GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Gabriel fa il guardiano

Post n°267 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da sergioemmeuno
 

    Io e Tommy ci rintaniamo nella tenda. Là fuori, si sovrappongono risolini, schiamazzi, canticchiate e strimpellate di chitarra: evidentemente c’è qualcuno che del torneo non ne fa una questione di vita o di morte.

    D’un tratto uno stridio di Gabriel, in stile napoletano: <<Aheeé!>> Faccio capolino dalla tenda e vedo che sta facendo un lisciabusso al Greco, al Grifo e al Principe. Il trio degl’intrattenitori, fra barzellette, birra e sproloqui, si sta intrattenendo con ragazze di altre combriccole. 

 

    I tre fanno ritorno a capo chino in gabbia. Non riuscendo a trattenere una risata, rimango trafitto da una sua occhiataccia. Con le mani ai fianchi, mentre ondeggia lateralmente come una marionetta, il Baffo tuona ad alta voce per farsi sentire da tutti: <<Pecorelle di Dio, ci cachiamo sotto ora che stiamo sul più bello?>>.

    Poco dopo Monica mi bisbiglia qualcosa da fuori. Vorrebbe entrare per passare una dolce notte, mentre Tommy potrebbe raggiungere Giulia; ma Gabriel è irremovibile e, con delicatezza, dissuade la bionda dalle sue bellicose intenzioni.

  

 

 
 
 
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