GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il tennis come metafora di vita e... sono rimasto con poca benzina al terzo set.

Post n°901 pubblicato il 20 Maggio 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

   Giorno a tutti.

   Come state? Io sono rimasto con poca benzina, direi.

   Sono dieci anni che non mi risparmio, dopo la nascita della prima figlia. Lavoro, figli, casa e altro ancora. Ho dato molto e, complessivamente, mi sento di poter dire che in proporzione ho raccolto meno di ciò che ho “dato”. Una constatazione eh, né più né meno.

 

   Dietro ognuno di noi c’è una vita – è banale dirlo, ma è la realtà – di cui ne sappiamo ben poco. Una vita al cui confronto siamo un fagiolo... 

 

   Chi mi conosce sa bene che adoro usare le metafore tennistiche per rappresentare certe situazioni della realtà quotidiana. Ecco, oggi mi ritrovo in un match di tennis che si preannuncia lunghissimo. E dopo aver agilmente vinto il primo set per 6-4, sono stato schiantato al tie-break per 7-6 al secondo. Si va al terzo set e so bene che dovrò giocare alla Nadal, ossia difendermi un metro dietro la linea di fondo, fra scivolate, allunghi, grugniti e anche – spero – passanti con traiettorie stratosferiche per chiudere vincente un lungo scambio.

 

   Davvero curioso che, io che ho sempre adorato Federer per il suo talento e la proverbiale fluidità, come metafora di vita abbia invece preso come esempio lo spirito e la fisicità di Rafa. Non più imbattibile come un tempo, fra l’altro.  

   Comunque sia, non si pensi che molli all'ultimo, ehe, giammai! Buona serata! :))

 

 
 
 
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