GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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« La condanna di Rebecca Fois 1VITAE »

La condanna di Rebecca Fois 2

Post n°125 pubblicato il 16 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

    >>>>>

   ...Tuttavia non aveva mai trovato, o non si era mai imbattuta, nell’uomo giusto per lei; e questo, pur celandolo con mestiere, era ormai divenuto il suo vero tormento.

   Aveva conosciuto e finanche prosciugato coetanei e uomini maturi, facoltosi e fisici scolpiti, professionisti d’assalto e sportivi affermati. E finora mai – e dico mai – un uomo era riuscito a durare per più di un anno con lei. Nessuno le sapeva tenere testa, e, prima o poi, ad uno ad uno cadevano come birilli di cartone bagnato.

   Crollavano a livello mentale, ma non per una motivazione precisa, che sia un tradimento o una mancanza di passione o di sintonia… nessuna ragione apparente: si esaurivano come quelle pile che hanno compiuto il loro onesto lavoro. Stop. Sicché anche lei – la Carnefice, la “tritura-uomini” – finiva per rimanere stritolata nel suo potente marchingegno, vittima del suo stesso strapotere.

   Certo, perlomeno lei riusciva, con naturalezza, a sopravvivere. Gli altri amanti e compagni, dopo cotanto sforzo per stare al suo lungo passo, no. E le loro vite ne sarebbero rimaste, per sempre, segnate.

   E mutilate.

 
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