata. Al che si è zittita. NN so se abbia capito. Io di sicuro ero stanca e forse le cose nn mi sono uscite tanto bene. Cmq la frase che mi ha detto mi ha fatto tristezza: io credo che ci sia un tempo per tutte le cose e nn voglio arrivare a 70 anni con rimpianti e l'impressione di nn aver vissuto. Per ora sono sulla buona strada perchè fin'ora di rimpianti nn ne ho.

Ingredienti (per 2 persone): 100g di riso rosso, 150g di spada, 1 melanzana, aglio, olio, timo, scorza di limone, sale, pepe, 10 pomodorini ciliegia
Preparazione: lessare il riso in acqua bollente salata, scolarlo e raffreddarlo sotto l'acqua corrente. Tagliare lo spada a cubetti e farlo dorare in olio aromatizzato con aglio, scorza di limone grattugiata e timo; regolare di sale e pepe. Tagliare anche la melanzana a cubetti e cuocerla in olio e aglio; regolare di sale e pepe. Unire al riso il pesce, la melanzana, i pomodorini tagliati a metà e condire con un cucchiaio d'olio. Mescolare e servire.

 
 
 

ENNESIMO WE DI RIPIEGO: NOLITUDINE E TURISTA A MILANO

Post n°1539 pubblicato il 04 Agosto 2014 da sillylamb
 

Ovviamente dopo lugliembre viene agostembre. Questo we poi è stato peggio del solito: le previsioni per domenica erano pessime su tutto il nord e io avevo esaurito le cose da fare vicino a casa. Così sabato tentiamo la Liguria. L'idea era di andare ad arrampicare sopra Varazze. Partiamo prestissimo, arriviamo prestissimo e... sembrava davvero ottobre: tempo umido, nubi basse... Va be', ormai siamo qui. Mangiamo un pezzo di focaccia e tentiamo. La falesia di Alpicella nn mi è sembrata granchè: immersa nel bosco, vie senza gradazione che mi hanno messo un po' in difficoltà. Salgo Tocai&Genepy da prima (5a?), facciamo un tiro a testa e poi inizia a piovere. Aspettiamo, forse smette. Invece no, ormai la roccia è bagnata. Torniamo alle auto. NN è ancora mezzogiorno: che si fa? Bambliniamo un po', per dirla alla piemontese. Siamo scoraggiati ed è tardi per andare da altre parti lontano. Poi mi ricordo di una falesia nn troppo distante, a picco sul mare, zona Noli. La propongo, era da parecchio che volevo farci un giro e nn c'era mai stata l'occasione. Così si va. La cosa più complessa è l'accesso: prima una breve doppia, poi un lungo traverso, vertigginoso, sul mare, per fortuna attrezzato con una corda fissa, a tratti un po' marcia ma cmq tiene. Anche qui decidere nn è stato facile. C'è chi tentenna, spaventato dall'esposizione. Poi io e AC ci avviamo, gli altri ci vengono dietro ed è più facile del previsto. Ormai il mio sodalizio con S è rotto, faccio cordata con LS che è 3 anni che nn arrampica e ci vuole qualcuno che vada da primo. Colgo l'occasione e attacco Classica. Il primo tiro di IV nn oppone grosse difficoltà. Il luogo è a mio avviso incantevole. una parete di roccia rosa, simile a marmo, con venature di quarzo bianco e concrezioni color ocra, a picco su un mara turchese. Il secondo tiro, 5b, è più ostico. Mi blocco, ci penso, sto per rinunciare, poi provo e passo e arrivo in sosta. Il terzo tiro è un traverso di 5c. Lo guardo e decido di lasciar perdere. Mi sento già brava così. Montiamo le doppie e torniamo giù. Facciamo ancora un paio di tiri, mentre AC decide di tornare a casa; mi spiace che lui nn si sia divertito. Ormai la falesia è tutta per noi, si sente solo lo sciabordio del mare.  Cena ad Albissola e decisamente abbiamo salvato la giornata.

RELAZIONI:
- Alpicella: si trova davvero poco on line; al bar del paese viene venduta la guida a 9,50€ 
- Nolitudine: schemino qui http://www.ilpiacerediarrampicare.com/relazio/ligu/noli/nolitudine ; spittatura da falesia, soste su cordini da rinforzare, calate su maillon un po' arruginiti: per tornare è necessario ripetere il percorso dell'andata: il traverso segnato è di 7b e nn ha corda fissa (c'è scritto che i pezzi più difficili sono evitabili a nuoto, ma con tutta l'attrezzatura e le scarpette nn mi sembra una grande idea...)

