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Il Vesuvio universale, Maria Pace Ottieri (parte 1)

Post n°1402 pubblicato il 12 Novembre 2023 da Signorina_Golightly
 

"I primi scheletri di vittime di un’eruzione preistorica mai rinvenuti sono dell’età del Bronzo, un uomo e una donna in fuga dall’eruzione delle Pomici di Avellino [...] tra il 1880 e il 1680 a. C.: un’eruzione potentissima che cambiò l’aspetto della pianura campana e nel giro di un giorno trasformò un paesaggio idilliaco in un deserto grigio rimasto inabitabile per tre secoli."

"Il dormiveglia è lo stato attuale del Vesuvio. Dopo l’ultima manifestazione del 18 marzo 1944, è entrato in una fase di sospensione"

"Nel Medioevo il Vesuvio sprofondò in un oblio lungo mezzo millennio fino all’eruzione del 1631 che fece migliaia di morti e divorò la sua cima."

"[...] nella preistoria, all’epoca dell’ultima glaciazione, era il monte Somma: un vulcano alto duemila metri"

"Quando la lava e il fango distrussero Pompei ed Ercolano nel 79 d. C., il monte Somma, primipara vetusta come le madri tardive della Bibbia, partorí il cono giovane, il Vesuvio, figlio matricida che per nascere la decapitò facendone sprofondare il cratere."

"[...] oltre due milioni di esseri umani abitano una terra tenuta in scacco da tre vulcani attivi, il Vesuvio a est di Napoli, la caldera dei Campi Flegrei e l’isola di Ischia, a ovest."

"Non è la sua natura di montagna di fuoco, fedele alle proprie necessarie e cicliche intemperanze, seppure ancora in larga parte insondate, ma questa proliferazione abnorme di persone e costruzioni a rendere il Vesuvio il piú pericoloso vulcano del mondo e un’eventuale evacuazione della popolazione un evento senza precedenti, che potrebbe coinvolgere, se si considera la nuova città metropolitana, fino a tre milioni di persone."

"La città di Napoli non è contemplata tra le zone a rischio, il piano d’emergenza ipotizza una sola eruzione subpliniana, della stessa energia di quella del 1631, di portata inferiore a quella detta pliniana del 79 d. C., prevedendo che il vento soffi prevalentemente verso est e spinga la cenere lontano dalla città. Ma nel 79 d. C. il vento spirò anche a sud e nei sotterranei del Maschio Angioino giace un deposito di pomice e ceneri vulcaniche dello spessore di circa 75 centimetri: proviene dall’eruzione di Avellino. In quella parte di Napoli non ci sarebbero superstiti."

"L’incommensurabilità della catastrofe la rende inconcepibile, è forse la ragione per cui il pensiero ecologico-apocalittico, nonostante i fondamenti scientifici e le evidenze della sua ragione, non riesce ad attecchire" 

"La Circumvesuviana è la ferrovia a scartamento ridotto che collega i paesi ai piedi del Vesuvio tra loro e con Napoli, sulla costa e all’interno, è stata per decenni il vanto dei napoletani. Ce l’avevano solo loro, dal 1890, una ferrovia che si comportava come una metropolitana molto tempo prima che comparisse nelle città principali."

"Roberto De Simone, «’O Maestru Populare», come lo chiamano qui, compositore, musicologo, regista teatrale, fondatore della Nuova compagnia di canto popolare, scelse Somma come punto di partenza per le sue ricerche sulla tradizione cristiano-magico-pagana [...] Somma aveva già la sua meraviglia: la chiesa di Santa Maria del Pozzo, tre chiese sovrapposte, la prima romana dieci metri sotto terra, sopra l’angioina e poi l’aragonese."

"[...] 428472 d. C. nota come «l’eruzione di Pollena». [...] si pensa che sia stata la piú violenta dopo il 79."

"la storia di Pomigliano nell’ultimo secolo è tutta nella fatica di emanciparsi dalla povertà dell’agricoltura, nello sforzo di trasformare le migliaia di Tonino ’O Stocco e di arrotini, impagliatori, cordai, potatori, funari, stagnini, sellai, spaccalegna, lattonieri, scalpellini, venditori di sugna, di fichi e di lupini, guarnamentari, cusetori, scarpari, ferraiuoli in operai metalmeccanici."

