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Indipendenza emotiva: Imparare a essere felici, aut. Giacomo Papasidero (parte 1)

Post n°925 pubblicato il 25 Giugno 2019 da Signorina_Golightly
 

"L’emozione è una risposta a qualcosa che ci succede, ma se tu ne provi una ed io, ad esempio, nella stessa e identica situazione, ne provassi un’altra, magari anche completamente differente, forse significherebbe che l’emozione non dipende, o almeno non per forza, da cosa ci succede?"

 

"potresti provare emozioni anche opposte in una stessa e identica situazione"

 

"Le tue emozioni non dipendono mai da quello che ti accade, ma solamente da quello che pensi tu.  Sono i tuoi pensieri a determinare cosa provi. Che le emozioni, infatti, siano una reazione, una risposta a qualcosa è chiaro a tutti. Il punto è che sono una reazione valutativa. Questo significa che la risposta che avrai non dipende da cosa accade, che sia un comportamento degli altri, un complimento o un’offesa, un brutto voto o un licenziamento, ma dalla valutazione che ne dai."

 

"Poiché le tue emozioni dipendono da cosa pensi, esse non dipendono dagli altri o dalle vicende della vita. Sì, le tue emozioni nascono e vivono solo nella tua mente,nessuno ti fa arrabbiare, sei tu che ti arrabbi, così nessuno ti rende felice,sei tu che lo scegli, e nessuno ti delude, ma sei tu che resti deluso."

 

"Se tu pensi di essere fortunato, proverai gioia, se pensi di venire tradito, invece, rabbia o delusione. Lo ripeto: le tue emozioni sono reazioni valutative a quello che ti accade. Non ha importanza quindi cosa fanno gli altri, non conta cosa possano dire, ma dipende tutto da come tu giudichi ogni cosa."

 

"La felicità, l’amore, la sofferenza o la disperazione, sono tutte emozioni e, mentre finora le hai attribuite agli altri, adesso stai scoprendo che sono una tua diretta, unica ed esclusiva responsabilità. Questo vuol dire che hai la possibilità di scegliere se provare gioia o disperazione, se essere felice o arrabbiato, se restare calmo o diventare triste".

 

"Vuoi prendere una decisione sbagliata? Fatti consigliare dalla paura di commettere un errore e stai pur certo che sbaglierai. Non dico che se hai fiducia e sei calmo non puoi sbagliare, ma hai molte più possibilità di prendere le decisioni migliori."

 

"Il diario emotivo. E' un semplice diario che devi cominciare subito a scrivere. Che cosa devi scriverci?

Le tue emozioni, però seguendo qualche piccola regola perché sia un lavoro utile e non un semplice esercizio di scrittura. Per prima cosa ricordati di compilare il diario appena vivi un’emozione, anche positiva,senza aspettare delle ore prima di farlo. Non ha senso provare rabbia di mattina e scriverlo nel tuo diario la sera, prima di andare a dormire. Questo esercizio funziona bene se lo svolgi appena vivi la tua emozione. 

Il diario emotivo devi scriverlo sempre in prima persona. Quindi mi sono arrabbiato, sono rimasto deluso o mi sono innervosito. Le emozioni le crei tu, perciò sia scrivendo, sia parlando, inizia a cambiare la prospettiva con cui le hai vissute finora. Ti consiglio perciò di cominciare a fare attenzione a come racconti le tue vicende agli amici, come parli delle situazioni che vivi agli altri, eliminando sempre le espressioni con cui affermi che qualcosa o qualcuno ti ha fatto arrabbiare, sentire deluso o allegro. Prima persona: comincia adire che tu hai provato una certa emozione, sgancia subito, anche mentre parli e pensi, la responsabilità di quello che provi emotivamente da quello che ti accade, da ciò che fanno o dicono gli altri. Così, se mi sono arrabbiato dopo che un automobilista mi ha tagliato la strada mentre andavo al lavoro, appena arrivo in ufficio mi prendo un minuto e scrivo nel diario:oggi mi sono arrabbiato. Dopo aver scritto cosa ho provato, allora indico anche la situazione: mentre venivo al lavoro, un automobilista mi ha tagliato la strada. Punto. Non fare giri di parole per spiegare che la rabbia dipende da ciò che ti è successo. Su un rigo metti cosa hai provato, su quello sotto cosa è accaduto. Non devi mai legarli assieme con il perché."

Esercizio1

"Dopo aver scritto emozione e situazioni, eccoci alla parte più importante del tuo diario emotivo:scrivere cosa hai pensato.

Quando scrivi il tuo diario emotivo, immagina di essere il protagonista di quel film, immagina il tempo rallentare fino a fermarsi appena dopo aver visto la situazione in cui hai provato la tua emozione.

Devi rivedere ogni attimo di quello che ti è accaduto e scoprire cosa separa la tua rabbia, o la tua delusione, dall’episodio, cosa hai pensato. Appunta cosa hai pensato appena hai vissuto quella situazione, non dopo aver provato rabbia,gioia o delusione. Prima dell’emozione c’è un pensiero.

All’inizio sarà comunque complicato, devi imparare a fermare il tempo, e vedere con chiarezza cosa succede nella tua mente nel giro di pochi, rapidissimi istanti. Più lo fai, più ti soffermi, più impari a tenere il tempo immobile, osservando con calma e chiarezza come hai creato quell’emozione. Esatto, come l’hai creata."


"Il problema è che normalmente, dopo che viviamo un certo episodio e ci emozioniamo, queste emozioni, che siano rabbia,gelosia, gioia o allegria, influenzano i pensieri che abbiamo poco dopo. Tu, come me o chiunque altro, vivi nel presente, e non puoi fare assolutamente nulla nel passato,perché, leggi con calma e molta attenzione, il passato non esiste. Esatto, non esiste, non è reale, non è niente.

