GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

In classifica

 
 

Ultime visite al Blog

captain_harlock_7Prelude2012sergioemmeunoMAGNETHIKACrossPurposesLajla665althea_19631gloria19652014bettedaviseyes1lucilla_800Ventodorienteurlodifarfallavenere674cuoretenero75
 

Ultimi commenti

 

Foto

Molte foto sono state scaricate dal Web. Se sono protette dal copyright, l'autore può contattarmi e ne provvederò alla rimozione.

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 84
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Tag

 

modificare foto

 
Aggregatore notizie RSS
 

Aggregatore _nline

 

Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

« Ne-Yo & Pitbull: give me...Il silenzio della mente evoluta »

IL PIUMINO ROSA

Post n°255 pubblicato il 29 Settembre 2011 da Lossotto

 

Ho ritrovato in un portasapone di porcellana bianco, decorato con tralci di lillà che faceva parte di un set da toilette risalente agli anni ’20, appartenuto al mio nonno materno, un piumino color rosa sbiadito e ormai indurito al tatto. L’insigne piumino ha un’età avanzata e sono certa che non si offenderà se la dichiaro: esso ha compiuto quarant’anni.

Alla sua vista inaspettata, subito sono riaffiorati alla mente gioiosi ricordi della mia infanzia, perché, con quel piumino, mia madre mi ricopriva il corpo di borotalco ovviamente Roberts, dopo il bagno del sabato sera.

Rammento che la mamma verso le 18. 30 di ogni sabato pomeriggio, preparava l’acqua nella vasca e, inumidendosi il dorso della mano, si accertava  che la sua temperatura fosse equilibrata; poneva il mio accappatoio sul termosifone affinchè fosse caldo nel momento in cui sarei uscita dalla vasca e infine mi chiamava per l’atteso bagno.

Io, accorrevo subito al suo invito felice all’idea di sguazzare nell’acqua.

Durante il bagno, avevo in mano una spugna di color verde pastello e la mamma mi insegnava come detergermi il corpo, in modo da acquisire maggiore autonomia, come sovente accade durante i primi pranzetti di un bimbo: la mamma imbocca il piccolo che tiene nella sua manina un cucchiaio di medie dimensioni  che, immerge, su esempio materno, nella minestrina  di brodo vegetale e prova a portare da solo alla minuscola bocca, versandone qua e là piccole quantità.

Una volta lavata e risciacquata, chiedevo sempre alla mamma se potevo rimanere a giocare un po’ in acqua e lei acconsentiva sempre.

Appena mamma usciva dal bagno e andava a ricomporsi, mio fratello giungeva ed entrava in vasca con me: che divertimento! Schizzi fino al soffitto, giochi nell’acqua! Ricordo che ci piaceva giocare ai “telefonisti” fingendo che la doccia sul gruppo vasca, a quei tempi cromata ma molto meno sofisticata di quelle in uso corrente, fosse il ricevitore del telefono.

Dopo un po’ di tempo, ricompariva in bagno la mamma con sguardo di rimprovero, osservando il pavimento ben bagnato dai nostri giochi acquatici. Ricordo che diceva sempre:” Coraggio, fuori dall’acqua! Ho fretta devo preparare la cena !” che il sabato sera consisteva sempre in filetto e patatine fritte.

Una volta fuori dall’acqua, la mamma porgeva a me e a mio fratello, due accappatoi di spugna bianca ,orlati da una fettuccia bianca e celeste a quadrettini; li aveva confezionati mia nonna, poiché negli anni ’50 c’erano ancora pochi negozi di abbigliamento per bambini.

Dopo averci asciugati, la mamma prendeva il borotalco e ce lo distribuiva sul corpo  con “quel piumino” all’epoca color rosa, morbidissimo e soffice.

Ora, ho messo il piumino nella mia scatola dei ricordi e tutt’ora profuma vagamente di borotalco e abbondantemente di materna ed amorevole premura.

Cris

 

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963