Calamity Jane
Il giorno in cui un uomo stupirà una donna andremo a piedi a Santiago...... del Cile!
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il prima e il dopo...
Post n°417 pubblicato il 25 Settembre 2009 da Decisamentesexy
III. James Butler Hickok raccolse il guanto di sfida nell'attimo esatto in cui Calamity Jane scelse di lasciarlo scivolare dalla sua mano, ancora sporca di polvere da sparo. Lo raccolse e lo mise in tasca, conservandolo come un promemoria. Lo raccolse guardando Calamity Jane che se ne disinteressava, impegnata a tirar su complimenti nella sua rete da pescatrice navigata. Ci furono alcuni boati in lontananza, un temporale lanciava tuoni, rumorosi come cannoni pronti a dare il via ad un duello che non cominciò e che non finì mai. E' vero, James Butler Hickok amava le sfide, e quel disinteresse fu uno stimolo troppo forte perché lui non lo raccogliesse. Il fatto è che lui era un pistolero infallibile ma un pessimo stratega: "Non chiedetemi dove sia meglio sparare perché non ne ho la minima idea - soleva dire - ma ditemi dove colpire ed io farò centro". Fu la mancanza di indicazioni che lo portò lontano e lo fece sparire a lungo, tranne qualche rapida sortita in città come a volersi assicurare che lei fosse ancora lì. Quando Calamity Jane, chissà perché, si fece trovare alla finestra quel 4 luglio del 1872, a Wild Bill Hickok sembrò di vedere un dito puntare diritto in una direzione. Sorrise... e fece fuoco... (G.P. alias wildbillhickok) IV. Wild Bill fece fuoco, si. Ma fu l'attimo prima che arrivasse a centrare il bersaglio quello in cui sparò. Era la prima volta che mandava un colpo a vuoto e quello, per la precisione, si conficcò -dopo aver oltrepassando la finestra, la spalla di Calamity e aver percorso 76 metri e 19 cm ad una velocità di 357 m/s- esattamente al centro dell'asse di legno che coronava il camino acceso. Lo fece apposta, ma questo a lei non lo ammise mai. - Se volevi un goccio di whiskey Bill, non c’era bisogno di spararmi!- gli urlò lei mentre si affacciava dalla porta con un sorriso di sfida. Lui non rispose. Si limitò ad entrare. Eccoli li. Per la prima volta soli. Per la prima volta uno di fronte all’altra come in un duello. Per la prima volta a studiarsi in silenzio. Un silenzio, quello, che si tagliava come mai nessun silenzio si era tagliato prima nella storia di quel pidocchioso paese che è Deadwood. Perfino il crepitio del fuoco tacque d’improvviso mentre loro due, occhi negli occhi, giravano lentamente intorno ad un immaginario centro di quel misero spazio che li divideva. Azione e reazione questo si aspettavano l’uno dall’altra. Azione e reazione volevano mentre, come due mondi sulla stessa orbita, giravano intorno al quel fottuto sole immaginario. Azione e reazione cercavano mentre quel sole annichiliva attirandoli verso il suo nucleo. Azione e reazione desideravano mentre le immagini sfocate dello spazio che li circondava venivano impastate fino a formare un'unica amalgama rossa... Solo allora, sospesi in quell’universo porpora, schiacciati l’uno contro l’altra da quella nucleosintesi esplosiva…. azione e reazione fu. V. ............TO BE OR NO TO BE CONTINUED???............. ************************************** UN BACIO A TUTTI VOI DECYNI MIEI
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Non sai che sono donna?
Quando penso, devo parlare.
….i volti che noi cerchiamo disperatamente ci sfuggono:
è sempre solo un istante…
Ritrovo una testa reclina sotto una capigliatura disfatta dal sonno
degli occhi che le palpebre allungate facevano parere obliqui,
un giovane viso, come disteso…
Strano…
Quando pronunciamo una parola la cosa che indica si svuota del suo valore. Siamo convinti di esserci immersi nel fondo di un abisso, ma quando torniamo in superficie la goccia d’acqua che resta sulla punta delle nostre dita pallide, non assomiglia al mare da cui proviene. Crediamo di avere scoperto una grotta piena di tesori meravigliosi e quando torniamo alla luce del giorno abbiamo in mano solo pietre false e pezzetti di vetro, e tuttavia il tesoro continua a brillare immutato nell’oscurità.
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti - finalmente, e che con gioia
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta, più profumi
inebrianti che puoi,
va in molte citta egizie
impara una quantita di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
raggiugerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada,
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Inviato da: jakebuscaneytyri
il 13/12/2011 alle 19:41
Inviato da: jakebuscaneytyri
il 11/11/2011 alle 20:38
Inviato da: jakebuscaneytyri
il 05/11/2011 alle 13:55
Inviato da: jakebuscaneytyri
il 02/11/2011 alle 21:01
Inviato da: jakebuscaneytyri
il 02/11/2011 alle 21:00