GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

Messaggi di Luglio 2011

L'alba più dolce

Post n°112 pubblicato il 25 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

    Il sole incominciava, con elegante dicrezione, a far capolino dalla colata argentea del mare. La giornata precedente era stata estenuante: erano stati effettuati tre duri gradi di selezione: l’esame di lingue antiche, la prova di scienze applicate e i test psicoattitudinali, scendendo da duecento a trentasei prescelti.

    Dopodiché eravamo stati tartassati dall’ultima prova, la più dura, la prova a sorpresa: <<il test dell’orologio.>> Ci avevano rinchiusi in una camera, di fronte a una sveglia sul tavolino: dovevamo fissare l’orologio senza staccare mai gli occhi, né comunicare con alcuno. Com’era prevedibile, alcuni diedero di matto, altri scoppiarono in pianti isterici. Alla fine, dopo circa sei ore, ne rimasero tre: un inserviente entrò e fermò il test, comunicando loro la lieta notizia: il futuro della società sarebbe stato affidato nelle loro mani. I ministri dell’insegnamento e dell’Etica, dell’Economia e del Commercio, e delle Scienze. Erano stati prescelti un uomo e due donne. Con estremo stupore, ero fra questi

    Montai sul mio furgone e feci ritorno a casa. A giorni, avrei cambiato vita. Ero il nuovo Commissario dell’insegnamento e dell’Etica delle Confederazioni Autonome Riunite. E mai un’alba fu così dolce. Esausto ma felice.

 
 
 

Le origini e l'Alba...

Post n°111 pubblicato il 25 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

    Il tramonto è sempre un qualcosa di suggestivo... similmente all'epilogo e al traguardo raggiunto dopo un lungo viaggio.

   Ma l'alba - almeno per me - è tutt'altra cosa. Quei giochi di chiaroscuro, quelle luci incerte, quell'astro che affiora dal nulla... nell'alba è custodito il mistero eterno della nascita, delle nostre origini: la rappresentazione potente e inconsapevole di <<quello che sarà>>. Sicché un domani, meravigliati, possiamo raccontare e testimoniare che anche allora, agli albori, c'era un qualcosa di grandioso in noi.

 

                       

 
 
 

Sensibilità e sofferenza...

Post n°110 pubblicato il 25 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

   A volte mi chiedo, anzi, il pensiero gira e rigira come una tazzina del lunapark... dicevo, mi chiedo perché caxxo sono venuto al mondo così sensibile. Chi è in grado di "leggere" e cogliere questa mia domanda, sa di cosa parlo, in quanto anche lui è sensibile oltremisura. Ci sarà un premio postumo per tutto ciò? O forse il premio stesso è il fatto che il "sensibile" vive a un livello mentale e di coscienza più alto degli altri?

   Vedremo... d'altronde, ho sempre pensato che l'educazione dei genitori verso un figlio è importante, ma non determinante. Si può crescere sani e con principi, studiare e poi trovare il miglior lavoro possibile... ma alla natura non si comanda. Se inquieti e sensibili nasciamo, tali rimarremo. Nel bene o nel male. E forse, sarebbe il caso, che tutti "noi sensibili" ci dotassimo anche di un telaio robusto, come supporto del nostro potente motore. Un telaio che si chiama forza di carattere, senso di adattamento, volontà di Vivere giorno per giorno.  

 
 
 

Massacrato nel tiebreak...

Post n°109 pubblicato il 25 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

   Diversi giorni fa, avevo iniziato a raccontare il tiebreak di una partita importantissima per me. Una grande e "moderna" editor, di una rispettabilissima casa, stava finalmente leggendo il manoscritto del mio romanzo inedito, Quei Giorni. Fatto non comune. Avete presente quelle situazioni in cui, forse per autoconvincimento, forse per la percezione di numerose condizioni fortuite, assaporate sul palato il gusto di una vittoria meravigliosa e, in un certo senso, insapettata?

