GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

 

Riverbero, aprile, una manciata di passi...

Post n°896 pubblicato il 16 Aprile 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

    

 

 

 

 

 

 

    Il riverbero sull'asfalto frigge e scalfisce e reclama il risveglio dai torpori. È un aprile che non c'é, stamani, così pungente. I brusii delle formiche operose - donne e uomini del domani - sconfiggono la pigrizia del mio capo: da una finestra, lassù, una mano familiare fa un cenno, e mi accorgo che il cielo è terso. Gli occhi celati di un cane spaesato, sotto la frangetta tenera, sono fissi nella mia direzione.

 

 

 

    Un padre e la piccola continuano verso l'asilo, una manciata di passi. Imposto la definizione massima di pixel sul mio cuore, e scatto una foto: un giorno me ne servirò.

 

 

 

 
 
 

>>>> PER TUTTI gli scrittori esordienti, emergenti e… anche maturi.

Post n°895 pubblicato il 06 Aprile 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

    Buongiorno a tutti. Vi informo che ho iniziato una collaborazione con una piccola ma dignitosa casa editrice di Milano, ben inserita nella galassia della piccola editoria e della critica.

    Può essere un'ottima occasione per gli scrittori emergenti o che ancora non hanno esordito, ma anche per gli altri. Da parte nostra ci mettiamo tutto l'entusiasmo possibile e lo spirito pioniere di chi non punta tanto ai guadagni, bensì a far circolare nel panorama culturale le proprie opere e le proprie idee... perché crediamo che i miracoli non esistono e bisogna lavorare con dedizione e serietà. Il consulente responsabile delle tre collane e di due riviste, persona onesta, valuterà romanzi, racconti e poesie; ci saranno anche pubblicazioni all'interno di antologie assai accattivanti che mirano a una cultura di avanguardia.

    Nell'ottica di un "socialismo culturale", si farà il possibile per accontentarvi con "proposte umane" e io sensibilizzerò a dovere il consulente.

    Quante persone si sono svenate per la prima pubblicazione versando 3000 euro o più (non è il mio caso) per una promozione modesta e una distribuzione fittizia?

    I libri saranno messi in vendita online su Feltrinelli, IBS, Webster, Libreria Universitaria, Unilibro e sul sito della casa editrice, nonché distribuiti e ordinabili su molte librerie nazionali da Casalini. Attualmente stanno considerando la possibilità di collocarsi anche sulla piattaforma di Amazon.

 

   Se siete interessati, potete scrivermi a:  sergioemmeuno@libero.it

 

    Insomma, perché coltivare la passione della scrittura e rimanere circoscritti in uno spazio limitato? Come disse giorni fa un mio conoscente: prima impariamo a camminare, poi correremo.

 

    Grazie dell’attenzione e buona domenica. :)

 
 
 

La cattedrale

Post n°893 pubblicato il 03 Aprile 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

 

 

 

Nulla ti porta a danzare all’estremo come quando si è

soli con se stessi.

Un silenzio incessante, maestoso, che è musica.

All’interno di una cattedrale, la propria.

O stai bene o stai male.

 

 
 
 

Madre Adelina Oderisi D'Arnia - parte 2

Post n°891 pubblicato il 30 Marzo 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

>>>> Chi si sentisse colpito nella propria sensibilità, è pregato di non continuare a leggere. Con licenza.

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     Adesso eravamo in una scarna stanza da letto, un armadio a tre ante e un letto di ferro battuto, adornata solo da un crocifisso, alcune pergamene, una bambola in biscuit e un paio di candelabri. Ero stordito, privo del minimo senso di orientamento, e pensavo di essere in un film del grottesco, e che prima o poi mi sarei svegliato di soprassalto, trovandomi sudato nel letto.

   

     Non poteva, una natura così austera, devota e impenetrabile nonché orgogliosa e sull’orlo dell’astio verso il genere maschile, essere risucchiata nel vortice della carne; perlomeno sarebbe stato più comprensibile in un’età acerba.

