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docente di Chimica Ambientale, St. Lawrence University, NY
 
 

COSA DOBBIAMO FARE. TUTTI. SUBITO.

1-Usa lampadine fluorescenti e compatte, ma solo dove tieni la luce accesa per molto tempo". Per gli esterni, scegli le lampade a sensore, che si accendono solo quando serve.

2-Usa la macchina il meno possibile ma con cervello. Se ti è possibile monta gpl o metano. Ridurrai drasticamente le emissioni nocive e peserai meno all'ambiente; oltre a ridurre del 70% la tua spesa non dovrai più preoccuparti di scioperi dei benzinai o rincari del prezzo del petrolio, tantomeno dell'Ecopass. Spegni il motore quando sei in sosta.

3- Separa carta, plastica, legno, vetro e lattine e riciclale.

4 - Non sprecare acqua. Ad esempio quando ti lavi o quando lavi il cibo. È meglio riempire il lavandino che far scorrere l'acqua per mezz'ora. E controlla le tubature: in un anno, anche un buco minuscolo comporta ingenti perdite.

5- Non sprecare acqua calda.

6- Impara a ridurre i rifiuti già all'acquisto. Non comprare prodotti con molti imballi e con troppa plastica. Scegli le ricariche per ammorbidenti e detersivi, la polvere al posto delle pastiglie (che sono imbustate una per una), ecc..

7- Regola il termostato di casa sotto i 20°. Oltre questa soglia, ogni grado in più vuol dire +7% nei consum.

8- Monta doppi vetri a casa. Eviterai il disperdersi di calore in inverno e della frescura d’estate.

9- No stand-by. Spegni gli elettrodomestici quando non li usi. Non lasciare MAI in stand-by tv, stereo e qualsiasi altro elettrodomestico. La spia rossa che rimane accesa consuma tantissimo.

10- In auto, fai a meno del condizionatore, o almeno, usalo solo quando è davvero necessario (bambini o anziani a bordo e solo nelle ore più calde). Abbassa i finestrini.

11- Scegli elettrodomestici classe A. Informati. Puoi approfittare di molti incentivi.

12- Informati sul conto energia. È un bene per tutti e a lungo andare, può diventare anche un guadagno.

14- Bevi acqua del rubinetto. 87 aziende di acqua minerale su 98 sono risultate NON IN REGOLA dopo essere state sottoposte a esami specifici dal Ministero della SALUTE. L'acqua del rubinetto è più controllata. Inoltre, l'acqua minerale proviene spesso da zone molto lontane dal luogo di acquisto. La conseguenza è un forte impatto ambientale dovuto al trasporto: un camion può trasportare circa 26.500 litri (17.667 bottiglie da 1,5 litri), sono necessari ogni anno oltre 280.000 viaggi. E ancora: imballaggi e bottiglie devono essere smaltite; le Regioni spendono molto di più per lo smaltimento delle bottiglie di quanto ricavano dalle irrisorie concessioni per il prelievo dell'acqua. Si è calcolato che per una famiglia media il vantaggio economico ad utilizzare l'acqua del rubinetto, invece di quella minerale, è di 200 €/anno.
 

BOMBE NUCLEARI

Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.

•Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari , gli Stati Uniti 10.500 , la Gran Bretagna 185 , la Francia 450 e la Cina 400 . Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200.

• Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte .

• La Nato si muove al di fuori degli accordi del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, violandoli apertamente. Gli Stati Uniti hanno dislocato 480 bombe nelle varie basi Nato in Europa: 150 in Germania, a Büchel, e Ramstein; 20 in Belgio, a Kleine Brogel; 20 in Olanda, a Volkel; 110 in Gran Bretagna, a Lakenheath, 90 in Turchia, a Incirlik. 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre
 

