Post n°279 pubblicato il 07 Giugno 2008 da In_mezzo_alla_segale
Su, dimmi, chi pensi chi pensi chi pensi chi pensi di essere Beh, io penso che sei pazzo
|
Post n°278 pubblicato il 02 Giugno 2008 da In_mezzo_alla_segale
Quella che manderà l’esercito a imporre le decisioni sulle discariche in Campania? Quella che vuole modificare le regole d’ingaggio delle nostre truppe in missione all’estero, trasformandole da contingenti di pace in esercito d’occupazione? Quella che vuole costruire centrali nucleari, nonostante già vent’anni fa avessimo detto “no, grazie”? Quella che vuole ripristinare la leva come momento formativo della vita dei giovani? Quella che vuole usare il pugno di ferro con i clandestini, tranne con le badanti, che ci sollevano dall’accudimento dei nostri vecchi e dei nostri bambini? Quella che in cui un processo dura in media sette anni? Quella che vuole le donne sempre più a casa? Quella che non ritiene di dover inasprire le pene per le aziende che non fanno lavorare in sicurezza gli operai? Quella in cui aumentano di pari passo le famiglie che non arrivano a fine mese e i nuovi ricchi? Quella che riconosce di fatto il Papa come autorità politica? Uh, QUELLA Repubblica? Pesco a caso dalla nostra Costituzione. Art. 3: Quale abisso c’è tra i diritti che ci spetterebbero e la realtà? Quanti si sentono pienamente sviluppati come persone umane, o perlomeno sente che la Repubblica ha rimosso tutti gli ostacoli tra sé e il proprio sviluppo personale? L’assemblea di uomini e donne che scrissero la Costituzione erano avanti un’Era di Pensiero dai nostri governanti attuali e da quelli appena tornati a casa. Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
|
Poi arriva il momento in cui ci s’accorge che mordersi la coda non è uno sport così salutare. Meglio non fare il conto di quanti joule ho dissipato zampettando tutt’attorno. Con la stessa quantità di energia, impiegata in linea retta, adesso sarei a tre quarti di strada per Marte, invece ho fatto il solco negli stessi quattro pietrini. L’importante è capirlo. Non fosse che a furia di trottolare mi gira la testa, partirei anche subito. Marte m’aspetta.
|
Post n°276 pubblicato il 25 Maggio 2008 da In_mezzo_alla_segale
|
Post n°275 pubblicato il 21 Maggio 2008 da In_mezzo_alla_segale
|
Post n°274 pubblicato il 15 Maggio 2008 da In_mezzo_alla_segale
Tempo di lettura: 1 minuto e 1/2 Mi rivolgo ai costruttori di moto giapponesi, che so mi seguono numerosi. Egregi signori, avete ideato, progettato e realizzato veicoli per ogni bisogno e per ogni tasca. Siete arrivati a sfiorare (quando non azzeccare) autentiche opere d’arte viaggianti. Carenate, nude, da strada, da cross, da enduro. Concentrati di tecnologia o spartani mezzi di locomozione. Veloci e grintose o paciose compagne di avventure, ma sempre robuste e affidabili. Il tutto all’insegna della razionalità e della praticità. Di solito corredate i vostri prodotti di manuali abbastanza comprensibili, in cui spiegate a noi acquirenti come trarre il massimo piacere dal nostro acquisto. Ci dite quando dobbiamo fare il tagliando, a che pressione vanno gonfiate le gomme, che tipo d’olio ci vuole per il motore. "Smontare il pannello A per arrivare alla batteria", e il pannello A è prontamente raffigurato. Se ci vuole una brugola del 4 per smontarlo, prontamente ci fornite di una brugola del 4. E così via. In tutto questo fulgore di efficienza nipponica c’è tuttavia un piccolo stridore, una nota dissonante. L’alloggiamento delle candele: perché cazzo è così angusto e difficile da raggiungere? Non tutti hanno un fratellino o un figlio di sei anni contorsionista! Perché sì ci fornite la chiave atta allo smontaggio, ma poi o si trascorre il resto della giornata a ruotare la candela 1/16 di giro alla volta – per poi togliere la chiave apposita e reinserirla in posizione consona –, oppure una volta allentata sarebbe comodo infilarci una mano per svitarla. Già, la mano… forse è lì il problema. Quanto sono grandi le mani medie del giapponese medio? Parrebbe piccole, molto piccole. Non è divertente ritrovarsi graffi&contusioni su nocche&dita. Come si dice, nella melodiosa lingua del Sol Levante, "Vi venga la caghetta"? Ecco, vorrei teneste conto che tutto il resto del mondo ha mani più grandi. Potreste rammentarvene la prossima volta che progettate una motocicletta? Ve ne sarei eternamente grato, e – credo – anche milioni di altre persone. In alternativa potreste fornire, insieme agli attrezzi per la manutenzione dei vostri motocicli, un bambino contorsionista bonsai, che rimanga perennemente delle dimensioni di un seienne. Domoarigato. Sayonara. |
Se mi guardi così, finirai per vedere quel che non conviene.
