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Il mare

Ho bisogno del mare perché m'insegna:
non so se imparo musica o coscienza:
non so se è onda sola o essere profondo
o sola roca voce o abbacinante
supposizione di pesci e di navigli.
Il fatto è che anche quando sono addormentato
circolo in qualche modo magnetico
nell'università delle acque.
Non sono solo le conchiglie triturate
come se qualche pianeta tremante
partecipasse lenta morte,
no, dal frammento ricostruisco il giorno,
da una raffica di sale le stalattiti
e da una cucchiaiata il dio immenso.

Ciò che m'insegnò prima lo custodisco! È aria,
vento incessante, acqua e arena.
Sembra poca cosa per l'uomo giovane
che giunse a vivere qui con i suoi incendi,
e tuttavia il battito che saliva
e scendeva al suo abisso,
il freddo dell'azzurro che crepitava,
lo sgretolamento della stella,
il tenero dispiegarsi dell'onda
sperperando neve con schiuma,
il potere quieto, lì, determinato
come un trono di pietra nel profondo,
sostituì il recinto in cui crescevano
ostinata tristezza, oblio accumulato,
e bruscamente cambiò la mia esistenza:
diedi la mia adesione al puro movimento.

(Pablo neruda)

.. ..

Poesia sul mare è tratta dal "Memoriale di Isla Negra" (1964) composto da cinque libri che in qualche modo rappresentano "tappe" del bilancio che il poeta fa della propria esistenza.
Questa poesia un po’ mi ammalia – soprattutto la seconda parte - perché amo il mare da sempre, pur non disdegnando qualche “virata” verso montagne che dalle mie parti sono bellissime, affascinanti.
Tuttavia il mare, specie quello dell’Italia del sud, in periodi di vacanze estive fra Puglia, Calabria e Sicilia, ha completamente assorbito la mia anima e in essa rimane, da oltre 40anni..
Ha colori che quassù non si riescono a notare, pur non disdegnando acque che bagnano il Friuli specie le spiagge dalle parti di Trieste e quelle istriane. 
A lui, a Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (più noto come Pablo Neruda), che ha sempre avuto un debole per le donne - ne ha sposate tre - che a loro ha dedicato versi immortali (all'ultima in particolare), anche con un pizzico di ironia “regalo” questo video: il mare, "figlio" di madre natura, va sempre e comunque rispettato.
Quella bella ragazza (l'attrice Blake Lively) attaccata da un gigantesco squalo bianco, ha rischiato la vita però non si è data per vinta, visto l'amore che ha per il surf e dunque per il mare, arrivando a coinvolgere in questa sua passione anche la sorella minore.
Se Pablo oggi fosse fra noi penso apprezzerebbe sia la bellezza che la ferrea volontà di quella ragazza..

(n.d.r.: Per chi non ne fosse a conoscenza,
basta un doppio click sul video
e lo vedrete a pieno schermo)