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Pensa come Leonardo, aut. Roberto Morelli (parte 1)

Post n°1175 pubblicato il 27 Aprile 2021 da Signorina_Golightly
 

"è la sua propensione a “spaccare il capello in quattro” a conferirgli una marcia in più"

"l'opera era tesa all'indagine della realtà, a scoprirne i meccanismi per poterli divulgare, più che al raggiungimento di una gloria personale. Che difatti Leonardo non cercò mai e questo potrebbe essere una prima spiegazione delle sue molte opere incompiute: egli, semplicemente, non lavorava per la fama o per la gloria, e pur avendo dei committenti e dovendo guadagnarsi da vivere, l'unico potere in grado davvero di assoggettarlo era quello della conoscenza"

"Leonardo viveva per conoscere: la sua sete di sapere era insaziabile ed è ciò che gli ha permesso di raggiungere le vette che ha raggiunto"

"Pensare come Leonardo significa allora anche saper seguire con sicurezza il proprio istinto: credere nelle proprie idee e perseguirle, a costo di commettere qualche errore. Sano, sanissimo secondo l'ottica leonardiana, in quanto in grado di farci capire dove sbagliamo, permettendoci in futuro di non sbagliare più. È il caso, emblematico, dell'affresco de l'Ultima Cena".

"Credere nelle proprie idee e soluzioni può significare anche questo: andare in direzione opposta rispetto alla massa. Leonardo credeva nelle proprie idee ed ebbe sempre il coraggio e la forza intellettuale per farlo"

“La sapienza è figliola dell'esperienza” scriveva Leonardo

"Mai si vergogna di non sapere. Non sapere per lui non è un limite, bensì un'opportunità".

"quanto sia stato equilibrato. Genio e sregolatezza, siamo abituati a pensare: dovremo allora rivedere i nostri preconcetti se ci accingiamo a capire i segreti di Leonardo. Che sregolato non era"

"Scegliendo l'equilibrio, Leonardo rompe i canoni: rifiuta la specializzazione e i suoi linguaggi in favore di una multidisciplinarità inclusiva. Egli non si sente mai inadeguato perché non specialista in una disciplina; non si ferma dal praticare questa o quell'arte perché non ne conosce il linguaggio, usa gli strumenti che ha e dove questi gli mancano, li inventa"

"Il pensiero di Leonardo forza qualunque regola si trovi sul proprio cammino. Pensiero laterale potremmo definirlo oggi, e in effetti in parte lo è: egli è maestro del pensare, come dicono gli inglesi, “out of the box”. Questo non sarebbe possibile senza una ben nutrita autostima. Credere in sé stessi è fondamentale per intraprendere qualsiasi percorso, personale o professionale: Leonardo crede fortemente in sé stesso perché si fida della Natura e delle capacità dell'uomo di leggerla, interpretarla, capirne le regole e il funzionamento. Egli sa che la risposta è da qualche parte, dunque il viaggio di scoperta lo
esalta, lo incoraggia, invece che preoccuparlo o impensierirlo"

"Affrontare le questioni scientifiche con la mente aperta del creativo e dedicarsi all'arte con approccio scientifico"

"A quanto le cronache riportano, Leonardo non ebbe una vita sentimentale"

"non si tratta di nascere con la fortuna di un singolo straordinario talento, si tratta di saper coltivare, durante la vita, i molteplici talenti che ognuno di noi possiede, per applicarli poi ai campi che più ci interessano"

"Eppure da piccoli siamo tutti dei geni in miniatura. Siamo dei geni perché ci esprimiamo liberamente. E creativamente. Cosa che Leonardo riuscì a fare per tutta la sua vita: ecco il segreto della sua straordinaria e prolifica opera. Da bambini siamo incoraggiati alla libera espressione, la nostra mente è ancora priva di regole, dogmi, condizionamenti; abbiamo dunque l'opportunità di esplorare la realtà circostante e il nostro approccio ad essa in maniera creativa. Diventa allora molto importante chiedersi: cosa mi piaceva fare da bambino? E anche: in che cosa eccellevo? Cosa amavo fare da bambino? In cosa ero il più bravo?"

"In quale attività mi perdo senza accorgermi del tempo che passa? Quale attività mi fa stare bene e mi fa sentire pieno di energie?"

