Altrove

00,17

Stasera c'è stato un attimo particolare. Un allineamento di pianeti. Sulle note di Salento (e non un'altra), Lella Costa ci ha ricordato "non scordatevi mai di voi".

Ho pensato che questo avveniva in chiusura della settimana magica, quella dei morti e della celebrazione dell'incontro tra me e Gatto. Perché noi non festeggiamo il giorno dell'anniversario, ma la settimana, perché tale è stato il lasso di tempo tra la prima volta che ci siamo visti e la prima volta in cui l'ho stretto tra le braccia, portandolo via con me.

A tutto questo ho pensato.

Salento, non scordatevi mai di voi, la settimana magica.

Ho sentito chiaro, forte, che non so quando, ma il mio libro farà strada.

11,04

Guai pensare che basti tagliare i capelli per tagliare anche con i cattivi pensieri.

Così mi ritrovo con una chioma che non arriva alla spalle e un po' difficile da raccogliere e disciplinare, e mi ritrovo ancora con tutti i miei pensieri ossessivi di sempre. E i pensieri ossessivi sono esattamente quel che non ci vuole per essere creativi.

Che palle, io la teoria la conosco pure, uffi.

La cosa carina che è successa ultimamente è che forse (forse) ho trovato un corso di meditazione che mi ha acceso la scintilla, visto che finora ho praticato poco e male; il nervosismo è sempre andato alle stelle ogni volta che tentavo di mettermi ferma e accantonare i pensieri. Alla fine ogni scusa era buona per lasciar perdere. Ecco, forse ho trovato il corso giusto. Ma saprò dirne di più tra un po'.

Intanto sono a dieta e continuo con la mia vita asociale. Oh, ma ci avete fatto caso che quando si è a dieta si pensa solo a mangiare? E' che io non mi ci ritrovo nei panni di quella a dieta, perché per anni sono sempre stata, non dico snella, ma abbastanza esile. 

E in tutto questo mi chiedo se abbia senso riprendere in mano tinder, anche solo per esercizio: uscire, conversare, conoscere gente. Poi mi dico che forse è meglio se la gente la conosco facendo cose, tipo iniziare ad andare all'appuntamento settimanale nella ludoteca del Comune oppure a vedere qualche concerto nel jazz club che hanno aperto da un po' vicino casa mia (ma io mi annoio con il jazz). Mi faccio le domande e mi rispondo da sola: a Milano non si fa amicizia. Esci, vai a fare cose, torni a casa e non hai stretto rapporti con nessuno. Cercavo pure tra le app, quelle simpatiche tipo "giochiamo insieme", ma alla fine tutto è business: sono sempre le stesse cose e tutte a pagamento, e sta cosa mi sta antipatica. Rimarrebbe partecipare a una di quelle escursioni che vari di gruppi di trekking organizzano. Credo sarebbe la cosa migliore, ma mi ci vuole coraggio; troppe cose nuove tutte in una volta. Dovrei affrontare troppe prime volte messe insieme: guidare fino in montagna, organizzarmi con abbigliamento e attrezzatura, trascorrere la giornata con gente che non conosco, timore di non riuscire a star loro dietro e trovarmi da sola (o peggio rallentare tutti). Tutti questi pensieri insieme mi mettono talmente tanta ansia addosso che sto continuando ad evitarlo.

Tinder?

21,53

Amici di blog,

Love Song

Si avvicina l'anniversario di me e Gatto. E più si avvicina e più mi sento agitata. Avevo sognato in tutt'altro modo il compimento del nostro primo anno insieme. 

Penso che quando sei felice ti rifiuti di guardare i brutti segni: a me, toro di aprile, dagli ultimi giorni di ottobre non è mai arrivato nulla che non mi portasse sofferenza. E ora ho la percezione che in quell'autunnale giornata di quasi un anno fa mi sia stato consegnato un coniglietto ad orologeria, una felicità mescolata alla morte. 

Forse è meglio se mi distraggo rincretinendomi con i video di youtube.

Però, però, però, stamattina c'è stato un momento di quelli.

Stavo finendo yoga e, non so perché, il pensiero è andato alla nostra unica lite (e sì, anche con un coniglio si può litigare). Non sono riuscita a tenermi un "quanto vorrei che quella lite fosse stata all'inizio del nostro rapporto e non negli ultimi tempi". Mi sono sentita colpevole di averlo ferito, proprio quando già non stava molto bene oltretutto. Così colpevole da piangere.

Un attimo dopo, stesa ancora al tappetino, sento un colpo secco sul pavimento. Avesse potuto, credo mi avrebbe anche leccato la faccia per non farmi piangere più.

Odio l'estate, Selton con Priestess

Tre chili, tre cavolo di chili. E' questa l'eredità che mi ha lasciato l'estate.

Onestamente mi sento truffata da tutti gli abitini estivi e i pantaloni che, si sa, d'estate bisogna far circolare l'aria, e quindi i nostri vestiti devono essere leggeri, morbidi e ariosi.

Il fatto è che passano tre mesi, anzi quattro, perché mica farete veramente il cambio di stagione il 22 settembre, no?, e sotto i vestiti larghi non ti accorgi di niente, soprattutto di ciò che ci cresce sotto. Finchè non indossi il primo jeans e lui, ingrato, non ti si chiude. Insieme ad un'infinita pila di altri pantaloni che darai via perché nemmeno non si chiudono: non salgono oltre metà coscia.  Allora corri sulla bilancia che, oh!, era con le pile scariche, perché tanto d'estate ci sentiamo tutte bellissime, l'aumento di peso non è concepibile, anzi è fisicamente impossibile (per forza, non ci sono i jeans).

Ti pesi, e la bilancia non lascia dubbi: dall'inizio dell'estate hai preso tre chili.

Ma com'è stato possibile? Io seguo una dieta bilanciata e controllata. Così parte il nastro della memoria e in un attimo si susseguono giorni in cui non è mai mancato almeno uno tra gelati, brioche, amaro e 200 grammi di pasta con le vongole.  A volte tutti insieme. Ti ricordi dei giorni in piscina in cui per venti minuti cumulativi di nuotate a rana ti sei detta "ora chiaramente mi merito un cucciolone", in aggiunta al panino che ti eri fatta fuori a pranzo. E poi lui, il silenzioso vero nemico: il pezzetto di dolce che hai mangiato ogni santo giorno dopo i pasti, "per finire in dolcezza". E capisci che no, il fatto che fosse "solo un pezzetto" non azzerrava il conteggio delle calorie ingerite.

Ora che si fa? Si corre ai ripari? E no, cari, non è tanto facile, perchè si sono superati i quaranta, e si sa la regola dei dopo quaranta, no? Devi scegliere tra un corpo snello e un viso giovane. Perchè, se ti tieni magra come a vent'anni, in viso ti asciugherai tanto da sembrare una mummia.

Ho optato per la romana via di mezzo: provo a perderne uno e mezzo.

Appena finisco la teglia di lasagne che mia madre mi ha portato ieri.

PS: non fidatevi mai dell'estate.