Altrove

19,29

Alle soglie di una giornata di lavoro (e forse una settimana) che si prospetta faticosa e avara di delicatezze, prendo a casa e porto via uno di quei rarissimi momenti, da segnare sul calendario, in cui più di una persona mi ha gratificata con belle parole.

Dalla cara Charlize che non potrò mai smettere di ringraziare per l'appellativo che mi ha trovata, agli altri commenti gentili del post precedente, all'incredibile combina di oggi in ufficio.

Sentirmi dire da Luigi che vorrebbe fare un particolare sopralluogo con me perché sono smart e da Damiano che vorrebbe avere un centesimo della mia intelligenza, è stata come una pacca sulla spalla. E da loro poi che considero persone di intelligenza inarrivabile!

È che alla fine non ci credo. Dentro continuo a sentirmi un bluff, tutta fuffa che getta fumo negli occhi. I miei fallimenti e i mancati obiettivi non mi permettono di crederci davvero.

Sempre fuori contesto, troppo sopra o troppo sotto le righe, obiettivi sempre mancati, mille chiacchiere a vanvera, caos mentale... Non è che basti aver avuto un papà che mi ha mandato al liceo e ha voluto mi laureassi  per essere intelligente.

Ché quella parolina lì, dai lei, serpeggia sempre nella mia testa sibilando se stessa nelle mie orecchie: mediocre.

Mediocre peggiore degli altri mediocri: mediocre che anela ad essere eccelsa.

Perfino il pensiero di anelare all'eccelso  è di per se mediocre poi!

Ma per stasera mi tengo smart e intelligente, va be', è la stessa cosa: ci penserà qualcun altro nella riunione di domani a smontarmi.

PROVA DI RIFLESSIONE: cercare di riflettere seriamente sulla seguente frase e capire se possa ritenerla vera:

"Il tuo problema non è che non raggiungi obiettivi: è che sminuisci ogni tua conquista e tutto quello che hai. Prova ad apprezzare tutto quello che hai e che fai, e tutto migliorerà".