"La psicologia ha successivamente in parte sconfessato il concetto di quoziente intellettivo, proponendo diversi modelli sostitutivi come indici dell'intelligenza di una persona. Gardner. Egli teorizzò il concetto di intelligenze multiple, in opposizione a quello imperante di quoziente intellettivo. Una rivoluzione: non più una sola, granitica intelligenza, misurabile con una scala di punteggio, bensì tante forme diverse di intelligenze, ognuna relativa a un preciso ambito dell'esperienza umana. Sino ad
allora la misurazione dell'intelligenza prendeva in considerazione esclusivamente due ambiti: quello linguistico e quello logico-matematico. A ruota, la scuola: gli studenti sono sempre stati valutati in base alle loro competenze di linguaggio o di pensiero logico-matematico. Se il talento di una persona ricadeva al di fuori di questi due ambiti, era alta la possibilità di perderselo per strada durante gli anni di formazione scolastica. 
Gardner teorizzò l'esistenza di sette tipi di intelligenza, a cui in un secondo momento ne aggiunse due: intelligenza linguistica, logico-matematica, spaziale, cinestesica, musicale, intrapersonale, interpersonale; aggiunse poi la naturalistica e la esistenziale"

"La più pura espressione del genio, ovvero la capacità di spaziare tra un ambito e l'altro e soprattutto di saper tirare fuori il meglio dal proprio cervello"

"la chiave del successo nella nostra professione potrebbe trovarsi in quelle competenze che abbiamo sempre ritenuto secondarie, e invece potrebbero fare la differenza"

"Avere una mente aperta non significa tanto essere propensi a cambiare idea, quanto essere in grado di captare suggestioni provenienti da ambiti differenti"

"Per prima cosa, dunque, se vogliamo stimolare il nostro senso artistico “immergiamoci” per così dire nell'arte. La conoscenza verrà dopo, per iniziare è sufficiente mettersi nell'esperienza, darsi modo di provare delle sensazioni e di lasciar correre pensieri e connessioni. Allo stesso modo, per capire meglio la realtà circostante occorre farne esperienza attraverso i sensi. Siamo ormai, purtroppo, abituati a svalutare l'importanza dell'esperienza sensoriale: in epoca di smart working e di virtualizzazione, del resto, possiamo ormai fare tantissime cose direttamente dal divano! Ma ciò non elimina la
necessità di uscire fuori e fare esperienza del reale. Perché la realtà è la migliore maestra, a volte unica"

"persone avide di conoscenza, di esperienza, curiose della vita e del reale. Molti manager di successo eccellono in ambiti che nulla hanno a che fare con quello lavorativo: molti suonano con profitto, ad esempio, alcuni scrivono grandi libri, altri praticano discipline sportive a livello quasi professionistico. Eppure dovrebbero essere le persone con meno tempo a disposizione per poter far pratica di cose diverse dal loro lavoro!"

"arrivati all'età adulta non ci sentiamo astri nascenti in nulla? Bel problema, verrebbe da pensare. E se invece fosse una fantastica opportunità? Nessuno di noi nasce privo di talenti, semmai ne viene privato durante la crescita, o meglio durante la formazione. Se il nostro obiettivo è dunque riscoprire questi talenti, non sarà un problema se non ci sentiamo dei veri geni in nessuna materia in particolare. Leonardo ci ha insegnato con il suo esempio, di vita e di opera, che la multidisciplinarità è una vera ricchezza"

"Non è avvantaggiato chi già sa, è avvantaggiato chi sa di non sapere e ha la voglia di colmare le proprie lacune, di apprendere, di capire: chi sa e resta fermo, sarà presto superato da chi non sa e procede spedito spinto dal desiderio di riuscire.
La formazione continua riveste un'importanza fondamentale nella parabola di Leonardo e anche nell'ottica di liberarsi delle proprie debolezze"

"partite sempre dalle debolezze che volete eliminare e vagliate le proposte che il mercato offre. Non è nemmeno necessario iscrivervi a costosissimi corsi:
scegliete una singola competenza, valutate il grado in cui la possedete e appuntatevi tutto ciò che avete fatte e che avete ancora intenzione di fare per aumentarla. Datevi un orizzonte personale e aggiornate periodicamente questa mappa, scoprirete che è un modo efficacissimo per rendere concreti degli obiettivi di miglioramento che possono sembrare un po' “astratti”.

