GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Io e me stesso...

Post n°141 pubblicato il 21 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

  

               

   E' incredibile quando si è soli in tutto l'arco della giornata cosa può scorrerci in testa... come un fiume che trasporta tutto ciò che ha incontrato sul suo percorso: pezzi di tronchi, ramaglie, bottiglie, scarpacce e quant'altro. Credo che, ogni tanto, ci faccia bene passare una giornata in solitaria. Ovviamente senza lavorare. Mi sta capitando questi giorni.

   Aggiungo un ulteriore pensiero: solo i forti sono capaci di stare per molto tempo da soli... perché bisogna saper reggere la pressione di un vocio plurimo incessante... voci voci voci appena percettibili, che emergono dal pozzo della nostra coscienza e dall'altrove.

   L'aspetto affascinante è che, nell'ipotesi più suggestiva, non sai come finirà la giornata. E questa sospensione di azioni calcolate, questa incertezza, questo sublime ozio, orbene, è una corrente mostruosa che può condurti ovunque.

 
 
 
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