Domenica invece siamo stati a Milano. NN so da quanto tempo nn capitava... Alla mattina abbiamo dormito, poi l'ho passata a cucinare. Al pomeriggio mi sono messa a leggere e mi è scappato un po' l'orario, per cui quando siamo usciti era tardino. A Milano c'è ancora un sacco di gente: complice il fatto dell'ingresso gratuito, abbiamo fatto la coda per entrare a Brera (mai successo!). Io ci ero già stata, gli highlights sono sempre gli stessi e a parte quello nn è che ci sia molto, ma a S è piaciuto. Peccato che le ultime sale le abbiamo viste con gli inservienti che ci facevano fretta per chiudere. Poi siamo andati nel nuovo quartiere tra Porta garibaldi e Melchiorre Gioia. NN ci ero mai stata e nn sembra nemmeno di stare a Milano: grattacieli a specchio che contrastano con le case di ringhiera, giardini dove i ragazzi ballano la breakdance, fontane e piazze rotonde da dove guardare il tramonto. Mi sentivo una vera turista, con tanto di macchina fotografica e mi sono davvero divertita, ritrovando alcuni momenti del liceo, quando al sabato nn avevo voglia di uscire con i compagni (ero già sociopatica allora!) e vagabondavo tra le vie della vecchia Milano alla ricerca di oratori e balconi in ferro battuto. Mi era addirittura venuta voglia di fare la turista al 100% e fermarmi a cena fuori, ma poi mi sembrava un po' uno spreco, tanto più che avevo a casa un ottimo polpettone di pollo.

Insomma, anche questa volta il bilancio è positivo, anche se io continuo a sperare che prima o poi il meteo si metta a posto e mi permetta di fare qualcosa di un po' più alpinistico. Che dite, speranza vana?

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: sillylamb
Data di creazione: 26/01/2006
 

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Le montagne sono le preghiere di Dio

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA (2008-2013)

Provincia di Lecco:
- Grignone per la cresta di Piancaformia (alpinismo invernale)
Giro delle Grigne
- Zucco Sileggio

Provincia di Sondrio:
Pizzo Olano (scialp)
Salmurano (scialp)
- lago del Truzzo
- Surettahorn (scialp)
Bernina (alpinismo)
- bivacco Colombo, Palon de la Mare, monte Vioz (alpinismo)
Disgrazia (alpinismo)
- Gran Zebrù (alpinismo)
- Forcellino (scialp)
- Passo Porcile (scialp)
- il bivacco Ca' Bianca (scialp)
- Da Isola a Frondaglio (ciaspole)
- il lago di Colina (MTB)
-  il Cevedale (alpinismo)

Provincia di Bergamo:
- Bronzone
- Sasna (scialp)
- Mte Misma
Traversata delle creste della Presolana (alpinismo)
- Araralta e baciamorti (ciaspole)
- Pizzo Arera

Provincia di Brescia:
- Adamello (scialp)
- Monte Carone
- Guglielmo (ciaspole)

Provincia di Varese:
- Mte Settetermini (MTB)

 

LE MIE MONTAGNE IN LOMBARDIA, 3

Provincia di Sondrio:
- Punta dgli spiriti (scialp)
Gole Cardinello e lago d'Emet
- Tambò (scialp)
- Cima pesciola (scialp)
- Meriggio (scialp)
- Alpe Bondeno (ciaspole)
- Tresero (scialp)
- Cassandra (scialp)
- Ferrè (alpinismo)
- Scalino (scialp)
- Dosdè (scialp) 

Provincia di Como:
- Bregagno (scialp)
- Cima Pianchette (ciaspole)
- Berlinghera 

Provincia di Bergamo:
- Pizzo delle Segade (ciaspole)
- anello dei Campelli
- Vodala by night (scialp)
- Pizzo del Becco 

Provincia di Lecco:
- San Primo (scialp)
- Legnone da Colico
- Resegone (ciaspole)
- Moregallo (per il canalone Belasa)
- Grignone in invernale 

Provincia di Brescia:
- Frerone (scialp)
- Monte Creino 

Provincia di Varese:
-
 Pizzoni Laveno & Mte Nudo
Piambello (MTB) 

 

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA(2008-2009-2010)

LE MIE MONTAGNE IN VALLE D'AOSTA (2011 E SEGG)