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Guarda te stesso e apri gli occhi, e solleva il tuo velo d’amnesia: è forse tanto spesso da non poterlo sollevare? Il tesoro dell’uomo è nell’uomo. Direte che queste sono tante belle parole, figure retoriche… ma che la realtà è ben diversa. Lo credete davvero? Credete davvero che esseri felici di essere ciò che sono e contenti di avere ciò che hanno farebbero della loro casa (il loro pianeta) un’immensa pattumiera, una bomba gigante, un luogo di massacri? Direte ora che la colpa è dei governanti, che voi non centrate… Ma andiamo, siate onesti! Quante volte siete stati testimoni o protagonisti di meschinerie, dispute, menzogne? Sono cose quotidiane- E tutto per dei nonnulla, per delle cose senza importanza di cui ci si rende conto solo dopo, quando è troppo tardi. Allora, come potete sperare che le nazioni sviluppino una buona intesa, quando il sigolo individuo riesc a malapena a sopportare il vicino? Siamo tutti colpevoli. Ecco perché dobbiamo risvegliarci dal torpore ed ecco perché dobbiamo ritrovare la nostra vera origine. Una volta per tutte, guardiamoci in faccia e chiediamoci: chi siamo? Anne e Daniel Meurois-Givaudan Da «Racconti d’un viaggiatore astrale»
 

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6 ORE DI DESERTO, UN ANNO DI ENERGIA

Post n°59 pubblicato il 20 Giugno 2007 da AliceVirtu
 

La notizia gira tra le agenzie già da qualche giorno, ma ho saggiamente preferito aspettare le conferme prima di pubblicarla su «EARTH».
Ora, se questo fosse un mondo "buono e giusto", una notizia del genere farebbe tirare a noi tutti un salutare sospiro di sollievo, perchè capiremmo di aver trovato finalmente la giusta strada per poter dire (fra qualche anno) di esserci salvati. Ma così non sarà (ahime e ahinoi), perchè questo mondo non è né buono né giusto, e ormai l'abbiamo capito bene tutti.
Comunque, recenti studi hanno dimostrato quanto il sole ci possa venire in aiuto, visti i nostri immensi ed imminenti problemi di surriscaldamento. Gerhard Knies, il fondatore del «Trans-Mediterranean Renewable Energy Cooperation» (consorzio di 50 esperti di energie rinnovabili) ha calcolato che IN SOLE 6 ORE, NEI DESERTI PRESENTI SULL'INTERO GLOBO, VERREBBE IMMAGAZZINATA UN'ENERGIA TALE DA COMPARARE L'INTERA ENERGIA PRODOTTA DALL'UOMO IN UN ANNO, CON L'IMPIEGO DI COMBUSTIBILE FOSSILE. O SE PREFERITE, IN SOLI 47 GIORNI, SI POTREBBE RECUPERARE L'INTERA ENERGIA PRODOTTA DALL'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE.
SantoDio!
Non mi pare notizia da relegare in 11ma pagina!
Insomma, alla luce di questo, pensare a quegli omuncoli che si ammazzano da un secolo per accaparrarsi il maggior numero di pozzi di petrolio... mi fa solo ridere! Mi sembrano imporovvisamente tutti dei poveracci...
Insomma, sarete d'accordo con me nel sentenziare che è da stupidi, alla luce di queste nuove scoperte perseverare nell'uso del petrolio, mandando migliaia di uomini a fare un lavoro durissimo e mal pagato, facendo guerre a non finire e per di più inquinando la nostra unica vera casa... quando basterebbe tappezzare il Sahara e la Death Valley in California (per iniziare) di pannelli fotovoltaici e sentirci tutti improvvisamente "ricchi e puliti".
Si, perchè non mi stancherò mai di ripetere (casomai a qualcuno fosse scappato) che il sole è l'unica alternativa che abbiamo. Il sole è l'unica vera ricchezza che ci resta, soprattutto ora, perchè l'utilizzo di questa nuova e potentissima energia potrebbe veramente non dico "risolvere" ma quantomeno "alleggerire" (e di molto) i problemi che si profilano all'orizzonte dell'umanità. Inoltre, a detta dello stesso Knies, l'energia così prodotta può essere facilmente trasportata realizzando una rete che colleghi l'Africa e il Medio Oriente all'Europa.
E l'Italia può trarre vantaggio più di altri da questa energia, proprio perchè molto vicina all'Africa.