"L’Alfa Romeo con la sua modernità era una Milano in terra vesuviana [...]  La vita dell’Alfa Avio di Pomigliano viene improvvisamente stroncata dai bombardieri inglesi il 30 maggio 1943. Nonostante la giornata di festa muoiono sotto le bombe 23 operai, molti i feriti e i danni nei dintorni. La fabbrica fu in larga parte distrutta: vi si riparavano aerei della Luftwaffe e vi si producevano motori Daimler per la Germania. Il piano di ampliamento del progetto di Alessandro Cairoli, proposto al Comune di Pomigliano nel 1942 − nuove case per i pendolari, una piazza per trentacinquemila persone, una chiesa, le scuole, le poste − non vedrà mai la luce e Pomigliano crescerà da allora in poi come i paesi vicini, per accumulo spontaneo e disordinato."

"Fare la Zeza significa cantare e recitare una scena di teatro popolare che all’inizio dell’anno agricolo, a Carnevale, si portava per le strade, nelle piazze, nei cortili con l’accompagnamento di grancassa e trombone"

"Terzigno ha il territorio piú esteso all’interno del Parco del Vesuvio. Noi il Cono ce l’abbiamo proprio sopra, ma non teniamo una strada per raggiungerlo e i turisti salgono da Ercolano: è uno scippo politico, a noi ci hanno tolto tutto, a noi non ci vogliono»."

"A Terzigno il fenomeno delle discariche è partito con grande anticipo per via delle cave di pietra lavica. Qui si ha sotto gli occhi l’incessante attività umana dello scavare, tagliare, sminuzzare, dare forma alla pietra nera delle eruzioni, al piperno, al basalto, alla pietrarsa, senza le quali non ci sarebbero i palazzi, le chiese, i basoli delle strade di Napoli, e l’altrettanto incessante attività di riempire di rifiuti qualunque cavità: cave, fusari, le antiche vasche per macerare la canapa, i fossi e i Regi lagni, la rete di canali borbonica."

"«È un sistema molto collaudato: il camorrista ha la proprietà della cava e quando è esaurita ci fa la discarica, intanto si attrezza per vincere l’appalto della bonifica pagata dallo Stato."

"«Vedi questa strada?»[...] «Era un lagno, un alveo che si chiamava Camaldoli, quando piove diventa un fiume, Terzigno è tutto in pendenza, noi inondiamo live tutto Poggiomarino, senza filtri, perché non avendo le fogne, non filtriamo nulla»."

"L’eruzione del 1944 fece scappare i contadini, i terreni rimasero abbandonati: i proprietari vivevano a Napoli e non volevano spendere per sistemarli, le terre furono occupate, l’usucapione e un notaio che metteva volentieri la sua firma fecero il resto."

"Cava Vitiello [...] Fu il governo Prodi a individuarla come luogo adatto a diventare un’enorme discarica, pazienza se nel 1991 era stata varata una legge sulle aree naturali protette, anche dalle discariche, [...] la protesta sortí l’effetto voluto: Cava Vitiello fu stralciata dalla lista delle future discariche."

"Nella tragica eventualità di una nuova eruzione l’immensa cava servirebbe a contenere la lava. Sulle sue pareti i depositi messi a nudo dagli scavi conservano la registrazione quasi completa dell’attività esplosiva del Vesuvio da quasi quattromila anni a questa parte"

"Cava Ranieri [...] scavando sono arrivati alle lave del 79, quelle di Pompei, venti metri sotto terra e sono uscite tre ville romane sepolte dall’eruzione, una delle quali grandissima, dove si racconta che si fermò Spartaco, prima di rifugiarsi sul cratere. Ma qui tutto ciò che c’è di buono ce lo scippa Pompei, a noi restano solo le pietre»."

"Nell’impossibilità di garantire la vigilanza necessaria per mancanza di personale e nell’intento di salvaguardare i ritrovamenti archeologici in attesa di un futuro migliore, nel 2013 l’allora ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, prese una decisione drastica sul futuro delle ville di Cava Ranieri: l’interramento. Forse non ha avuto tutti i torti se l’unica che alla fine non è stata interrata, la Villa 1, è crollata completamente ed è stata, neanche a dirlo, riempita di rifiuti."