 

     Forse mi ero sbagliato, e cercai un appiglio, convincendomi che da un momento all’altro avrebbe tirato fuori qualcosa dallo scrigno dei ricordi, o magari mi avrebbe chiesto un aiuto di qualsiasi natura per il Convento.

     Una colonna ordinata di nanetti impazienti e laboriosi e ipertecnologici facevano su è giù per i piani della mente e mi irridevano. Mi ero rivolto verso la porta per uscire, quand’ecco la sua voce rassicurante, acuta, ora insolitamente alterata per emettere un comando: <<Spegni la luce>>.

     Così feci. Provai un piacevole senso di spossatezza frammisto a spaesamento. Mi conveniva giocarci come un bimbo capriccioso, attorno questo nodo improbabile?

    <<Sopra di me.>> Non mi era concessa parola.

     Adesso ero sopra di lei, nella posizione più classica. Le mie gambe erano sopra le sue, assai robuste e bitorzolute; l’attrito non faceva altro che aumentare la mia inadeguatezza.

     Accennai un suono vocale, ma subito mi bacchettò: <<Shhh>>.

 

     In men che non si dica, mi affacciai su quella maestosa intimità, rigogliosamente folta, canne di giunco, ispida e secca.

     Contro ogni senso logico, lo strumento s’inorgoglì, e tentai di far leva sulle mie braccia per non farle del male.

     Sulle prime, dovetti spingere con decisione, per vincere una resistenza scoraggiante, sinora a me sconosciuta. Come un beduino che attraversa il Sahara e viene ostacolato dai venti di sabbia.

     Ecco finalmente l’affondo, un bruciore immenso, un profondo gemito di Ade. Aveva gli occhi chiusi, ma era tutta nervi tirati e ramificazioni di sangue denso. Talvolta ci toccavamo con sobrietà le labbra socchiuse che vibrava a guisa impercettibile come se recitasse un rosario.

     Non mi era concessa parola.

     Ora ne ero completamente all’interno. Non voleva che cambiassi posizione né osassi profanare le adagiate sfere marmoree. Gradiva i lenti affondi, cadenzati e prolungati, a cui reagiva con scosse e contrazioni ben governate dalle briglie: la sobrietà, seppure al servizio del piacere, doveva aver la meglio sull’abbandono scostumato…

 

     Affondo e controreazione.

 

     Affondo e controreazione.

 

     Sarà stato per la conformazione a collo di bottiglia della tana, che aveva inghiottito  l’estremità e al contempo mi strozzava senza pietà sulla soglia di marmo bianco; sarà stato per quell’assieme emanante un acre odore di incenso e minestrone e limoni, e che mi aveva ospitato con la santità che si offre a un ramingo, nulla a che vedere con la casa di un’amante tutta massaggi e fitness; sarà stato perché era la roccaforte inespugnabile della Fede, tant’è che eravamo ormai in una discesa: una discesa a velocità folle, ci saremmo frantumati contro un muro o una parete qualunque…

     La discesa in un canale, ove Lei, l’intransingente, era la mia imbarcazione, io e lei un tutt’uno, ci si può fare del male così.

     Un grosso tonfo e toccammo l’auge per un tempo che si ostinò a perdurare chissà per quanto, da lassù qualcuno l’aveva dilatato. Una commistione di liquidi e pensieri e contropensieri, fors’anche sangue; il suo collo smisuratamente gonfiato.

     Esausto ma in pace col mondo, mi sollevai dalla nave madre, dando un poco di sollievo alla schiena demolita. L’intransigente era immobile. E adesso, dopo averla amata, avevo la percezione che occupasse uno spazio molto più ampio.

     Feci un lungo sospiro, riverente, che Lei parve gradire non poco.

     <<Una cortesia.>> Una pausa interminabile, con Lei sempre immobile e supina; i tratti del volto più distesi. <<Non dovrai farne parola. Non me ne far pentire>>, mi sussurrò, stringendomi le mani fra le sue. Alfine aggiunse col fiatone: <<Fa' che la tua parola sia sempre creatrice.>>

     <<Con permesso, Madre.>> Un inchino.

