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Messaggi di Novembre 2021
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Post n°1327 pubblicato il 23 Novembre 2021 da Signorina_Golightly
"Ora che l'ho vista in negozio, voglio tantissimo la fuji TX30. Non posso più aspettare!" Torno in me e sento lo youtuber: "un attimo di pausa che bevo la tisana nella mia tazza con coniglio (a favore di telecamera)".
So che non ci crede nessuno, ma sono circondata da conigli.
Ps: è evidente che Gatto approva la mia scelta della macchina fotografica. |
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Post n°1326 pubblicato il 22 Novembre 2021 da Signorina_Golightly
Lo so che seguire corsi che mi piacciono per me è linfa vitale. Sabato mattina ero in centro a Milano per seguire di lezioni gratuite di corsi di editoria. Ero felice. Sapevo che i corsi completi non posso permettermeli, né economicamente né per la disponibilità di tempo, ma mi sono goduta lo spettacolo che mi ero preclusa da settimane: le mattine a passeggiare per Milano. È stato in quelle ore che mi sono accorta che mentre stavo settimane in casa a deprimermi, fuori l'aria era già quella frizzantina del periodo prenatalizio. Io poi ho avuto il mio regalo anticipato: dal tavolino del bar, in pausa tra una lezione e l'altra, ho visto arrivare una famiglia con un cagnetto poco più grande di Gatto e con i suoi colori. Perfino la particolarità delle orecchie marroni in contrasto col resto bianco. Sono sicura che me l'abbia fatto incontrare lui per dirmi "sono felice che tu sia uscita. Vedi?, sono sempre con te". PS: al "ora faremo un esercizio: il migliore vincerà bla bla... Nemmeno ascoltavo che cosa; il mio spirito agonistico si è risvegliato con la formula magica "il migliore vincerà". Ma chi mi ha fatto così cazzata, dico? |
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Erano anni che non mettevo su Antics. Ma perché?
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Ma come fanno quelli che piacciono? Su che manuale hanno studiato? Devo dire che me lo chiedo spesso, perché esistono quelle persone che riescono non solo ad andare d'accordo con tutti, ma anche a compiere il passo successivo: ammaliare. Io riesco a fare tutto il contrario: quando mi si nota, se mi si nota, è per insopportabilità. E in effetti ho la calamita per le polemiche. Quando ne vedo una mi ci butto a peso morto, e se non c'è so crearla ad arte. Peraltro è un'attività che sfianca parecchio, oltre a lasciarmi il più delle volte con una fastidiosa gastrite. E questo quando mi si nota. Allora torno a chiedermi: quelli di cui sopra come fanno? Secondo me sono nati con il radar puntato sugli altri. Chè in fondo se ci penso non ci vuole molto: basta vederli, gli altri, e metterli al centro dell'attenzione, magari sentendo spontaneo il moto di voler mettere il prossimo a proprio agio. Io invece pare proprio mi diverta a essere impertinente, a cogliere in fallo, a evidenziare le mancanze, i difetti. Tutte cose per cui la gente non è che si trovi esattamente in zona di confort con me. Probabilmente è il medesimo trattamento che riservo a me stessa, ma non è un granché consolatorio, e di sicuro la gente non mi scusa per questo. Così nella vita mi capita di imbattermi in qualcuno con cui un tempo parlavo un po' e poi abbiamo smesso, e cerco di ricordarmi il perché, il motivo della lite. Talvolta neanche lo ricordo. So solo che volevo dimostrare qualcosa, come una malafede nascosta che io avevo il dovere di smascherare. Altre volte abbiamo smesso perché non c'ero, non avevo cura. Quante volte mi sono detta, vedendo qualcuno diventare amico di una persona che io ho conosciuto prima ma con cui non ho mai approfondito: ma perché io non l'ho fatto? Perché sempre questa diffidenza, pensare che non valga la pena, che tanto è uguale? In questo periodo, che dura da parecchio, in cui fantastico su che strada potrebbe percorrere il mio libro, qualora fosse pubblicato, penso a chi ha pubblicato prima di me; ci si dà da fare, ci si pubblicizza. I primi potenziali lettori sono parenti, amici e conoscenti. Porca miseria, mi sono detta, se la casa editrice si aspettasse questo da me, sarebbe un problema, perché tra conoscenti e parenti sto sul cazzo a tanta di quella gente che il mio libro lo comprerebbe al massimo per bruciarlo, per dire (o, più adatto ai tempi nostri, per dargli una stella nelle recensioni). Se fossimo in una fiaba credo sarei una delle sorelle di Cenerentola, se fossimo in La Bella Addormentata, sarei la fata incazzata per non essere stata invitata, e così via. E poi finisce che, in certe sere di disincantata sincerità, mi sto un po' sul cazzo pure io. |
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Post n°1323 pubblicato il 11 Novembre 2021 da Signorina_Golightly
Poi dicono che l'astrologia non indica. Da quando Venere ha iniziato l'anello di sosta in Capricorno, io mi sento particolarmente venusiana. E' un transito che per quanto mi riguarda dovrebbe durare tutta la vita. Incontri, simpatie, piacevolezza. Neanche ricordavo come fosse. La giornata in ufficio, ieri, mi ha confermato come l'ufficio per me vada bene a piccole, microscopiche dosi: ieri non c'ero, sparita, non presente a me stessa, risucchiata dalle mille parole di tutti; le energie poi, evaporate. Giornate come ieri servono per farmi assaporare ancora meglio quella di lavoro a casa di oggi, tra una candela accesa accanto alla foto di Gatto e un video di youtube o il silenzio, tra il caffè che inizia a salire nella caffettiera e il comodo confortevole della tuta. Da quando avevo iniziato lo smart working mi ero data delle regole per non abbrutirmi. Regole minime: la sveglia alla stessa ora, la meditazione, la colazione completa, la sessione di yoga, prima di lavarmi e vestirmi (comoda). Insomma, non sarei rimasta tutto il giorno con gli occhi cisposi e il pigiama. E questo mi ha aiutata. In generale i rituali aiutano. Un paio di giorni fa ho inviato alla editor il primo capitolo revisionato per capire se funziona, se ci siamo capite, se c'è concordanza tra noi. Fosse per me ci lavorerei a tempo pieno al manoscritto, anche se oggi per l'ufficio sto disegnando la fondazione in cemento armato di un sito che verrà realizzato su un terreno in forte pendenza, e, per quanto possa sembrare strano, mi sta piacendo farlo. Ma sarà Venere. |
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