Stiamo ancora a pensarci su?!..

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Commenti al Post:
slevin978
slevin978 il 20/06/07 alle 21:34 via WEB
ottima notizia....se non fosse che poi ti sparano le scuse dei costi di raccolta energia, trasporto, i petrolieri (che sono i veri padroni del mondo) farebbero tutto per insabbiare il progetto, lo Stato affosserebbe la risorsa perchè "poco remunerativa per le proprie casse" ecc ecc....Che vuoi farci? Forse siamo nati nell'epoca sbagliata =0z
 
 
AliceVirtu
AliceVirtu il 21/06/07 alle 10:06 via WEB
si, si.. infatti ho premesso: «se questo fosse un mondo "buono e giusto"»...
 
omeglioommepanza
omeglioommepanza il 20/06/07 alle 23:37 via WEB
Grande! Pensate, prima scaviamo l'Africa come il groviera per prenderci i metalli di cui siamo così ghiotti noi occidentali, poi tappiamo i buchi con le scorie radioattive che ci avanzano (le bombe da 5 tonnellate di spazzatura radioattiva sganciate sull'Afghanistan non hanno risolto " l'emergenza rifiuti") e copriamo il tutto con immense distese di pannelli solari. Sono un genio. Macabri scherzi a parte sarebbe un'ottima soluzione,se potesse portare benessere ad un continente devastato dalle estreme povertà e ricchezza, oltre a migliorare la vivibilità del pianeta. Peccato che le varie imprese petrolifere EXXON-Mobil, BP, Chevron, Shell, Agip (o Eni?) e quant'altre non sono d'accordo. Contro di loro non si può nulla se non cambiare le nostre abitudini. Smettiamo di pensare alle auto come ad uno status symbol, usiamo i mezzi alternativi solo così qualcosa potremo cambiare.
 
 
AliceVirtu
AliceVirtu il 21/06/07 alle 10:12 via WEB
Sono assolutamente d'accordo con quanto hai scritto. Io per prima mi perplimo di fronte alle persone che vivono in funzione della loro auto, che la amano e la trattano come se fosse una figlia, o una fidanzata. Purtroppo attualmente molta gente considera quel mezzo una cosa indispensabile e probabilmente lo fa a ragion veduta, dato che la società di adesso ci impone che debba essere così. Però, quello che sostengo da tempo è che noi non siamo l'ultima generazione che camminerà sulla terra, ma al contrario siamo solo di passaggio, un po' come tutti. Sta a noi, a quelli fra noi che hanno capito che certe cose sono solo deleteree, iniziare a educare le future generazioni ad uno stile di vita eco-sostenibile e rispettoso. Per ora, sarebbe bellissimo potersi accontentare di tappezzare il Sahara di pannelli fotovoltaici, magari che si vedano dalla luna. Ne ha fatte di schifezze l'umanità, ben venga quella finalmente utile! E poi si, il colpo di genio sarebbe fare in modo che l'Africa ci potesse guadagnare...
 
 
EMPI1
EMPI1 il 21/06/07 alle 21:40 via WEB
concordo ma i benzinai perchè nn scioperano no perchè vengono pagati poco o contro le liberalizzazioni,ma contro questo cazzo di prezzo del petrolio che sale sale sale senza sosta?
 