 

    Era Madre Adelina Oderisi D’Arnia. L'aspra Carismatica.

    Non sapevo di cosa si trattava; sapevo però che smaniavo dal rivederla quanto prima.

 

>>> Tratto dai Racconti dell’Improbabile

    

 
 
 

Madre Adelina Oderisi D'Arnia - 1

Post n°890 pubblicato il 22 Marzo 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

    Sono sempre io, l’impiegato medio, un single che più single non si può: Fabrizio Berni. Sono l’Uomo della qualità media, così mi hanno etichettato con tanto di pedigree.

    A volte certe cose capitano a chi non ci pensa. E quanto più sono singolari tanto più capitano a chi pensa a tutt'altro. Il fatto narrato è relativo a una decina di anni fa.

    Il carissimo Don Luigi, parroco del nostro paese di origine, mi chiese se mi potevo recare al Convento sul lago, dove avrei dovuto sistemare l’obsoleto impianto elettrico. E così passai molte giornate di quel mese di Ottobre fra cavi, prese, scatole di derivazione e quadri. Fu veramente un lavoro ostico che mi portò via moltissimo tempo.

    Scambiare due chiacchiere con le Sorelle – manco a dirlo – era stato impossibile. Avevo solo interloquito con la Badessa, una certa Adelina Oderisi D’Arnia, che si faceva chiamare Madre Ade. Nel mondo esterno ci erano pervenuti alcuni spifferi non rassicuranti sul suo conto: era rinomata per la sua asprezza, esigeva che le sue Sorelle non interagissero con nessun membro esterno, eccetto per le questioni di pura necessità. Si vociferava altresì che, in alcuni casi, impartisse persino punizioni corporali alle inferiori. Pur tuttavia, in quelle poche occasioni che la vidi, si era mostrata dolce e finanche impacciata nei mie confronti.

    L’ultimo giorno mi ritrovai nel suo ufficio per spiegarle il quadro elettrico principale con i vari interruttori. Prese degli appunti. E iniziammo a parlare della società di oggi, della politica e del futuro della gioventù. La Madre sosteneva che il nostro tempo era corroso da innumerevoli mali, dalla superficialità al protagonismo, dalla mancanza di sobrietà alla dipendenza dei beni futili; perciò occorreva una trasfusione di santità, un ritorno al silenzio e alla preghiera.

    <<Chiaro, Madre, voi siete proprio su un altro mondo… nel senso buono, eh?>>

    <<Guardi, noi ci informiamo su ciò che succede là fuori.>>

    <<Senza Tv e Internet?>>, le replicai sorpreso.

    <<Leggiamo comunque certi quotidiani, così possiamo assumere le necessità di tutti, gioia e dolori.>>

    Ora avevo la piena percezione della sua figura. Sarà stata sulla sessantina, corporatura massiccia, altezza modesta, occhi molto grandi e neri che erano capaci di leggerti dentro. La sua storia, pesante e lucida come il marmo più pregiato, parlava attraverso quegli occhi segnati ma non stanchi, sormontati da decise ciglia nere, tutt’altro che disdicevoli.

    A un certo punto, mi domandò se fossi sposato e il mio rapporto con la fede. Poi ritornò sul discorso della difficoltà delle Novizie: <<Il momento più arduo è all’inizio. Ma noi donne lo sappiamo affrontare meglio>>.

    <<Come mai?>> sussurrai interessato.

    <<Perché la natura ci ha dato un dono: quello di saperci sacrificare e donarci a un’idea, a uno spirito. Un dedizione assoluta che voi uomini ignorate.>> Si sfiorò con lieve civetteria il velo.