La cosa più preziosa del tuo passato, ne sono certo, sono i tuoi ricordi. Ma i tuoi ricordi non sono il tuo passato. Di sicuro non puoi mostrarmeli, inoltre non sono altro che una serie di immagini, parole,sensazioni, profumi che ti porti dentro, ma non sono il tuo passato. 

Tu non provi rabbia,dunque, per quello che ti è successo tre anni fa, ma la provi per quello che pensi oggi, per come oggi lo rivivi,per come oggi lo ricordi, per cosa oggi pensi a riguardo. La rabbia non è di ieri, non è quella di tre anni fa, è quella di oggi. Tu crei le tue emozioni in questo preciso istante e cosa sia successo ieri non ha alcuna importanza.

La tristezza che senti per la tua infanzia non è la tristezza che provavi tanti anni fa, è nuova, nuova di zecca, creata proprio adesso per via del tuo giudizio su cosa ricordi del tuo passato. 

Non ti sei mai portato dietro una sola emozione della tua infanzia, nessuno di noi lo fa o può farlo. Le emozioni sono qualcosa che nasce in un preciso momento e poi finisce. Tu provi rabbia per un’ora solo se per tutto questo tempo continui a pensare in un certo modo. Non ti trascini mai un’emozione dal tuo passato, ma la crei ogni giorno, magari per anni o decenni,perché continui a pensare nella stessa maniera. Questo significa che se il tuo passato ti fa stare male, in realtà il motivo di questa sofferenza è dovuto a cosa pensi oggi. Non provi l’emozione che avevi tre anni fa, ne provi una nuova, ogni giorno"

 

"Il dolore è qualcosa di fisico, la sofferenza è un’emozione e, quindi, un processo mentale, che dipende dal modo in cui giudichiamo la realtà."

 

"Il passato, qualsiasi passato, non conta, conta solamente cosa pensi oggi di quello che accade, se lo rivivi e come lo fai. Tutto dipende sempre e solo dal presente, il passato non conta, tu crei gioia o sofferenza oggi, tu puoi cambiare tutto adesso."

"Impossibile dimenticare, soprattutto quegli episodi a cui finora hai associato forti emozioni negative, dal momento che la nostra mente associa queste emozioni a situazioni da ricordare con maggiore attenzione. Più è intensa l’emozione che vivi, più il ricordo sarà forte, soprattutto se l’emozione è stata negativa e quindi la tua mente deve trarne un’informazione importante per evitare pericoli futuri dello stesso tipo. La strada non è dimenticare o cancellare il passato, i tuoi ricordi, ma modificarne il significato. Non devi strappare via le foto dal tuo album dei ricordi, ma cambiarne la didascalia. Non devi cancellare i ricordi del tuo passato, ma modificarne oggi il giudizio, perché questo trasforma le tue emozioni."

"Vita felice. Oggi questa parola assume spesso significati eccessivi, magari l’idea di vivere senza problemi, senza preoccupazioni, in una sorta di paradiso terrestre. In realtà essere felici significa stare bene.Significa che provi emozioni positive,che la tua vita è bella da vivere, che provi benessere. Non significa certo che non ci sono problemi o difficoltà, ma sei felice quando, nonostante tutto, riesci a mantenerti capace di vivere emozioni positive. La felicità è una condizione mentale per cui sei in pace, non hai bisogno di nulla, perché pensi che tutto vada bene."

 

"Emozioni.

Saranno tanto più corrette per migliorare la tua vita, quanto saprai osservare in modo realistico quello che accade attorno. Imparare a osservare la realtà, capire cosa accade realmente senza lasciare che una visione superficiale e approssimativa condizioni negativamente le tue risposte."


Esercizio 2

"Quello che devi fare è scrivere, come fosse un’ulteriore pagina del tuo diario, tutte le cose positive che vedi attorno a te. Possono essere oggetti che vedi, persone o profumi, odori, suoni, rumori, sapori. Nel tuo vedo positivo possono rientrare tutte le cose che ti circondano.

Per ogni elemento, però, devi anche precisare il motivo che te l’ha fatto notare e scegliere. Se scrivi che hai visto un gatto, ad esempio,spiega anche perché ti ha colpito e hai deciso di scriverlo nel tuo vedo positivo. Si tratta di un esercizio davvero semplice. Appena termini, quando hai finito il tuo elenco, devi prendere il cellulare e puntare una sveglia a circa un paio d’ore di distanza. Appena suonerà, ovunque ti trovi, devi ripetere nuovamente questo esercizio. Esattamente come lo hai fatto la prima volta. Non conta se ti trovi nello stesso posto, come ad esempio il tuo ufficio: cerca di notare cose positive differenti, sempre nuove,o se proprio non ne vedi e cogli sempre le stesse, impegnati a individuare nuovi motivi per trovarne. Ogni volta che riscrivi la stessa cosa, dunque, scopri un nuovo lato positivo, un aspetto che non avevi notato, su cui magari non avevi ancora riflettuto. Considera che spiegare il motivo – che sia reale, sincero e non scritto per metterne uno– è tanto importante quanto notare le cose positive in sé. Quando termini, punta sempre una sveglia a due otre ore di distanza e ripeti l’esercizio.

Ripeterlo per tutto il giorno fino a che non vai a dormire."

 

"Non conta cosa accade, ma come lo vedi, e se la tua visione è distorta, le tue emozioni ti guideranno ugualmente, ma in modo errato."

 

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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 25/06/19 alle 19:25 via WEB
Vero. Le emozioni possono guidare in modo errato. In tempi di fake news, mi sa che questo è un concetto che non vale solo in psicologia
 
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