"Nel 2002 Cava Ranieri era diventata sito provvisorio di stoccaggio della spazzatura. Tra emergenze e ritardi la monnezza è rimasta lí, i teloni di protezione si sono strappati e la spazzatura è fermentata, tramutandosi in un liquido fetido, al quale si abbeverano cani randagi e uccelli migratori."

"Terzigno vanta la piú bassa percentuale di contribuenti della provincia di Napoli: [...] Il quaranta per cento di questi redditi arriva dall’Inps sotto forma di pensioni, invalidità, indennità di disoccupazione, [...] «Da noi la stragrande maggioranza del paese non paga le tasse, perché se hai la casa abusiva non paghi niente, c’è una ditta incaricata di riscuotere, ma il Comune la paga quattro volte quello che recupera. Anche l’acqua è abusiva, con cento euro un impiegato della Gori ti fa l’allaccio"

"persone ammalate e morte di tumore, strada per strada, nei quartieri vicini alla discarica di Cava Ranieri"

"Terzigno è la nuova capitale dei cinesi vesuviani."

"Per colpa delle discariche, se prima un moggio, quattro ettari, valeva ventimila euro, mo’ sta a diecimila: noi siamo falliti, come economia, come tessuto sociale"

"rione Caprai [...] Le case avevano il tetto a mezza botte, o “a schifo” come si dice qua, che serviva a proteggere i tetti dalle pietre, perché il Vesuvio, le bombe, le spara sui lati."

"«Sembra incredibile, ma nonostante il proliferare soffocante delle costruzioni, il sessanta per cento del territorio è ancora campagna. Il paradosso è che da qui viene quasi la metà della produzione agricola campana: la Campania riesce a produrre quanto la Lombardia con metà della terra»."

"[...] l’argomento caldo di cui tutti qui hanno urgenza di parlare: l’enorme danno che la campagna diffamatoria sulla Terra dei fuochi ha inferto agli agricoltori.[...] Terra dei fuochi è una «fortunata» espressione inventata da Legambiente in un rapporto del 2003 e lanciata da Saviano come titolo dell’ultimo capitolo di Gomorra, di cui giornali e televisioni si sono avidamente impadroniti. Quando, nell’estate del 2013, Carmine Schiavone, l’amministratore del clan dei Casalesi, raccontò i seppellimenti perpetrati per decenni nelle campagne tra Napoli e Caserta di rifiuti di ogni tipo, urbani, speciali, tossici, radioattivi, la formula divampò."

"«Il racconto era questo», sintetizza con efficacia Antonio di Gennaro: «Nella piana campana per un quarto di secolo sono arrivati rifiuti da ogni dove e sono stati interrati un po’ in giro. I suoli e le acque si sono contaminati, dunque anche le colture agricole sono contaminate, e il consumo di quei prodotti ha causato un aumento di tumori"

"Perrella pronunciò nel 1992, la prima volta in cui qualcuno parlò apertamente dei rifiuti in Campania, nel carcere di Vicenza: «Scoprimmo che i rifiuti erano oro»;[...] Le sue dichiarazioni suscitarono una forte reazione della magistratura in Campania che spinse il Consiglio regionale ad approvare la legge n. 10 del febbraio 1993, prima legge regionale in Italia sulla raccolta differenziata e il riciclo. Se fosse stata applicata perfino in misura ridotta rispetto ai suoi obiettivi, non si sarebbe accumulata una montagna di rifiuti alta come il Vesuvio e la Campania avrebbe potuto forse, in una storia sognata, diventare la regione all’avanguardia in Italia nel campo dei rifiuti. [...] Un partito coeso e trasversale si oppose e la legge restò sulla carta, l’anno dopo, nel febbraio 1994, ebbe inizio il commissariamento della Regione e tutto precipitò all’insegna dell’«emergenza»"

"Dallo scoppio del caso Terra dei fuochi, concordano unanimi i miei interlocutori, gli agricoltori non vivono piú, le irrazionalità della burocrazia e i divieti preventivi sono un sabotaggio continuo del loro lavoro, una quotidiana umiliazione, i campi vengono sequestrati a casaccio, uno sí e quello accanto no, i proprietari sono costretti a sottoporre i loro prodotti a costose analisi a spese loro per non buttar via tutto il raccolto. E non si tratta di agricoltori qualsiasi, ma dell’ultimo presidio di coltivatori di una terra, sí tra le piú fertili del pianeta" 

"Il pomodoro rappresentava il paesaggio, si coltivava come un vigneto e produceva ottocento quintali per ettaro. Era arrivato in Italia dal vicereame del Perú, alle falde del vulcano trovò un terreno ideale, acido al punto giusto per via delle ceneri trattate dall’acqua dei fiumi."