   
EMPI1
EMPI1 il 21/06/07 alle 21:41 via WEB
sciopero ad interim si intende
 
GDTeo
GDTeo il 21/06/07 alle 12:43 via WEB
E' un' idea fantastica, non so se verrà mai messa in pratica, significherebbe portare ricchezza in posti dove la ricchezza (secondo il nostro sistema capitalistico multinazionale) non ci dovrebbe essere...
 
joiyce
joiyce il 21/06/07 alle 19:57 via WEB
Ciao Alice,beh che dire...mi hai fatto balenare alla mente il Premio Nobel Rubbia che fu costretto ad emigrare in Spagna col suo progetto sul solare termodinamico. Il Professor Rubbia,fu costretto ad emigrare perchè in Italia non c'è la volontà di sviluppare nuove fonti energetiche pulite! "Noi abbiamo lanciato in Italia quello che si chiama "solare termodinamico". Non il solare di oggi, fotovoltaico, ma un sistema molto più efficiente. Abbiamo fatto tre anni di ricerche e sviluppo. Questo primo impianto industriale si doveva fare con la collaborazione Enea-Enel a Priolo. Era il primo impianto che poteva utilizzare l'idea partita da Archimede, quella degli specchi ustori, per produrre calore che poi genera energia. Questo impianto era già precommerciale, nel senso che una grossa parte del finanziamento veniva dalle banche. Era un progetto non solo scientificamente di avanguardia, che si sarebbe fatto solo in Italia, ma anche vantaggioso perché non chiedeva al governo grandi somme per il finanziamento. Un'occasione perduta. Perché è naufragata? "Si è chiesto un anno e mezzo fa di avere una risposta semplice. Ci voleva qualcuno nel ministero delle Attività produttive e dell'Ambiente che dicesse "il solare termodinamico che voi avete progettato è verde, pulito, come l'energia eolica o il solare fotovoltaico". Ma essendo una cosa nuova nessuno ha voluto esprimersi. Abbiamo atteso un anno e mezzo. Nel frattempo gli spagnoli hanno fatto una legge che dichiara che il solare termodinamico è verde. Risultato: io adesso me ne sono andato dall'Enea e ho preso la responsabilità del progetto per sviluppare la stessa tecnologia in Spagna". Baci,felice sera!Michele.
 
 
AliceVirtu
AliceVirtu il 22/06/07 alle 09:46 via WEB
La Spagna è il sogno di noi giovani, almeno di questi tempi. È simile a noi per cultura, idioma, usi e costumi ma è infinitamente più proiettata in avanti rispetto a noi, merito forse della lontananza vaticana, non so. Posso fare una domanda da igorante-profana? "Termo-Dinamico" non significa "che trasforma calore in energia"? Se così fosse, non potrebbe -il vostro progetto- essere stato "accantonato" perchè, nonostante la sua capacità di produrre energia senza carbone o petrolio, è costretto a bruciare altro materiale tipo plastica, e legno? Chiedo, perchè "Termo-Dinamico" mi ricorda un po' "Termo-Valorizzatore" e il principio di quest'ultimo è proprio questo: bruciare a elevatissime temperature materiali che produocono molto calore (appunto plastica, carta, legno) per trasformare il calore prodotto in energia "pulita", salvo poi rilasciare nell'atmosfera innumerevoli particelle di nanoparticolato.. Scusa l'ignoranza Michele, ma mi piacerebbe capirci di più! Grazie!
 
