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Messaggi del 14/05/2020
Alcuni frammenti di lucidità (tra un'emicrania e l'altra) 1) Gli amori finiscono, molto più dolorosamente, anche mentre si sta insieme. Che sia finito dopo anni dal termine della relazione invece è umano, è sopravvivenza. Si tratta di togliere alimentazione a qualcosa che fa soffrire: se non si può più stare insieme, non torneremo sereni finché non esauriremo quel sentimento. E' un esperienza che vive chiunque abbia chiuso una relazione. Non sono l'unica. Solo io rimango anni a vivere di ricordi perché non ho le palle per reinventarmi. 2) Mi devo togliere dalla testa che se mi avesse conosciuto ora che è arrivato dove voleva non gli sarei piaciuta. E' un mio pensiero. 3) Lui ha sofferto prima e in maniera più diluita nel tempo. Io non mi accorgevo che con alcuni miei atteggiamenti lo ferivo in parte come sono ferita io in grande adesso. 4) Avevo paura di lui. Era stato così difficile per me staccarmene che non ho più avuto il coraggio di ritentare perché non avrei sopportato un altro distacco da lui. Forse non ci sarei riuscita. Lui per molto tempo ha provato a farmi capire che era lì, ma io non ho mai colto per paura di fallire di nuovo e per paura di scoprire che i suoi sentimenti erano cambiati. Ma i suoi timidi tentativi di parlarmi, di trasmettermi malinconia, voglia di contatto, li ricordo. Quindi non lasciare nessuno spiraglio per una ripresa è stata una mia scelta. Giusta o sbagliata, ma una scelta. Non posso comportarmi come una vittima delle circostanze. 5) Non posso sentirmi niente senza un grand'uomo accanto. Questa è la cosa più sbagliata di tutte. 6) Ci ha messo 5 anni prima di impegnarsi seriamente con un'altra. E mi ha sempre detto che per lui la nostra storia era importante. Perché devo negarlo? 7) Non ha funzionato, semplicemente. Ci siamo incontrati in un periodo pessimo, in cui eravamo immaturi e incapaci di affrontare i nostri fantasmi: lui era problematico e aggressivo ed io presente ad intermittenza e spesso insensibile rispetto ai suoi sentimenti e bisogni. 8) Non me lo ricordo più. Forse questo punto non era importante. |
È tutto strano per me. Ho sempre avuto improvvisi crolli depressivi, quasi sempre coincidenti con un abbandono o con una scoperta dolorosa. Ma mi pare sia la prima volta che sento di non farcela in nessun modo, né con i farmaci, la psicologa, la famiglia, gli amici. Questa volta, con tutte le cadute alle mie spalle e ogni volta il convincimento che ce l'avrei fatta, che avrei acquisito un equilibrio stabile, avrei raggiunto i miei obiettivi nella vita...ora sento che non è per me, che è troppo tardi per farcela, le occasioni mi sono scivolate vie in quindici anni di tentativi falliti, mentre chi ho intorno e chi se ne è andato ha costruito tutto quel che non so costruire io. Mi ero ripromessa di essere più presente con gli altri, ma a parte costringermi a lavorare almeno un po', desidero solo dormire o stare sdraiata a far nulla, trascurando soprattutto me stessa. Ho sempre pensato, almeno trascorsi i primi giorni di crisi, che ci fosse una luce in fondo al tunnel. Ora è solo buio. |
Inviato da: lalistadeidesideri79
il 15/03/2024 alle 10:43
Inviato da: cassetta2
il 12/02/2024 alle 10:20
Inviato da: jigendaisuke
il 11/02/2024 alle 20:44
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 20:00
Inviato da: Signorina_Golightly
il 11/02/2024 alle 19:59