"Andrebbe premiata l’alta professionalità, ci vorrebbero delle filiere, bisognerebbe capire che se ti allei con Angrisani hai un valido presidio del territorio, e invece l’agricoltura è diventata la nemica del Parco del Vesuvio e degli ambientalisti.[...] «Le faccio un esempio», dice don Mario, «le reti antigrandine. Noi proprietari abbiamo piú di trenta ingiunzioni per danno paesaggistico. Certo è vero che sono bianche e si vedono fino a Caserta per il riverbero del sole, ma chi vive di agricoltura non può correre il rischio di distruggere tutto per un’ora di grandine." 

"il governo istituí un gruppo di lavoro specifico [...] hanno passato al setaccio acqua, suoli, prodotti agricoli e dai seimila campioni di prodotti agricoli esaminati, un enorme database territoriale che non ha eguali in nessun’altra regione d’Europa, lo stato di salute dei suoli agricoli è risultato simile a quello delle altre pianure italiane ed europee con un alto grado di antropizzazione."

"Sul fronte sanitario la piana campana ha uno dei registri tumori piú longevi d’Italia, [...]   L’incidenza (il numero di nuovi casi che si verificano ogni anno su centomila abitanti) delle principali malattie tumorali è in linea con le medie nazionali;[...] mentre la mortalità è di cinque volte superiore.[...] «La verità», dice Di Gennaro, «è che non siamo tanto di fronte a un disastro ambientale, ma a un disastro sociale e la lettura deve essere un’altra se si vuole provare a cambiare qualcosa»."

"Le bonifiche da noi vanno puntualmente a finire male, liberano terreno per l’edilizia, molto piú efficace e meno costosa la messa in sicurezza attraverso tecniche di fitodepurazione, ma da lí non vengono grossi introiti. E dove sono le indagini e i controlli sull’inquinamento dell’aria nell’area urbana con le industrie, le officine, le imprese edili? È piú facile accanirsi contro l’agricoltura, l’anello piú debole»."

"Il solo fenomeno che nessuno nega, perché sotto gli occhi e il naso di tutti per le nuvole di fumo nero cangiante e puzzolente che offuscano il cielo, sono i roghi, l’abitudine atavica di dare fuoco a cumuli di rifiuti:[...] Un rogo è fatto cosí: sul fondo uno strato di pneumatici, poi molti strati di pezze e pellame, gli scarti delle innumerevoli fabbriche di abbigliamento del territorio e in cima i rifiuti liquidi, colle, vernici, solventi. Un rogo costa dieci euro, è un’infima fonte di sopravvivenza per i rom dei campi sparsi qua e là e permette alle miriadi di fabbriche in nero, di imprese edili, di gommisti, meccanici, elettricisti di disfarsi dei propri scarti a buon mercato"

"Chi prova a telefonare a vigili del fuoco, carabinieri, polizia si vede rilanciare come una pallina da flipper da un centralino all’altro finché non cade la linea."

"nella pianura campana sono sorte, e non da un’eruzione, lunghe montagne grigie composte dai cinque milioni e mezzo di tonnellate di ecoballe[...] e poi abbandonate. Sono le false morene che ci hanno valso la condanna e la sanzione dell’Europa sulla gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, mentre lo spirito beffardo delle cose vuole che sia un’azienda di Salerno, la Magaldi Group, a fornire alla Svizzera la tecnologia per i suoi inceneritori, i piú efficienti del mondo"

 

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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 12/11/23 alle 19:28 via WEB
Da Campania Felix a inferno
 
 
Signorina_Golightly
Signorina_Golightly il 13/11/23 alle 07:43 via WEB
A quanto pare, però, la situazione dei suoli è meno compromessa di quanto si narri. Certo, i roghi invece vanno avanti. Io da sempre associo l'odore di bruciato al paese di mio papà e dei miei nonni. Pensa che per me è quasi un odore buono, perché è dell'infanzia, e non sapevo che significasse. Che svegliona!
 
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