   
joiyce
joiyce il 22/06/07 alle 19:32 via WEB
Ciao Alice,cerco di spiegarmi:le potenzialità di questa moderna tecnologia-assolutamente ecocompatibile-è stata commissionata dal governo tedesco per opera dei fisici Gerhard Knies e Franz Trieb, due membri del Trec, un consorzio di ricerca per la cooperazione tra Europa e paesi del bacino del Mediterraneo nello sviluppo delle fonti rinnovabili, sottolinea però che per raggiungere l'obiettivo è necessario puntare sul solare termodinamico, realizzando una serie di centrali nelle zone desertiche del Nordafrica e una rete elettrica a corrente continua.In pratica è la notizia che hai pubblicato sotto forma di post! "In un anno ogni chilometro quadrato di deserto - spiega Franz Trieb - riceve l'energia solare equivalente a un milione e mezzo di barili di petrolio. Moltiplicando questa potenzialità per le aree desertiche della Terra otteniamo un totale di energia pari a qualche migliaia di volte l'attuale consumo energetico mondiale. Questa energia può essere catturata usando degli specchi per concentrare la luce solare e trasformarla in calore". Le centrali invocate dallo studio non utilizzano infatti i consueti pannelli fotovoltaici che siamo abituati ad associare all'energia solare, ma il sistema termodinamico. Grandi superfici coperte da specchi trasformano la luce del sole in calore che a sua volta riscalda ad altissime temperature (circa 400 gradi) un liquido o un gas che crea vapore in grado di mettere in moto delle turbine di tipo convenzionale. Si tratta di un sistema che ha diversi vantaggi. Innanzitutto quello di poter continuare a produrre corrente anche nelle ore notturne grazie alla "forza d'inerzia" della sostanza riscaldata. I curatori dello studio sottolineano poi che queste centrali, se costruite nei pressi del mare, possono alimentare dei desalinatori in grado di fornire acqua con cui coltivare la terra all'ombra degli specchi. limiti del solare termodinamico sono invece legati alle grandi dimensioni richieste dagli impianti. Per questo motivo le possibilità di sviluppo nei paesi fortemente antropizzati come quelli europei è limitato, mentre nei deserti nordafricani avrebbero la loro collocazione ideale. Per i detrattori del solare questo è un ulteriore limite in quanto nel deserto l'energia non serve e trasportarla altrove è inefficiente. Tesi, quest'ultima, che Knies e Trieb nel loro studio negano seccamente. "A differenza di quanto si ritiene comunemente - spiegano di due ricercatori - il progetto di alimentare l'Europa con questo tipo di tecnologia è assolutamente realizzabile e vantaggioso dal punto di vista economico. Grazie alle moderne linee di trasmissione a corrente continua ad alto voltaggio, solo il 3% circa della potenza va perduta per ogni 1000 chilometri di rete. Questo significa che si potrebbe portare questa energia dall'Africa del Nord a Londra con perdite del 10%, molto meno delle dispersioni tra il 50% e il 70% che hanno caratterizzato per molti anni la trasmissione delle centrali convenzionali a carbone". "Considerando anche i costi di trasmissione - spiega ancora Trieb - abbiamo calcolato che per l'Europa l'energia solare sarebbe una delle forme di approvvigionamento più economiche". Senza contare i vantaggi politici e ambientali dello sganciarsi da fonti inquinanti e dal prezzo volatile come petrolio e gas naturale. Per questo il rapporto raccomanda ai paesi europei di avviare una collaborazione con gli stati dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente per creare insieme una rete elettrica ad alto voltaggio per la corrente continua per condividere insieme i vantaggi di una vasta produzione di energia pulita. Il problema per realizzare questo ambizioso obiettivo è come al solito di volontà politica. Si tratta di credere in questo progetto, di sostenerlo e di finanziarlo. L'Italia in questo senso non ha assolutamente le carte in regola. Una buona parte della ricerca sul solare termodinamico è infatti "Made in Italy", grazie alle intuizioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Quando si è trattato di passare da un prototipo realizzato nel centro Enea della Casaccia a uno su scala produttiva a Priolo, in Sicilia, la fiducia nel grande fisico è venuta però meno. Con il risultato che ora Rubbia si è trasferito in Spagna dove sta progettando una centrale nei pressi di Granada.
 
     
AliceVirtu
AliceVirtu il 25/06/07 alle 12:05 via WEB
Fantastico! Questo si che è "spiegarsi"! Grazie, mi hai tolto ogni dubbio. Dovresti scrivere all'ANSA e spiegare bene la storia, perchè ovunque, quando ho cercato la notizia si parlava solo e soltanto di "pannelli fotovoltaici" e non di "solare termodinamico". Ecco perchè il mio sobbalzo ... Appurato che il sistema poco c'entra con i termovalorizzatori, capisco bene il problema politico e provo a tirare una possibile strada alternativa: e se si escludesse la politica e formaste una ONLUS? Si potrebbe fare, perchè i vostri fini sono tutela e valorizzazione dell'ambiente e ricerca scientifica di particolare interesse sociale. Si potrebbe costuire un comitato oppure una fondazione (insomma Carlo Rubbia ha il suo peso!) e muoversi in questo modo senza per forza dover aspettare i tempi (e i comodi,gli intreressi ecc...) della politica nostrana.
 
