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Pasqua di quarantena

Ogni Pasqua è differente. Le ho quasi sempre detestate, eppure, nonostante il periodo, è una delle meno peggio mai trascorse.

Pasqua di quarantena con la mia famiglia, di inaudita disinibizione da karaoke a squarciagola con mia sorella. Di yoga in due (che bello per una volta non da sola). Di abbinamenti strani: pastiera e EN (da qui forse la mia improvvisa calma su di lui), lasagne e Escitalopram (da qui il mollare le mie ritrosie canterine).

Pasqua di calma, di cure di bellezza in due (lo sto adorando questo due), di pranzo in 4 (lo sto adorando questo 4), di film in 3 (lo sto adorando questo 3). E di scrittura in 1: e quando l'uno è solo una parte della giornata, è anch'esso adorabile.

Quando questa quarantena sarà finita ho paura che tornerò a sentirmi in gabbia, in prigione con me stessa, solo e sempre a tu per tu con me.

Mentre quel che sto capendo è che non ne posso più della mia lunga vita da 1. Non sono fatta per l'1 anche se mi sono sempre pensata così per credermi più furba degli altri. 

Ora credo che pisolerò.