    <<Madre, non so come spiegarglielo… ma lei emana una luce immensa. Le sue allieve hanno un forte riferimento.>> Una pausa. <<Sono fortunate, lo sa.>>

    <<Sicuro. Ma non credere sia stato così facile, soprattutto quando ero ragazza.>> Un mio sguardo interrogativo. <<Anche noi abbiamo avuto a che fare con demoni…>> Si alzò di scatto e mi mostrò un album della storia del Convento.

    Poi, con un minimo cenno, mi disse perentoria di seguirla. Accedemmo a una porta interna dell’ufficio; folate di incenso misto a vaniglia mi stordirono: il sangue mi si raggelò: ero dentro l’intimità della Badessa. E non una qualunque, ma di Adelina Oderisi D’Arnia.

 

----TO BE CONTINUED----

 

 

 
 
 

Stromae - Tous les mêmes

Post n°889 pubblicato il 20 Marzo 2014 da sergioemmeuno
 
Tag: Musica

   Lui è un cantautore belga, col nome d'arte di Stramae, e i testi e il video del suo singolo Tous les memes (2013) mostrano chiaramente la visione che ha degli uomini.

   In questi giorni il brano mi sta letteralmente mandando in fissa! del resto sulle radio e anche sul web sta spopolando...

 

 

 

Tutti uguali

Voi uomini siete tutti uguali

Maschilisti ma economici

Banda di codardi infedeli

Cosi’ previsibili, no non sono sicura, che mi meriti

Voi avete la fortuna di essere amati dimmi “Grazie”

 

[Ritornello]

 

Appuntamento, appuntamento, appuntamento al prossimo pagamento

appuntamento, appuntamento appuntamento alle prossime mestruazioni

Questa volta era l’ultima

Tu puoi credere che è una crisi

guarda un’ultima volta il mio “di dietro”, è affianco alle mie valigie

Tu dirai arrivederci a tua madre, lei che ti idealizza

Tu non vedi nemmeno cosa perdi Con un’altra sarebbe peggio

Quasi che anche tu vuoi smetterla ora?

E’ il mondo alla rovescia!

Io lo dicevo solo per farti reagire… tu ci pensavi

Brutta o bella, non va mai bene! Scema o bella, non va mai bene! Bella o io non va mai bene!

Io o lei non va mai bene!

 

[Ritornello]

 

Appuntamento, appuntamento, appuntamento al prossimo pagamento

appuntamento, appuntamento appuntamento alle prossime mestruazioni

Tutti/e uguali, tutti/e uguali, tutti/e uguali, non se ne puo’ piu’

Tutti/e uguali, tutti/e uguali, tutti/e uguali, non se ne puo’ piu’

Tutti/e uguali, tutti/e uguali, tutti/e uguali, non se ne puo’ piu’

Tutti/e uguali, tutti/e uguali, tutti/e uguali.

 

 
 
 

Firenze: l’avvistamento di massa di UFO del 1954.

Post n°888 pubblicato il 15 Marzo 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

 

   È curioso e anche irritante (per me) come certi fatti clamorosi passino nel dimenticatoio.

    Il 27 ottobre del 1954 sembra uno dei tanti giorni a Firenze: allo stadio si gioca l’incontro di calcio fra Pistoiese e Fiorentina B. A un certo punto, tutti i giocatori, quando si accorsero che gli spettatori erano un tantino distratti, voltarono gli occhi verso il cielo: orbene, due oggetti non identificati si cimentavano in repentini volteggi sopra di loro… sicché il match venne interrotto per diversi minuti.

 

    Allucinazione collettiva di diecimila spettatori? Ci fu dell’altro… perché i centralini vennero bombardati da numerose telefonate provenienti dalla città e dai paesi limitrofi, dove si segnalava anche anche la caduta dal cielo di una sorta di bambagia bianca.

 

    Nei giorni successivi gli avvistamenti e la pioggia di questi filamenti lanosi non si arrestò, allargandosi ad altre località dell’Italia Centrale.

   Cosa dire, se non che gli esperti provarono a dare le più strambe spiegazioni sul caso, ma nessuna ipotesi fu considerata credibile.