|
La conformità non salva. Non occorre tu lo dica, te lo leggeranno in faccia. Appùntati sul petto, come medaglia, la tua dissonanza. Apri le ali che i tuoi accusatori si sono fatti strappare e vola lontano.
|
Post n°271 pubblicato il 30 Aprile 2008 da In_mezzo_alla_segale
Strani colori, strani cieli, strane luci. Si esce con gli occhiali scuri, ma si porta l’impermeabile. Bella questa pazza stagione, dopo il gelo che imprigiona le idee e prima del caldo che squaglia i pensieri. Me la bevo, con la pelle e con gli occhi, finché dura. Arriva o non arriva questa tempesta? Forse no, è già cambiata l’aria, ma cambierà di nuovo prima di sera. Sembra di essere di nuovo in Irlanda. Lo zaino mi guarda, speranzoso.
|
Post n°270 pubblicato il 25 Aprile 2008 da In_mezzo_alla_segale
Tag: Appennini, cicatrici, cimitero, futuro, liberazione, mai più, medaglie, men at work, passato, presente, ricorrenze
Chi non sapesse niente della storia di questi posti si stupirebbe leggendo quelle lapidi. Inglesi, irlandesi, canadesi, polacchi, indiani; cristiani di varie confessioni, ebrei, qualche musulmano, uno di fianco all’altro. Tutti morti tra l’inverno del 1944 e la primavera 1945, quasi tutti tra i venti e i trent’anni. Centinaia, migliaia di ragazzi, catapultati dall’altra parte del pianeta, in un mondo osceno dove la fortuna contava più della bravura, dove le regole si riducevano all’osso: "uccidi o ti uccidono". Hanno fatto il loro lavoro, qualcuno fiero del proprio compito, i più imprecando a mezza bocca, ma l’hanno comunque fatto fino in fondo. Sono morti lontani da casa, lontani da chi gli voleva bene, privati del diritto di una vita normale, senza clamori né medaglie, che tanto non servono a niente. È anche grazie a loro che oggi è la Festa della Liberazione. Facciamo che non abbiano a pentirsene. Nessundove 25 Aprile 2008 |
Post n°268 pubblicato il 11 Aprile 2008 da In_mezzo_alla_segale
Ogni tanto tocca fare un giro nella soffitta dell’anima. Un posto buio e freddo, dove da lustri ho stipato le rogne che non ho la voglia o la forza di affrontare. Mi aggiro tra scatoloni coperti di polvere, legati tra loro da un sartiame di ragnatele e leggo le etichette che ne sigillano le bocche: cattivi pensieri, brutte emozioni, rancori rancidi. E ancora: paure, ferite, lutti. Non credevo di avere accantonato tante scorie. Mi prende la morbosa tentazione di scoperchiare quei vasi di Pandora e aggredire in blocco i sospesi, una volta per tutte, ma nessuno sopravvivrebbe a una follia simile. Desisto. Meglio accettare la mia inadeguatezza e affrontare i conti da saldare uno per uno, a suo tempo. Mi concentro su ciò per cui sono venuto e fingo di non vedere il resto. La scatola che cerco è vecchia, vecchissima, sta in fondo, dietro e sotto a quelle più recenti; è fatica anche solo raggiungerla. Tolgo il sigillo. Un sibilo come di aria compressa e mi trovo di fronte uno dei miei più antichi fantasmi. Faceva più paura prima, quando lo immaginavo soltanto. – Vieni – lo sfido –, ho armi nuove. Lo scontro è breve e cruento. Lui muore, io vivo. È stata dura, ma non quanto credevo. Esco dalla soffitta, respiro a fondo e chiudo la botola. Il cigolio del catenaccio mi rassicura più di ogni altra cosa che ce l’ho fatta davvero. Dovrò tornare, prima o poi, ma non oggi. Adesso c’è da festeggiare.