- Saron (scialp)
- Oilletta (scialp)
- Col Chavacourt (scialp)
Cima di Creya
- Gran Tournalin
- Roccia nera e Gemello del Breithorn (alpinismo)
- Dome de Gouter (alpinismo)
- Mont Avic
- 2 itinerari con le ciaspole in valdigne: alpeggi Tirecorne e lago d'Arpy
- Spalla W Becca Trecare (scialp)
- Tour Ronde (alpinismo)
- Breithorn Centrale (scialp)
Roisetta (scialp)
- Bieteron (scialp)
- Zumstein (scialp)
- Cleve de Moula
- Gran Cima (scialp)
- Tsaplana
(ciaspole)
- Gran Pays (scialp)
- Croce di fana (ciaspole)
- intorno all becca di Viou
-  da Bard a Machaby
- 2 itinerari in MTB: lago Miserin e Pointe de Chaligne
-  colle Champillon (scialp)
- S. Ambrogio 2011: a piedi sulle mulattiere di Quart, scialp al colle della Croce, ciaspolata notturna all'alpe Arp Vieille
- lago di Zuckie
(ante)cima d'Entrelor (scialp)
- lago Cignana (MTB)
- Bivacco Gervasutti
- Nei valloni di Leviona e Pesson 

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2006-07)

PIEMONTE:
Verbano-Cusio-Ossola:
- il rifugio Maria Luisa e il Grieshorn (ciaspole)
- Massa del Turlo
- l'anello di Pogallo
- Pizzo Diei e Monte Cistella
- Corona dei Troggi (ciaspole)
- Monte Massone
- Monte Cazzola (ciaspole)
Provincia di Biella:
- Monte Bo
Provincia di Torino:
-
Colma di Mombarone
Provincia di Alessandria:
- Monti Ebro e Chiappo (ciaspole)
- Monte Tobbio

LIGURIA:
Provincia di Savona:
- L'anello del Beigua
- L'anello del Monte Sordo
- L'anello di Finale
- Da Varigotti a Noli
Provincia di Genova:
punta Martin
il sentiero del Brugneto
- sui sentieri dell'ardesia: Monte Zatta e il Monte S. Giacomo
- Monti Reixa e Argentea

TOSCANA
- nelle foreste casentinesi: le cascate dell'acqua Cheta e il Monte Falterona

ESTERO
Francia:
- il mio Verdon: l'Imbut, il Breis e il Martel
- Cret de la Neige
- Le lac Blanc
Svizzera:
- Val di Campo: il rifugio Val Viola e la forcola di Cardan (ciaspole)
- Poncione d'Alnasca
- Traversata S. Carlo - Foroglio per la bocchetta della Crosa
- Il lago di Cama
- Monte Bar (ciaspole)
- La capanna Cremorasco e il Pizzo Corgella

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE (2008-09)

Piemonte
Provincia di Torino:
-
3 itinerari con le ciaspole dal rifugio Selleries: il lago Laus, il colle del Sabbione, il monte Orsiera
- il Rocciamelone
- il sentiero delle anime
- Punta Mariasco
Verbano-Cusio-Ossola:
- Alpe Veglia e dintorni
- Monte Togano

Emilia Romagna
Provincia di Piacenza:
- Monti Bue, Maggiorasca e Nero (ciaspole)
- Monte Alfeo
Provincia di Parma:
- traversata del parco dei 100 laghi
- Monte Orsaro

Liguria:
-
Manico del Lume (GE) e giro della Palmaria (SP)

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- l'Ortles (alpinismo)

Toscana:
Provincia di Massa-Carrara:
- 2 ferrate nelle Apuane: il Monte Forato e il Pizzo Uccello

Estero:
Svizzera:
- capanna Gesero e Monte Marmontana
- Chuebodenhorn
- val Vergeletto, quota 2108
- Magehorn (scialpinismo)
- Piz Grevasalvas (scialpinismo)
- Capanna Poncione di Braga (ciaspole)
- Piz cadreigh (scialpinismo)
- Monte Fumadiga
- Pizzo Claro
- l'Adula (alpinismo)
Francia:
-
Fort de la Croix de Bretagne
- Mont Buet

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 3 (2009-2010-2011)

Estero:
Svizzera:
- Poncione di Valpiana (scialp)
- Cima dell'Uomo
- Nella valle dei Cani
Piz lagrev (scialp)
- Breithorn (scialp)
Piz Scalotta (scialp)
- Piz Uccello (scialp)
- Foisc (scialp)
- Piz Rondadura (scialp)
Marocco:
-
scialp sull'Atlante: Toubkal, Ras, Timesguida, colle quota 3850m nei pressi dell'Akioud
USA (California):
- Alta Peak
- Sierra Nevada Summit Lake
- Yosemite North Rim
- Sta Cruz Island

