Autoestinguente

In cortile

(tempo di lettura: 2 minuti e 1/2)

Il cortile è un piccolo villaggio. Quando sono venuto ad abitare qui c’ho messo poco a capire come funzionava. C’era lo sceriffo, che tentava di mantenere l’ordine precostituito, il furbetto, che parcheggiava sempre alla come-viene-viene, il menefreghista, che lasciava cagare i cani dove capitava, il precisino, che minacciava di chiamare l’amministratore a ogni rumore anomalo (salvo poi sguinzagliare una mandria di nipotini con licenza di uccidere).

Poteva mancare la comare? Ovvio, no. La pettegola di turno s’impadroniva di ogni brandello di chiacchiera che le capitava a tiro, lo distorceva, lo ampliava e lo diffondeva. In periodi di carestia inventava di sana pianta.

Un microcosmo, dove tutto avviene in scala ridotta, ma avviene di tutto: alleanze, faide, liti, ripicche, favori, amori. Basta mettere il naso fuori dalla finestra e può capitare di assistere a un duello rusticano come a grandi slanci di generosità.

Il sarto era un personaggio un po’ defilato, non s’impicciava nelle discussioni, non si era affiliato a nessun clan. Un vecchietto in pensione che faceva volentieri lavoretti di cucito e rammendo per pochi spiccioli. Anzi, a volte non voleva niente. Sempre sorridente, disponibile a dare una mano come poteva.

C’incrociavamo di rado, ma quando capitava era sempre premuroso. – Buongiorno, In-mezzo-al-grano, come va oggi? – mi chiedeva.

Un paio di volte ho provato a dirgli che mi chiamavo In-mezzo-alla-segale, ma lui, imperterrito, insisteva con In-mezzo-al-grano. Vabbè, poco male, ho pensato, basta intendersi.

– Buongiorno Giuseppe, sto bene, e lei?

Un signore un po’ svampito, ma gentile e capace nel suo lavoro. Per anni gli ho portato pantaloni con buchi nelle tasche e magliette strappate. – Giuseppe, quando ha tempo…

– Come no, In-mezzo-al-grano, in un paio di giorni è pronto.

Qualche tempo fa è morto. L’unico parente che si è visto ci ha lasciato la foto ricordo.

"Guerrino, di anni 85, è tornato alla Casa del Padre"

Guerrino?

Probabilmente il sarto per anni ha pensato: "Un po’ svampito quell’In-mezzo-al-grano, ma gentile. Ho provato un paio di volte a dirgli che mi chiamo Guerrino, ma lui, imperterrito, insiste con Giuseppe. Vabbè, basta intendersi".

Adesso in quasi tutte le camice mi manca un bottone.

 
Nessundove
Marzo 2007