|
Post n°267 pubblicato il 06 Aprile 2008 da In_mezzo_alla_segale
"Nonnaaa". Pausa. Poi più forte: "NONNAAA". Pausa, poi l’iradiddio: "Nonna, vieni ben su, lascia stare quei gatti, ma cosa fai sempre in cortile, nonna, lascia stare, mangiano anche senza di te, loro, vieni su! VIENI SU!". Così per mezz’ora alla volta, e daccapo, più volte al giorno, tutti i giorni. È il mio vicino, nel palazzo di fronte, dritto a ore 12, due piani più su. Un vecchietto che avrà centovent’anni, con la faccia tignosa. S’affaccia dalla terrazza e inizia a urlare all’indirizzo di una signora che non ho mai visto, non so nemmeno se esiste davvero o se la vede solo lui. Se è la moglie, mi domando come abbia fatto la poveretta a non soffocarlo con un cuscino il giorno dopo il matrimonio. Aspetto e pregusto. Arriverà il giorno – oh, se arriverà – in cui si sbraccerà un po’ troppo e cascherà di sotto e i gatti banchetteranno con le sue budelle centenarie e avremo finalmente un po’ di quiete.
|
Post n°266 pubblicato il 03 Aprile 2008 da In_mezzo_alla_segale
Chissà dov’è andata stavolta E questo posto non è più una casa |
Post n°265 pubblicato il 30 Marzo 2008 da In_mezzo_alla_segale
(tempo di lettura: meno di 2 minuti) La vedevo ogni giorno, quella scritta. Rossa, a spray, con grandi lettere colanti, proprio di fronte a casa mia. Se uscivo a piedi allungavo il passo cercando di non guardarla, ma in macchina, fermo al semaforo, mi ci cadeva l’occhio per forza. "Maskio morto non stupra", diceva. Era firmata FGL, Fronte di Guerriglia Lesbica. Che follia, pensavo. Il problema della violenza sulle donne (un dramma di portata difficile da credere e da accettare) secondo voi si risolve così, sterminando i "maski"? Feci qualche ricerca. Scoprii, per esempio, che negli anni ’80 gli Stati Uniti decisero di punire lo stupro con la pena di morte. Risultato? Alcune esecuzioni clamorose, sì, ma anche un aumento spropositato di donne uccise. Chiaro, no? Lo stupratore è un malato di mente, forse uno su dieci – se va bene – si trattiene per paura, ma gli altri nove ammazzeranno la loro vittima per evitare la denuncia. E poi, se tra violenza carnale e omicidio non c’è differenza, tanto vale andare fino in fondo. Non so, davvero non so cosa mi prese. Volevo rispondere all’assurdo con l’assurdo? Una notte mi ritrovai a contemplare il proclama del FGL con uno spray nero in mano. "Femmina morta non denuncia", scrissi sotto. Nemmeno finii che mi trovai circondato da quattro energumeni. Jeans sdruciti, gilet di pelle, capelli da marine. Camionisti, avrei detto, e mi sarei aspettato battutacce da caserma sulla mia discutibile trovata. Invece erano donne, m’informarono, ronde del Fronte di Guerriglia Lesbica. – Adesso te la ficchiamo nel culo quella bomboletta. Poi ci racconti cosa si prova. Mentre mi pestavano e mi strappavano i pantaloni, l’unico pensiero che mi passò per la testa fu se si rendessero conto di quanto fossero identiche ai "maski" che tanto detestavano. |
Post n°264 pubblicato il 27 Marzo 2008 da In_mezzo_alla_segale
D’accordo, mi tocca. Andrò a fare la spesa. Non si può campare sempre di pizza take away. Almeno così dicono. Ho finito perfino il tonno in scatola e i sottaceti. Il frigo è talmente vuoto che se ci urlo dentro fa l’eco. C’è rimasta solo la ciotola con i fondi di caffè – dovrebbero togliere i cattivi odori, ma non mi sembra abbiano avuto ’sto gran successo – e un’aringa stagionata. Molto stagionata. |
Il Pulcino Pasquale nasce in Quaresima, esce già asciutto da improbabili uova colorate e dilaga in forma cartacea e digitale per ogni dove. Non fa danni veri e propri, ma nidifica in quantità abnormi in buchette ed elettrobuchette, provocando intasamenti indesiderati. Di solito ha vita breve, per il Lunedì dell'Angelo si è già estinto, ma meglio comunque premunirsi. Ah, dimenticavo. Buona Pasqua.
