GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Provare a entrare nella testa dei nuovi semidei dell'era moderna...

Post n°689 pubblicato il 18 Agosto 2012 da sergioemmeuno
 

  

   "Beh se ha problemi lui che è giovane, miliardario e gioca a tennis per professione, figuriamoci chi x guadagnare come lui in una settimana deve lavorare x anni in fabbrica, a turni, col mutuo e la famiglia da mantenere come è messo!"

   Questo è il commento a un articolo che ho letto stamane sul forum Ubitennis, riferito a voci di corridoio su presumibili problemi personali di un campione attuale, ossia il tennista serbo Novak Djokovic. E' impressionante la schiera di appassionati che commentano su questo sito, fan di opposte fazioni che, quotidianamente, se le danno anche di santa ragione. Ovviamente, nell'arte della retorica e del verbo.

   Ora, mi sembra lampante che certe persone devono considerarsi privilegiate rispetto alla massa, potendo permettersi ogni minimo capriccio... ma è anche vero che, a quei livelli, la vita è davvero logorante, fra duri allenamenti, e continui tornei e sballottamenti in giro per il mondo. E va considerato pure lo stress, per chi è un top3 o un top10, di mantenersi sempre su quei standard, per non deludere la folta schiera di tifosi assatanati e per non cedere di schianto nelle motivazioni, dato che basta poco per ritrovarsi fuori dal giro che conta. In primis nel mondo del tennis, sport sofisticato e raro esempio di connubio fra aspetto atletico, tecnica, tattica e lucidità mentale legata a quell'istante di gioco". Uno sport dove, nel "giorno sbagliato", il primo può fare una figura barbina col centesimo in classifica.

   "Commento inutile. Ogni persona ha i problemi più grandi del mondo, del SUO mondo."

   Ecco, questa è la replica successiva di un altro lettore. Commento che, anche se perentorio, mi trova perfettamente d'accordo: ognuno di noi, per quanto possa essere un'anima aperta e bendisposta verso l'esterno, deve comunque fare i conti con le gioie, i dolori e i problemi relativi al proprio mondo. Ogni situazione difficile è relativa a chi la vive. E anche per il "fortunato" di turno - pure qua bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa significa -, sempre una situazione difficile è...

   La società odierna ha adottato certi campioni dello sport (non tutti) come i nuovi semidei; sicché troppo spesso ci dimentichiamo che costoro sono umani come noi: anzi, a volte paradossalmente, molto più fragili di noi. Perché sulle spalle portano il peso delle aspettative della gente. Si pensi a due icone come Roger Federer e Rafa Nadal, che hanno avvicinato milioni di ragazzini di tutto il mondo al loro sport; e questi ultimi sono arrivati al punto di imitarli nei gesti, nello stile di gioco, nell'immagine e nell'abbigliamento. In quei "Vamos" di Rafa o in quell'impassibilità di Roger.

   Addirittura qualche uomo si è lasciato scappare che, pur non essendo omosex, non saprebbe dire no a un ipotetico tete à tete con Roger... contento lui!

E voi che dite? Buon sabato a tutta la comunità!

 
 
 
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