   E io, fottendomene della scaramanzia, avevo iniziato a postare la cronaca di questo metaforico tiebreak. Drammatico, come tutti i tiebreak, il cui confine esiguo separa la sconfitta dal trionfo, la delusione dall'esaltazione. Per la cronaca, il tiebreak è terminato 4-7... e sono andato a casa con la schiena più curva del gobbo di Notredame. In soldoni, la risposta dell'editor è stata che devo semplificare il mio modo di scrivere, per poter essere meglio compreso dal lettore. La strada per chi vuol fare l'aspirante scrittore è molto dura... e lo è ancor di più - l'ho compreso da poco - se l'esordiente proviene da un'ambiente esterno all'editoria. Secondo punto, mia forte impressione: deve sbocciare un feeling fra l'esaminatore e il nostro testo. Potreste anche scrivere la Divina Commedia, ma se non c'è nessun esaminatore che se ne innamori... Assurdo ma è così.

   Altrimenti c'è la strada della "facile" editoria a pagamento, che, sinceramente, non mi entusiasma affatto. Per vari motivi che non spiegherò in questa sede. Piuttosto preferisco la pubblicazione postuma! il più tardi possibile, eh ehm... grattatina e contrograttatina.

   Vabbe', voglio giocare a fare l'ottimista e il relativista. E dico che se mi capitasse un qualcosa di forte, emozionale, unico... della pubblicazione me ne potrei anche sbattere. E ora mi gongolo nel mio narcisismo da perdente, magari consolato da Laura.

   Editor, ehi! ti sei spaventata delle <<troppe idee>> o della mia follia? ahahahah.

   Hola!

 
 
 

Monica e Alessio sul mare 2

Post n°108 pubblicato il 22 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

   I due si scambiarono uno sguardo di terrore. Allo stato puro.

   Volsero gli occhi al cielo. Cosa alquanto inusuale per Alessio.

   La formazione si avvicinava nella loro direzione. A passo cadenzato. A testa bassa.

   Qualcuno, parole e parole.

   Parole incomprensibili. Volti celati. Volti verso i due.

   Un groppo in gola.

   Udito ovattato.

   Calore e ronzio in testa.

   Culi tremanti. Stimoli di merda liquida.

   Parole su parole. Metallo su metallo. Lì, a due passi.

   Pupazzi umani.

   Un oggetto venne lanciato in mare, con tanto di partecipazione e di approvazione della combutta sovraeccitata.

   Alfine – bontà divina – i membri, somiglianti a statue di sale, si rivolsero verso sud-est e ritornarono in silenzio da dove erano venuti.

   Alessio si affogò il viso nella sabbia umida e ci rimase un bel po’, mentre lei fece scivolare le lunghe dita sulla nuca del giovane. Trincarono un interminabile sorso di grappa. Poscia si rintanarono nei sacchi a pelo.

   A pochi metri il mare schiaffeggiava la battigia. L’aria non era più calda come le nottate d’agosto, ma pur sempre gradevole, mentre il canto di richiamo dei grilli si espandeva tutt’intorno. La ragazza gli disse che aveva un po’ freddo, e i suoi bellissimi occhi verdi si erano fatti più affilati del solito: ma l’idiota era già caduto tra le braccia di Morfeo.


 

 
 
 

Monica e Alessio sul mare 1

Post n°107 pubblicato il 22 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

    Ale e Monica soli, in tenda. Sull'orlo del mare.  

    <<Davvero incantevole questo posto>>, disse entusiasta Alessio.

   <<Già. E lo conosciamo da poco. Non molto lontano da qui ci dovrebbe anche essere un sito di tombe etrusche.>>

    Di repente si ammutolirono: si percepiva un lontanissimo brusio di voci querule e un clangore che somigliava al trascinamento di catene.

    <<Cosa diavolo sarà mai? C’è qualcuno?>> gli chiese preoccupata la bionda.

   <<Non dire nulla>>, la zittì Alessio, assicurandosi di avere a portata di mano il coltellino personale. In seguito, non ancora  abbandonato dalla  ragione, ebbe l’accor-tezza di spegnere il fuoco accuratamente per non inviare alcun segnale. Quindi si girarono verso sud-est, ossia dalla parte dell’insenatura da cui erano venuti, sdraiandosi proni sulla sabbia nel tentativo di mimetizzarsi il più possibile, accanto alla tenda. Erano a riparo da qualsiasi sorpresa, sia perché le loro spalle erano protette dalla parete di un piccolo rialzo di terreno incolto, sia per il buio pesto calato sulla zona. Si scorgevano unicamente, da lontano, le fioche luci dei primi stabilimenti balneari.

