Altrove

13,18

Cristo santo che vuoto...

Dicono che dopo ogni esperienza devastante (dove devastante è da considerarsi in relazione alla fragilità della persona) si rimanga svuotati, senza più energia. Ed è così che mi sento. E non da un giorno.

Quel po' di energia che ho è per i miei progetti di lavoro. E sì, per una volta metto al primo posto questo, ché ogni volta mi sono fatta fregare dagli uomini, e finiva che il pensiero della mia soddisfazione lavorativa scendeva in ultima posizione.

Così per la mia vita sentimentale non mi resta nulla. Zero totale.

Ogni tanto sembra saltare fuori che piaccio a qualcuno, ma io non mi muovo. Anzi.

Un mio caro amico tempo fa mi disse che è come dopo una rapina o l'aver perso tutto in borsa: non restano fondi per investire di nuovo in qualcosa; ci vuole tempo per tornare ad accumulare capitale che permetta di rischiare ancora.

Solo che i miei tempi sono biblici, perché ogni esperienza negativa che si è accumulata alla precedente mi ha zavorrata a terra.

Ma sapete che vi dico?

Che in questi casi torna utile il consiglio di mettere tra parentesi per un po' la  vita sentimentale: il capitale si accumulerà dalle energie che mi verranno concentrandomi sul lavoro che mi piace, sulle mie passioni e sui miei affetti.

Credo.

19,22

Non funziona.

Con i sentimenti e la dignità non è come con altro.

Ho provato. A distanza di anni ho raggiunto i due uomini che più mi hanno fatto del male con consapevolezza e spregio.

Gli ho bussato alla spalla e ho detto loro "Hey, ti è parso quello il modo di trattarmi? Dico!".

Ne ho ricavato delle scuse "hai ragione, sono stato pessimo".

È che con la ragione non si medicano delle ferite così profonde.

E con i "scusa" loro si alleggeriscono e vivono ancor meglio le loro vite, mentre io sono rimasta ferma ai nastri di partenza.

E il primo che mi dice che è normale e ne sto facendo una tragedia, lo asfalto. Che c'è di normale a vivere il primo amore con un ragazzo che ti mente, insulta, umilia e ti lascia tirandoti un pugno nello stomaco e sputandoti sopra?

È questo che si può definire il ricordo del primo amore?

E niente, ne ho ricavato un "mi dispiace, io ho un bel ricordo di te, me la spasso in Brasile e spero che tu sia felice".

Prima ti distruggono e poi sperano che qualcun altro rimedi.

Bene, fine degli esperimenti, ne ho acchiappati tre (oddio, avevo scordato il terzo!), e da tutti e tre è arrivato il mea culpa.

Ho esaurito i confronti con  i peggiori individui che mi siano capitati.

Solo che io non ho mai volato, non ho mai potuto prendere il largo mentre loro dopo avermi colpita si sono goduti la vita.

17,35

Pensa signorina, pensa.

Sai chi vive di intenzioni altrui, passato e vendette?

Sai chi? Chi è frustrato, chi si sente impotente, chi non crede in se stesso e nella propria capacità di condurre la vita che si vuole.

Puoi stare qui cent'anni a chiederti perché sei stata sfortunata e calpestata, ma l'unica cosa che ne ricaverai sarà rabbia e tormento. E le persone che ti hanno fatto del male, a loro, non cambierà nulla comunque.

Pensa signorina, pensa.

In fretta possibilmente.

17,04

Questi lunedì si stanno rivelando difficili perché sono io sola con i miei pensieri.

Piccolo grande obiettivo: non cercare vendetta

16,59

Io ci sto provando ad essere positiva. Durante la settimana ho cercato idee per i tre giorni liberi del mio fine settimana lungo. Volevo rimettermi in pista dopo il fermo obbligato di settimana scorsa per l'influenza. Ma non ho pace. Ieri sera sono tornata a casa con un'emicrania che ancora adesso non mi lascia. E anche questo fine settimana mi trovo inchiodata a casa da sola.

E proprio ora che voglio spaccare tutto, fare, rivoluzionare. Nulla, non riesco a pensare con questo dolore martellante. Figurarsi vagliare annunci di lavoro o uscire a fotografare o anche soltanto assistere ad un concerto.