"Pensate in maniera divergente: prendete il vostro problema e pensate a tutta una serie di soluzioni alternative a quella che attualmente esiste, e che non vi soddisfa. 
Allontanatevi dal problema: una fase fondamentale del processo creativo è quella in cui si sposta la mente dal problema. Rilassatevi, fate altro, lasciate sedimentare i pensieri e le idee prodotte"

"Pensate in maniera convergente: è la fase di sintesi, in cui prendete le idee che avete selezionato nella fase creativa e divergente e vi sforzate di applicarle al problema. Ciò vi permetterà di scontrarvi contro ostacoli e limiti a cui trovare una soluzione"

"C'è un momento fondamentale nel processo creativo è quello in cui si mette in dubbio la conoscenza appresa relativamente a un dato argomento, le certezze possedute.
Il nostro orizzonte cambia repentinamente: ci accorgiamo che qualcosa può essere diverso. Ciò non sarebbe possibile se non fossimo abituati a mettere in dubbio le conoscenze che abbiamo. Il dubbio come metodo"

"Leonardo, che si esprimeva in un affascinante paradosso: era estremamente sicuro di sé ma al tempo stesso rimetteva le sue stesse conoscenze continuamente in discussione. Questo equilibrio è quello che ogni buon pensatore dovrebbe aspirare a trovare"

"è proprio la profonda sicurezza nei propri mezzi ciò che permetteva a Leonardo di dubitare costantemente delle conoscenze a cui era pervenuto: egli sapeva di poter trovare una soluzione a qualsiasi problema gli si fosse presentato. La soluzione c’è, basta osservare attentamente per trovarla"

"Il pensiero divergente. Esso punta a creare soluzioni alternative, è possibilista, è multidirezionale; se ci pensiamo bene però, è anche distruttivo, in quanto non si fa problemi a distruggere i vecchi schemi allo scopo di trovarne di nuovi"

"La routine letto-lavoro-divano non è amica della creatività"

"Era un uomo di bell’aspetto, ben tenuto, che aveva in grande considerazione il suo fisico e che era un gran lavoratore. Si era creato delle abitudini fortissime. Per lui la stessa osservazione approfondita della realtà era un’abitudine. Una mente ingabbiata in una routine malsana non potrà mai produrre idee innovative, semplicemente perché
sarà schiacciata dai risvolti negativi di quelle routine che ci condizionano la vita stessa. La buona notizia è che le abitudini possono essere cambiate. In modo abbastanza scientifico, dunque a prova di errore: se volete un dato, vi basti sapere che bastano in media 21 giorni, ovvero tre settimane, per creare una nuova abitudine positiva"

"costruire un rituale mattutino che stimoli la creatività e l'intelligenza durante la giornata"

"il genio di Vinci era un metodico stacanovista, per così dire, ovvero metteva molta disciplina e altrettanta autoregolazione nelle sue attività. Non sarebbe altrimenti arrivato dove è arrivato"

"il primo passo per impostare una “routine per la creatività” è quello di trattare la nostra mente con i guanti, per così dire, nelle prime ore della giornata.
Primo consiglio: dite addio alle notifiche dello smartphone. La prima ora della giornata - le prime due, o la prima mezz’ora, dipende tutto dal tempo che avete a disposizione - deve essere priva di ogni fonte di stress. Appena alzati dal letto potete dedicarvi a una di queste attività: lettura, meditazione, esercizio fisico, pianificazione della giornata"

"I benefici della meditazione. Il suo potere di spegnere la mente razionale e stimolare l’attività dell’emisfero destro del cervello. Bastano dieci minuti a inizio giornata per dare una bella rinfrescata alle idee. Questo è anche un ottimo modo, tra l’altro, per staccare la spina quando ci si sente senza forze mentali: se la soluzione non arriva, se non riusciamo a risolvere un rompicapo, la cosa migliore da fare è mettere momentaneamente su “OFF” la nostra mente razionale"

"L’esercizio fisico di prima mattina permette al corpo di ossigenare i tessuti e gli organi, tra cui quello che ci interessa di più nell’ambito di questo libro: il cervello. 
Nella vostra routine mattutina non dovrebbe mancare un momento di pianificazione della giornata: ovviamente riguardo ai compiti più importanti per voi (non è necessario stabilire quando andare in tintoria a ritirare le camicie!).
Fissatevi un obiettivo per la giornata. Qualcosa di semplice, che può essere raggiunto entro sera"

"Uno dei modi migliori per stimolare l'attività mentale e migliorare la memoria è quello di scrivere con la mano non dominante"

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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 27/04/21 alle 13:31 via WEB
Ne terrò conto quando mi devo alzare alle 3 per andare a lavorare
 
 
Signorina_Golightly
Signorina_Golightly il 28/04/21 alle 10:05 via WEB
E va be', è da fare negli altri giorni ;)
 
Cherrysl
Cherrysl il 27/04/21 alle 18:07 via WEB
Davvero interessante. È un argomento che mi piace e seguo. Mi piace molto la teoria delle diverse intelligenze e ognuna di loro racchiude capacità diverse.Esiste anche l intelligenza emotiva...
 
 
Signorina_Golightly
Signorina_Golightly il 28/04/21 alle 10:06 via WEB
Anche a me piace :)
 
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