|
Post n°262 pubblicato il 15 Marzo 2008 da In_mezzo_alla_segale
|
Post n°261 pubblicato il 07 Marzo 2008 da In_mezzo_alla_segale
Sole, tepore, fiori nelle aiuole, gemme sugli alberi. Via le giacche pesanti, via i maglioni a collo alto, le sciarpe, i guanti. Qualcuno s’è azzardato a tirare fuori la moto dal garage, a spolverarla, a chiederle scusa per la lunga prigionia, a gonfiare le gomme sussurrando promesse di gite fuori porta, a caricare la batteria con quel pizzico d’apprensione che sta a significare "Ce la farà anche quest’anno?". I teorici del "non rimandare a domani quel che puoi fare oggi", i maniaci del "mi metto avanti col lavoro" si sono spinti persino a togliere le trapunte dai letti, ingozzando la lavatrice fino a deformare il cestello, per poi correre a stendere in cortile, profittando del venticello caldo. E invece. Pioggia, vento gelido, da qualche parte addirittura la neve, e non due fiocchi. L’ultimo colpo di coda del leviatano che non si rassegna a morire. Falsa partenza, jump start. Tutti di nuovo ai blocchi, ad aspettare lo sparo, quello vero. Col cappotto però, che inginocchiati e fermi fa freschino. |
(tempo di lettura: 3 minuti) – No, non vengo. Per cortesia, non insistete – dissi, seccato. – Andate voi, ci vediamo a cena. Qualcuno borbottò. – Eh, ma sei sempre il solito asociale. Faceva un caldo come ne avevo sentiti pochi in vita mia, mi sudava anche l’ombra. – Sì, sono un asociale; e allora? Voi andate allo spettacolo, io cerco qualcosa che somigli a un pranzo, poi mi piazzo a leggere su una panchina all’ombra e vi aspetto. Oppure mi butto nella prima fontana che trovo e ci resto fino al tramonto. Non mi piace il flamenco. Né il fandango, né il tango. Diciamo il ballo in genere che facciamo prima. Poi saltò fuori che la manifestazione si sarebbe tenuta in un parco, sotto un enorme gazebo, e ci sarebbe stato un rinfresco. Avrei potuto mangiare qualcosa e poi andarmene a leggere sotto un albero, lontano dalla folla. Messa così non era male. Arrivammo che avevano già cominciato. Mentre m’ingozzavo di tapas buttai un occhio. Scenografia scarsa – per non dire inesistente –, ballerine principianti, orchestra scalcinata. Basta, vi prego, pensai. Acchiappai una caraffa di sangria – tanto è tutto ghiaccio – per mandare giù gli stuzzichini. Cambiò il corpo di ballo, arrivarono ragazze più preparate, con i costumi più ricchi, i musicisti trovarono l’intesa. Ma soprattutto, sul palco salisti tu. Già da come tenevi la gonna salendo i gradini sospettai fossi speciale, poi assumesti la posizione di partenza e ne ebbi la certezza. Credetti fosse il tuo essere bionda e occhi azzurri tra tante more e occhi scuri, ma non era quello. Partì la musica e rimasi pietrificato. Ogni tuo movimento era la perfezione, armonia e vigore assieme. Non c’era più il caldo, non c’era più la fame. Respiravo al ritmo dei tuoi gesti, i tacchi che battevano sull’assito mi colpivano come schiaffi. Tu eri il flamenco. Per una frazione di secondo incrociammo gli sguardi. Sparirono le altre ballerine, svanì la folla, restammo io e te. Ballasti per me, per me soltanto, ne sono sicuro come sono sicuro che chiunque ti stesse guardando pensò altrettanto. Ebbi una visione: sarei rimasto per sempre in Spagna, ti avrei seguita ovunque nei tuoi spettacoli, mi avresti insegnato a ballare il flamenco. Terminò la musica, di botto, come se avessero trucidato gli orchestrali. Ancora, vi prego, pensai. Rimanesti immobile un battito di palpebre e sparisti. Prima che la polvere alzata dalle tue scarpe si posasse, non c’eri più. – Bene – disse qualcuno –, è finito. Possiamo andare. – No, non vengo. Per cortesia, non insistete – dissi, seccato.
|
MAI PIÙ
controviolenzadonne.org
http://www.controviolenzadonne.org/index.html
________________________
Casa della Donne
per non subire violenza
http://www.women.it/casadonne/
Via dell'Oro, 3 - 40124 Bologna
Tel. 051-333173
OGNUNO A CASA SUA
Perché il Papa dice a deputati e senatori come votare, mentre il Presidente della Repubblica non può fare altrettanto con i vescovi?
