GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

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Sir Edward Wilfred Jaspar Palmer

Post n°163 pubblicato il 27 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

   Nella mia lunga carriera di Commissario dell'Etica e dell'Insegnamento, una volta mi imbattei in uno dei più celebri seduttori dell'epoca: Sir Edward Wilfred Jaspar Palmer, alias Mister Palmer. Nonostante ormai i suoi vissuti settant'anni, manteneva tuttora una postura dritta e una dentatura invidiabile; qualche capello in meno, quello sì, ma un occhio ancora indagatore e irrequieto nonché smanioso di trastullarsi nello sguardo di qualche lieta donzella o dama. E si difendeva ancora bene grazie ai sui centottanta centimetri di altezza e a un colorito della pelle leggermente olivastro. 

   <<Mister Palmer, la devo ringraziare davvero. Credo che la sua testimonianza possa essere inserita nei nostri testi scolastici delle scuole Superiori...>> 

   <<Aspetti aspetti... un'ultima chicca...>> mi bloccò fermamente la mano. 

   <<Prego>>, mi scappò una risata. <<Ci passerei gli anni con lei, Mister...>>

   <<Basta con questo "Mister". Chiamami Eddy. Semplicemente Eddy.>> Annuii. <<Lo sai quali sono le donne migliori da amare?>>

   <<Eddy, non saprei, mi illumini.>>

   <<C'è tutta una categoria di donne invisibili. In genere sono sopra i cinquanta anni, grasse se non addirittura obese. Bene, sedurle e fare l'amore con loro è come mettersi a tavola... e mangiare di gusto.>> Una pausa. <<Spesso non hanno, per chiari motivi, una camminata fluida. Ma se ti metti a parlare con loro, è come se vi conosceste da cento anni... tanta è la loro spontaneità, dolcezza, pacatezza... e maternità, aggiungo.>>

   <<Devi piacer loro, ovviamente, immagino...>> precisai al maestro.

   <<Basta essere dolci e tutto scorre con una naturalezza incredibile. E, consentimi, per noi maschietti non c'è nemmeno l'ansia di prestazione... ehe.>>

   <<Mi spieghi meglio>>, indagai.

   <<Commissa', insomma, si accendono quasi avessero una centralina digitale. Si abbandonano subito alla passione più devastante...>>

   <<E questo è un bene?>> chiesi imbambolato dalla sua performance finale.

   <<Carissimo, tutto ciò che è naturale e non eccessivamente cerebrale è un bene! tu che dici? nel pieno rispetto dell'altro, beninteso.>>

   <<E questo per te può essere chiamato Amore?>>

   <<Tutto ciò che è comprensione è Amore.>> Evidentemente si riferiva a una fusione globale, non solo di carni. E gli credevo, seppure il suo discorso scorresse sul filo dell'equivoco e del disimpegno amoroso... D'altronde, siamo umani nient'altro che umani.

   Così parlò quel pazzo furioso di Sir Edward Wilfred Jaspar Palmer.

 
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