AngeloDecaduto
AngeloDecaduto il 30/01/08 alle 16:05 via WEB
Nell'articolo ovviamente si esagera, magari non sarà possibile né ecologico tappezzare il pieno deserto (che pure ha un suo ecosistema) con pannelli solari per avere una tale quantità di energia disponibile subito. Non ero a conoscenza comunque di questa ipotesi (se di questo si tratta), né avevo mai pensato ad una cosa del genere. Ma si tratterebbe di un'ottima soluzione, credo. Anche se c'è qualcosa che mi sfugge, sai com'è, è il brutto vizio di dubitare un po' delle soluzioni più promettenti... Ci penserò su... :) Un abbraccio -Jona
 
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LE RINNOVABILI

SOLARE. È l’energia raggiante sprigionata dal Sole per effetto di reazioni nucleari (fusione dell’idrogeno) e trasmessa alla Terra (ed in tutto lo spazio circostante) sotto forma di radiazione elettromagnetica. Essa è rinnovabile in quanto la sua fonte (il sole) è inesauribile e ha un impatto ambientale molto limitato rispetto ai combustibili fossili. Può essere termica o fotovoltaica.
TERMICA. comprende le tecnologie in cui la radiazione solare viene utilizzata per produrre calore. Il maggiore settore di applicazione è quello per la produzione dell’acqua calda e per il riscaldamento delle abitazioni private. È anche possibile produrre energia elettrica specialmente in Paesi a forte irradiazione solare con impianti di dimensioni fino a 200Mw
FOTOVOLTAICA. costituito da diverse celle, trasforma l’energia contenuta nella radiazione solare in energia elettrica. Questa energia può essere accumulata in batterie per renderla sempre disponibile (e allora si parla di impianti solari autonomi, solitamente realizzati per alimentare carichi elettrici distanti dalla rete), oppure può essere immediatamente utilizzata dall’utenza, anche senza l’adozione di batterie (è il campo degli impianti connessi alla rete).
EOLICA. L’energia eolica è l’energia posseduta dal vento soprattutto sotto forma di energia cinetica, che trasformata in energia meccanica può essere sfruttata per la generazione di energia elettrica. Ha un impatto ambientale estremamente limitato grazie alla mancanza assoluta di emissioni climalteranti. Attualmente, con circa 55mila turbine installate in tutto il mondo, l’eolico rappresenta la sorgente energetica con il maggior tasso di crescita.
IDROGENO. L’idrogeno, non è una fonte energetica ma un vettore, ed è l’elemento più abbondante nell’universo e sul pianeta è presente nell’acqua e negli idrocarburi, tuttavia per ricavarlo da tali sostanze vi è bisogno di energia elettrica. Il problema fondamentale è che non è disponibile sulla Terra allo stato elementare e pertanto è necessario ottenerlo da fonti secondarie, come per esempio l’acqua e i combustibili fossili.
IDRELETTRICA. Energia elettrica ottenibile sfruttando una caduta d’acqua.
BIOMASSA. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche e dei materiali fossili. In relazione alla loro natura e composizione, le biomasse possono essere convertite in combustibili di vario tipo attraverso tre principali sistemi: • la gassificazione, che consiste nel sottoporre le biomasse a processi di fermentazione anaerobica, dai quali si ottiene il biogas, una miscela di metano e anidride carbonica; • la conversione biologica ad alcoli: l'amido viene demolito a glucosio e poi sottoposto all'azione di microrganismi, che operano la fermentazione alcolica; l'alcol è un ottimo carburante ed è meno inquinante dei derivati del petrolio; • la combustione diretta: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica.
GEOTERMICA. Trova origine dal calore che si sviluppa nelle zone più interne della Terra. Nelle zone geologicamente attive, come quelle vulcaniche, il gradiente è ancora maggiore. Quella geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
 

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NUCLEARE O NO?



