GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

In classifica

 
 

Ultime visite al Blog

captain_harlock_7Prelude2012sergioemmeunoMAGNETHIKACrossPurposesLajla665althea_19631gloria19652014bettedaviseyes1lucilla_800Ventodorienteurlodifarfallavenere674cuoretenero75
 

Ultimi commenti

 

Foto

Molte foto sono state scaricate dal Web. Se sono protette dal copyright, l'autore può contattarmi e ne provvederò alla rimozione.

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Tag

 

modificare foto

 
Aggregatore notizie RSS
 

Aggregatore _nline

 

Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

« Professionisti della politicaScrivere a mano o col PC? »

Stanchezza fisica e stanchezza mentale

Post n°252 pubblicato il 29 Settembre 2011 da sergioemmeuno
 

    Sussiste una differenza evidente fra stanchezza fisica e stanchezza mentale? Credo proprio di sì.

   La prima, a mio parere, può essere un qualcosa di veramente gradevole. Or ora mi riaffiorano meravigliosi ricordi, all’epoca della fresca gioventù, quando andavo a lavorare per i campi di Tarquinia, tagliando i grappoli d’uva dai filari, o peggio ancora raccogliendo da terra i pomodori – una mano santa per le ginocchia - per  deporli nella cassetta. Sveglia alle sei, zainetto sulle spalle, e andavo col mio amico Claudio a partecipare al massacrante rito dei pomodori. Durante la pausa di pranzo, puntualmente tutti i giorni fagocitavo una squisita insalata di riso dentro un cubo 3 x 3 della frigoverre… Essendo estate, a volte, quando terminavamo verso le cinque, ci catapultavamo sulla spiaggia lì vicino, sudati e sporchi di pomodoro… e ci tuffavamo accaldati nel mare. Mi ricordo che mi presi addirittura una brutta tosse, ma ciò non mi scoraggiò dal perseverare nel tuffarmi in acqua.  Alla fine della giornata ero distrutto, ginocchia, gomiti e schiena dolevamo; tuttavia nell’animo ero lucido e felice, perché avevo dato tutto me stesso all’aria aperta nei campi, e in compagnia di un caro amico.

  

   Stanchezza mentale. Questa è un brutto malanno… giacché non ha origine dal fisico. E quanto più passano gli anni tanto più capitano periodi del genere. L’accumularsi di giornate in cui al lavoro si sommano svariate faccende da sbrigare; orari diversi di lavoro; il cambio delle consegne fra le stagioni, qualche nottata in cui non si è dormito in modo profondo… tant’è che quando sei stanco dentro, ti senti come se fossi un’apparecchiatura con batteria quasi scarica… Fatto emblematico: ti senti svuotato e svogliato già la mattina, quando levi le chiappe dal letto, e la sveglia la odi più del tuo peggior nemico… vai al bagno, faccia sotto l’acqua gelida, fai colazione, pensi cosa devi fare nella giornata, accendi la TV, ti lavi i denti, fai i bisognini, la tua coscienza ecologista  sussurra che forse è meglio spegnere la TV se non la guardi, riprovi a rimettere il bel faccione sotto l’acqua gelida, e pensi che stavolta funzionerà, pensi pensi pensi. A cosa pensi? Non lo sai, perché i pensieri non decollano, sono come ingombranti volatili che corrono ma non potranno mai spiccare il volo. Quale diabolico paradosso: sei stanco anche se i pensieri girano a vuoto e stai immobile...

   E allora è bene dotarsi di un accumulatore di energia: naturale o artificiale non importa… purché funzioni e ti trasmetti la volontà di vivere in modo dignitoso. Hola!

 

p.s. Mi sento in dovere di dire che il brevetto dell'accumulatore di energia è di JoyMusette!

                     ecco il link:       http://blog.libero.it/imperfezioni/10649256.html

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963