Trentino Alto Adige:
- Rifugio Trivena e Passo delle marmotte (ciaspole)
- Alpe di Villandro (ciaspole)
- valle del Ciamin
(ciaspole)
- ciaspole e torggelen: Cornetto e da Soprabolzano a Collalbo

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Dormillouse (scialp)
- Testa di Money (alpinismo)
- Rifugio Mautino e Monte Corbiun (ciaspole)
- scialp e ciaspole in Valle Stretta: Colle di valle Stretta, col des Muandes, lago Verde, vallone di Rochemolles
Verbano-Cusio-Ossola
- Arbola
(scialp)
- Cima Valrossa (scialp)
- Mte Capio
Provincia di Vercelli:
- Monte Bo valsesiano (scialp)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 4

Piemonte:
Provincia di Cuneo:
- Monviso (alpinismo)
- sentiero Frassati in Val Maira
- cima delle Rossette (scialp)
- Cima genova per la cresta Sigismondi (alpinismo)
Provincia di Torino:
- rifugio Jervis e Punta barant (ciaspole)
- Cima del bosco (scialp)
- Cima delle Liste (scialp)
Punta delle vallette (scialp)
Provincia di Novara:
- Mte Fenera (MTB)
VCO:
-
Corno orientale nefelgiù (scialp)
- Monte Faiè
- cima Jazzi (alpinismo)
Provincia di Biella:
- cresta dei carisey (alpinismo)

Emilia Romagna:
Provincia di Reggio Emilia:
- Monte Cusna

Trentino Alto Adige:
- rifugio Lancia e Col santo (ciaspole)
- Tra i masi della val Sarentino

Estero:
Svizzera:
-
Mte Gambarogno
- lago di Canee
- Palù (scialp)
- Bishorn (scialp)
- Punta di Stou (scialp)
- Piz Surgonda (scialp)
- Capanna campo tencia e lago Morghirolo (ciaspole)
Austria:
- Feldalphorn (ciaspole)
Francia:
- Dom de la Neige des Ecrins (alpinismmo)

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 5

Piemonte:
Provincia di Torino:
- Punta d'Almiane (scialp)
- Cavalcurt
- Forte di Foens (MTB)
- Roc Peirous (scialp)
- colle della battaglia (scialp)
- prato in fiera (scialp)
- Monte Lion (scialp)
Provincia di Cuneo:
-
Colle Ciaslaràs (scialp)
- Piovosa (scialp)
Provincia di Vercelli:
-
colle della piana (scialp)
- colle Piccolo Altare (scialp)
VCO:
- Corbernas (scialp)
giro dei 5 passi

Trentino Alto Adige:
Provincia di Bolzano:
- anello Brugger Schupfer (ciaspole)
- Laite Va Spiz (scialp)

Estero:
Norvegia:
- scialp alle Lofoten: Fagerfjellet e Stormheimfjellet
Svizzera:
- Septimerpass (MTB)
- Nadelhorn (alpinismo)
- Stotzigen fisten (scialp)
- Tallihorn (scialp)
- Chilchalphorn (scialp)
- Pigna d'Arolla (scialp)
- Strahlorn e Allainhorn (scialp)
- Generoso
Francia:
-
refuge de Gouter
Argentina:
- Cerro des los Cristales

 

LE MIE MONTAGNE ALTROVE, 6

Estero:
Svizzera:
- Chili Bielenhorn (scialp)
- Lucendro (scialp)
- Alphubel (scialp)
Piz d'Emmat Dadaint (scialp)
- Straffelgrat (scialp)
- Einshorn (scialp)
- Weissmies (alpinismo)
- Allainhorn, cresta Est (alpinismo)
- Piz Arpiglia (scialp)
- Piz Mezdì (scialp)
- Boshorn (scialp) 

Piemonte:
Provincia di Torino:
- colle delle Lance (scialp)
- Blegier (scialp)
- Giornalet (scialp)
VCO:
- Basodino (scialp) 
- traversata Veglia-Devero
- Mater & Margineta
alpeggi sopra Cannobio
Provincia di Cuneo:
- Chersogno (scialp)
- Oronaye (alpinismo)
- Colle della Lausa & anello Collalunga (scialp)
Colle Sagneres (scialp) 

Trentino Alto Adige:
- Presanella (alpinismo)
 

Veneto:
Provincia di Belluno:
- Pavione
Mont'Alt de Framont
Provincia di Verona:
- giro delle 5 cime
Monte Sparavero

 

PICCOLE SODDISFAZIONI

Anche se quello a cui tengo di più è la parte "alpinistica", qualcuno ha notato e apprezzato le mie ricette. Questo blog pertanto è segnalato su Petitchef.com

Ricette di cucina

 
 

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