    A quanto pare, gli anni Cinquanta non furono anni d’oro solo per il cinema!

 

Buona bambagia a tutti::: :)

 

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Link completo:

http://www.ufoonline.it/2012/10/20/avvistamenti-di-massa-il-caso-firenze-1954-sono-passati-58-anni/#permalink

 

 

 
 
 

>>>> Ci vediamo sabato 10 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Post n°887 pubblicato il 06 Marzo 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

Giorno a tutti. Mi sembra ieri quando, in quel lontano aprile 2011, iniziai il cammino col blog Giorni Strani, inserendo parti di romanzo, poesie e altre cosette, e frequentando i blog degli "amici" più stretti di Digiland.

Oggi mi sento davvero in dovere di ringraziare un po' tutti, coi quali c'è stata questa possibilità di scambiarsi idee, affinità, e perché no, anche situazioni di confronti a dir poco abrasivi.

- Cos'è successo? te ne vai Se'?

Ma no... In pochi giorni, è successo che Generazione oltre la linea è balzato come popolarità all'interno della top100, nella categoria dei fantasy di Amazon, per intenderci poco dietro il gruppo dei Tolkien, Cassandra Clare e Martin e compagnia bella. Poco importa quanto durerà, e francamente non ho mai pensato alle questioni materiali: la cosa più importante è che le vicende di Dani, Laura e Gabriel arrivino alla mente e al cuore della gente.

Insomma, un bel pieno di carburante per continuare questa passione vampira che un cristiano cerca di ritagliare fra i 1000 caxxi del quotidiano... attività che qualche mese di vita mi ha sicuramente succhiato!

E ci vedremo (Provvidenza permettendo), con chi capiterà da quelle parti, al Salone Internazionale del Libro di Torino, il prossimo sabato 10 maggio allo stand D18 presso il padiglione n. 1. L'evento sarà dall'8 al 12 maggio 2014.

Besos a todos. :) 



 
 
 

Passato, sembianze, biglie bizzose...

Post n°886 pubblicato il 19 Febbraio 2014 da sergioemmeuno
 

 

 

 

 

Un episodio del nostro passato non ha mai le stesse

sembianze: il nostro passato si riorganizza come un

prestigiatore anarchico...

E spesso non siamo che biglie bizzose con sopra

impressi i nomi asettici di uomini cose principi.

:-|

 
 
 

>> X il nordest romano: PARTECIPIAMO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 18 FEBBRAIO A GUIDONIA!

Post n°885 pubblicato il 17 Febbraio 2014 da sergioemmeuno
 

 

>>> GUIDONIA 18 FEBBRAIO ORE 10.

RADUNO POPOLARE IN PIAZZA MATTEOTTI

SI VUOLE:

1) CHIUSURA DELLA DISCARICA INVIOLATA - SECONDA DISCARICA DEL LAZIO, APERTA NEL LONTANO 1986 SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE, E SENZA IL RELATIVO ISOLAMENTO DEI DUE INVASI...

2) BONIFICA TOTALE DELL'AREA, le cui analisi delle falde acquifere (ARPA) hanno rivelato valori tossici su livelli "allucinanti" (anche scorie di rifiuti ospedalieri).

3) NO ALL'IMPIANTO TMB A 500 METRI DELLE CASE, IN UNA ZONA MARTORIZZATA DA DECENNI.

4) FRUIBILITA' PER I CITTADINI DEL PARCO ARCHEOLOGICO E NATURALISTICO DELL'INVIOLATA.

RIAPPROPRIAMOCI DELLA NOSTRA SALUTE!

CONTRO GENTE DI POCHI SCRUPOLI.

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A cura del Comitato Nordest Lazio e del CRA (Comitato risanamento ambientale di Guidonia).

https://www.facebook.com/pages/Comitato-Popolare-di-Fonte-Nuova-SantAngelo-e-Guidonia/501126846585237

 

 
 
 
 
 

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