MAIONESE IMPAZZITA

Riunisco in quest'unico messaggio tutte le risposte che non riesco a dare ad ogni commento ricevuto, sono davvero troppi e vi ringrazio per aver esposto e raccontato un pò della vostra storia ed esperienza. Come tipico del mio blog anche questo post voleva porsi in modo ironico verso una questione che invece va valuatata con estrema razionalità ma al tempo stesso con estremo sentimento. E' proprio questo il problema dell'amore, del futuro di coppia, del matrimonio, della convivenza e dei figli: sono questioni che hanno a che fare col cuore ma da un certo momento in poi richiedono l'intervento della ragione... e ovviamente i due modi di "ragionare" entrano in conflitto. Ognuno di noi ha la propria storia, il proprio carattere, il proprio grado di indipendenza, la propria fede, i propri valori. Per me la famiglia è uno di questi. Famiglia punto, che sia frutto di un matrimonio o di una convivenza. Andrò a convivere, questo è sicuro, ma non nascondo che mi piacerebbe essere una "moglie" e so benissimo che il matrimonio non è solo l'abito, la festa e il velo, ma anche quel giorno, quell'unico giorno riveste la sua importanza, è un sogno, che dura 12 ore e te ne ricorderai per tutta la vita, qualsiasi cosa accada. Che male c'è? D'altronde a quel giorno, alla giarrettiera, al bouquet, all'anello di platino ci sei comunque arrivata per amore. Un sogno non esclude l'altro. Grazie di cuore a tutti quanti hanno scritto. Ps: se qualche avvocato passando si è risentito, ricordo che la frase è solo frutto di una becera goliardia. Non prendetela a male.