Da decenni si sentono contrapporre due forme energetiche, fossile e nucleare, entrambe senza futuro nel lungo termine: spesso sono presentate come le sole vere opzioni, e limitano gli orizzonti ad una scelta "tra peste e colera".

•Il nucleare è economicamente sconveniente e non competitivo rispetto ad investimenti in efficienza energetica e alle moderne fonti rinnovabili. Gli investitori privati sui mercati liberi non stanno generalmente investendo in energia nucleare oggi, perché tale scelta aumenta i rischi di business ed ha redditività inferiore rispetto alle alternative possibili.

•È una fonte esauribile, per cui si posticipa il problema senza risolverlo, e se ne creano altri: oggi i 443 reattori operativi forniscono meno del 4% di tutta l'energia globale. Aumentare tale percentuale farebbe salire i prezzi e ridurrebbe la disponibilità di un combustibile non rinnovabile e in esaurimento.

•Non è mai stata risolta la questione dello stoccaggio delle scorie, che deve garantire totale sicurezza per 100-200.000 anni, e della radioattività da estrazione, movimentazione, utilizzo.

•Le centrali vecchie non sono sicure: si stima che Chernobyl abbia causato ad oggi tra i 9000 e i 250.000 morti, a seconda delle modalità di conteggio (che dipendono essenzialmente da orizzonte temporale e geografico).

•Rischio terrorismo. Le centrali nucleari e i luoghi di stoccaggio delle scorie sono tra i target a più 'alto potenziale' per gli obiettivi dei terroristi.

Trascurabili i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 in ottica di Life Cycle Assessment, ovvero le emissioni per tutto quello che serve per estrarre, trasportare e raffinare il combustibile, costruire, far funzionare e smantellare una centrale nucleare e stoccare le scorie.

•Problemi non trascurabili sono la difficoltà in regimi democratici nell'individuare luoghi adatti per nuove centrali e i tempi lunghi dalle decisioni all'operatività, nell'ordine dei decenni.
 
•Trend d'investimento in declino: chi non ha centrali non ne sta costruendo, chi ce le ha non ne costruisce più o le dismette (eccezioni: una nuova centrale in Finlandia in costruzione, la Cina, la Turchia, l'Iran). La centrale media al mondo ha oltre 21 anni, quindi è già prossima alla dismissione o oltre la soglia di uso sicuro. Oggi sono in costruzione 27 nuove centrali, la maggior parte in Cina: il bilancio tra centrali nuove costruite e centrali dismesse dovrebbe risultare negativo, a condizione che vengano chiuse le centrali 'esaurite.' La Svezia, uno tra i Paesi più competitivi e avanzati al mondo, sta gradualmente dismettendo il nucleare per passare alle fonti rinnovabili. Le risorse per la necessaria innovazione nel settore sono in sistematico declino.

•Il nucleare viola tutte le "4 System Condition" di sostenibilità di «The Natural Step» in quanto contribuisce 1) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze estratte dalla crosta terrestre 2) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze prodotte dalla società, 3) alla sistematica distruzione della natura e 4) alla sistematica compromissione della capacita' delle persone di soddisfare i propri bisogni. 15 anni di esperienza indicano che ciascuna di queste violazioni porta ad un sistematico ed inevitabile aumento dei costi e dei rischi dell'attività svolta.

Altre scelte economicamente vantaggiose già esistono.

Il sole fornisce ogni giorno 10.000 volte tutta l'energia fossile, nucleare, idroelettrica e da biomassa messe assieme che consumiamo, ed ha una distribuzione capillare ovunque sulla terra. Investendo in efficienza energetica ed energia rinnovabile quanto oggi viene consumato nel nucleare si avrebbero avanzamenti portentosi ed immediatamente profittevoli verso un successo anche di medio e lungo termine.

I sistemi energetici di domani saranno conformi alle quattro System Conditions sopra espresse. Oggi abbiamo l'opportunità di scegliere le modalità più intelligenti per muoverci in quella direzione.
 

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