HAI VOGLIA DI GIOCARE CON LE PAROLE?
Le iniziative in corso:
Era una notte buia e tempestosa
• La_Chambre_d_Isabeau
• h451
• non.sono.io
• polystyrene
• Filottete3
• SandaliAlSole
• falco58dgl
• RosexelA
• whosthere
• Stefy172
• shockportatile
PROSSIMAMENTE
• Ancora in pista – Un hacker anziano tenta l’ultimo colpo prima di ritirarsi.
• Clandestinità – New York, 2035. A un posto di blocco viene fermato un furgone che trasporta armi.
• Comandante Pavlov – L’eroe della colonizzazione di Marte è stufo di essere risvegliato tutti gli anni dall’ibernazione.
• Epilogo – La verità sulla fine di Hitler.
• Fuga da casa – Un bimba è arrabbiata perché i genitori non giocano con lei.
• Idee – Per la prima volta nella storia della tribù, il ruolo di Ugluk non sarà cacciare o esplorare, ma pensare.
• Il duello – Sfida all’ultimo sangue per l’onore di una donna, ma ne vale la pena?
• Il Nero – Il più bastardo dei carcerati non sa cosa farsene di uno bravo a disegnare, vuole ben altro.
• Il Re dei fifoni – "Se non sei un cagasotto, vai a bussare sulla lapide del Vecchio Pazzo".
• Il cerchio si chiude – Un leprotto vivace vuole andarsene dalla valle felice e noiosa.
UN MOMENTO D'ATTENZIONE
Il contenuto di questo blog
(compresi testo e immagini)
è pubblicato sotto una
Licenza Creative Commons.
Cosa significa? Significa che, per quanto possa sembrare strano, a tutto 'sto casino è riconosciuta la dignità di opera d'ingegno. Come tale, è di proprietà di chi l'ha creato e alcuni diritti sono riservati.
In particolare, la licenza che ho scelto di sottoscrivere recita:
il materiale qui contenuto si può citare, copiare, diffondere purché
1) si citi l'autore
2) non se ne tragga guadagno
3) non venga alterato
È sempre e comunque doveroso avvisare prima di prelevare qualcosa.
Grazie :o)
AREA PERSONALE
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- NON E UN BLOG
- Lombra della luce
- Giovani Holden
- Sconfinando
- hey! non è un blog!
- Naima racconta
- Muta Attesa
- antonia nella notte
- Writer
- il cucchiaino
- Vathelblog
- In Esistente
- La Donna Camel
- vivazapatero
- Matrilineare
- esco fuori
- PcWorld
- sissunchi
- POLY NIGHT
- Colonnello Kurtz
- Città-ragnatela
- parzialmentescremato
- punto sul rosso
- Lisola dei desideri
- Leta in progress
- Person to person
- piazza alimonda
- In edicola oggi
- Harvey the Pooka
- Carnival Town
- She goes away.
- IL FUMO GIALLO
- formidabili i 70
- La ultima vèz
- cs206 non omologato
- scrapmania
- Ripeness is all
- FRATTAGLIE
- Thinking Pink...
- Ricomincio da Me
- Negli angoli di casa
- certenottiqui
- FATTERELLI-SECRETI
- lamore immaginato
- Dentro.Fuori.Intorno
- Mente e cuore
- linee
- Charlierìe
- Prospektjiva Bimjxin
- Lollapalooza
- ...e via discorrendo
- Luomo illustrato
- Espressioni
- Ci sono sogni.....
- Pictures Exibition
- Skizopsycho
- Abbandonare Tara
- come le nuvole
- Melamente assorto
- Turista per caso
- Stalagma
- Scintille
- ...viaggiando...
- Impronte di sabbia
- dagherrotipi
- La vita come viene
- come ti vorrei
- Country Feedback
- arance a colazione
- SPIEGATEMI QUESTO
- *Serendipity*
Inviato da: soleluna67
il 27/03/2010 alle 17:37
Inviato da: pollon131.e
il 16/02/2010 alle 23:40
Inviato da: tyreal
il 04/02/2010 alle 21:47
Inviato da: daniela.fraticola
il 31/01/2010 alle 00:25
Inviato da: Basta_una_scintilla
il 30/01/2010 alle 19:10