Altrove

Caffè e EN a letto

A volte le cose sembrano come non sono.

Ad esempio si potrebbe pensare che io non scriva più. Invece scrivo, e tanto ma su word. Sto cercando di scrivere una storia, senza esserne davvero capace. Quindi spesso i miei pensieri li sposto lì. Poverini, chissà come potrete sopravvivere senza i miei pensieri... (leggetelo con contrita solennità, per cortesia).

Mi chiedevo: a 41 anni invece di costruire nuove reti di conoscenze sto attaccata come una cozza a mamma, papà e sorella tre giorni a settimana. Tutto normale? Be certo, siamo in quarantena: l'alternativa era stare in casa sola tutto il tempo. Ma il fatto è che ho la sensazione di essermi abituata e non volermi più staccare da loro e mettere il naso fuori (del resto  e l'ho detto che ho pure preso a dormire con coniglio di peluche).

Poi sono incoerente su questo: mi faccio e rifaccio le carte, e che cavolo, per me non c'è in arrivo nessuno. E le mie carte non sbagliano!

Allora mia madre "e chi volevi conoscere??? Chissà per quanto non si potrà andare in giro!"

E allora attacco con sorella, e lei "e per forza, chi volevi conoscere in quarantena??? E almeno a te il sesso non manca quanto a me. Qui i fortunati sono quelli che avevano già per le mani qualcuno".

Già, come lui che si è salvato giusto in tempo anticipando purela convivenza. Ed in un attimo è rosicamento.

Poi mi dico (ormai ho la sindrome della scrittrice: mi parlo e mi rispondo e mi contrinterrogo pure): razionalizza; se l'hai amato in passato, ora devi essere contenta che lui sia felice. Avresti preferito saperlo completamente solo? Le cose gli stanno andando finalmente bene? Era quello che sognavi per lui. È successo? Ottimo, porti pure fortuna. Ma insomma, se vuoi che lui con quella stia male vorrebbe dire che non lo amavi davvero. Quindi regolati!

In tutto questo c'è stato l'imprevisto incontro Skype tra la miapsycho e mia sorella (tuttologa e psicologa honoris causa: spesso spara epiche cazzate con una risolutezza che, se ne mettessi un quinto io quando sono certa di quel che dico, avrei risolto un sacco di problemi). L'argomento ero io: vista dalla psycho e vista dalla famiglia. Ora, mia sorella doveva dare un'opinione ulteriore sulla mia personalità.

Non potevo crederci. È partita a cannone: non ho mai conosciuto nessuno con così tante capacità diverse e di alto livello senza essere in grado di spenderle. È nata con dei talenti artistici incredibili e... Le davo gomitate: un po' meno, un po' meno. Ma niente. Così la storia che all'asilo durante gli incontri coi genitori le maestre dicessero loro che facevo disegni notevoli per la mia età, è diventata "le maestre continuavano a telefonare a nostra madre per dirle che S.G. era un genio, faceva disegni incredibili per avere tre anni e andava mandata in una scuola speciale. Tanto che mia madre dovette dire a un certo punto: "basta non chiamateci più".

Come rovinare una psicoterapia...

A fine giornata,mia sorella che ama i grafici di programmazione, mi ha disegnato su un bel foglio rosa la routine di bellezza da imparare in un mese (compito psycho: si dia degli obiettivi concreti e pianifichi come raggiungerli).

Abbiamo convenuto che sentirmi figa avrebbe tirato su l'autostima e reso più semplice raggiungere gli altri obiettivi su cui si lavorerà il mese prossimo.

Pure perché fosse mai che arrivasse un uomo.

Per inciso, nei momenti peggiori avvio tinder e chatto. E mi dico "ma che lo fai a fare? È tutto casuale. L'amore non nasce su ste basi. E poi manco li puoi incontrare! E ora ti senti pure un (vecchio) cesso". Così ora c'è tizio che "buongiorno", "buonasera", "come stai?". E io, per onestà e pure per toglierlo di mezzo "sono depressa, ho sbagliato ad andare su tinder, sono incasinata, manco ci possiamo vedere".

A parte questo, tutto benissimo.

Caffè già preso (santa mamma, quanto mi mancava il caffè a letto). Ora gocce di En, routine viso (un programma è una cosaseria) e poi cerco di inventarmi sta giornata col mal di ciclo.