    Eppure il loro timore andava dilatandosi, all’unisono con i respiri, di secondo in secondo; fino a quando i due intravidero alcune figure sulla riva.

    <<Guarda che roba… a occhio e croce saranno a cento metri da noi>>, disse con la voce rauca il riccioluto.

    <<Ma cosa caspita dici? Per me sono a cinquanta metri… Cazzo Ale… ma chi sono?… Sembrano allineati e portano, portano fiaccole… sono invasati… pupazzi umani… speriamo non si accorgano di noi no… che non ci… ci vedano…>> barbugliò confusa la ragazza, senza più una goccia di saliva, adesso cerea in volto come mai si era vista.

    <<Non so… senza dubbio non sono buddisti né catecumeni… Cristo, ci mancava pure la luna che esce allo scoperto.>>

 

 
 
 

La felicità inconsapevole...

Post n°106 pubblicato il 22 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

Pensiero delle 00.52:

Non è per caso che nei momenti in cui siamo felici non lo sappiamo?

E ce ne accorgiamo solo negli anni a venire? Chissà...

 

 
 
 

L'occasione

Post n°105 pubblicato il 21 Luglio 2011 da Ventodoriente
 

Non una parola

non un fremito

non uno sguardo

solo un'occasione

voglio da te.

 
 
 

Il blog come l'antica agorà

Post n°104 pubblicato il 21 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

Vorrei ringraziare pubblicamente i tre amici internauti che hanno postato nel mio blog:

Al5ix di Verbania (post n. 88), che ci ha raccontato in buonafede una storia di presenze o fantasmi che dir si voglia, in modo frizzante e quasi "spassoso". E' la nostra Ghostbuster a tutti  gli effetti e... de 'sti tempi non si sa mai... teniamocela stretta!

Arabafenice_65 di Cuneo (post n. 89), che ci ha accennato l'imminente appuntamento con una sciamana, col fine di scendere negli abissi della propria coscienza accompagnata da una guida autorevole. Forse gli agnostici storceranno il naso... ma il seme del dubbio e la sospensione di ogni giudizio hanno spesso, nel cammino del genere umano, rovesciato la storia.

Aicse (post n. 102), che nella sua vita è impegnato in questioni giuridiche, ma quando è ispirato, sul versante opposto, si diletta a scrivere poesie. E ha postato una poesia essenziale e potente, con una foto emblematica.

Se gradirete, anch'io sarò lieto di lasciare traccia nei vostri blog. Mi piace l'idea di un blog come piazza virtuale, che diffonde nell'etere voci plurime. Può altresì essere un occasione per conoscerci meglio e non dimenticarci l'un l'altro, in questo gigantesco fiume a cielo aperto che si chiama Web.

Grazie e a presto!

 
 
 

Monica e Laura parlano di uomini

Post n°103 pubblicato il 21 Luglio 2011 da sergioemmeuno
 

<<Lo sai, lo sai: subiscono il calore che emani>>, le disse Monica.

<<Ma dai, e a te cosa diavolo ti manca? Mica te lo devo dire io delle vittime che stai cuocendo a fuoco lento>>, sorrise Laura.

<<Il problema è che ne basta uno di uomo, ma uno che sia degno di essere chiamato “uomo”… a trovarlo!>> Le due deflagrarono in una rimbombante risata.

<<Se è per questo, ce ne sono dieci, anzi dodici, considerando Gabriel e lo Zio.>>

<<Dai su, fai la seria>>, stormì mutando espressione.       

     <<Monica, è storia vecchia. Sono rari gli uomini che ti guardano prima negli occhi, per captare una qualche forma di feeling.>>

<<Già. Desidero un uomo che abbia chiara la propria direzione, a prescindere dal portafoglio.>> Una pausa. <<Uno che ti svegli una mattina alle sei e ti dica: “ok, prendi un sacco, un asciugamano, una scatola di sigari, una chiave per le candele e un djembé africano. Ora partiamo per le terre del Sud”. Solo noi e il borbottio cavernoso del due cilindri Harley…>>

<<Mica male, anche se io preferirei su un cavallo. D’altra parte, se una donna sta con l’uomo giusto, anche una borgata squallida si trasforma in un paradiso terrestre>>, sentenziò Laura ispirata.

 

 

 

 
 
 
 
 

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