GIORNI STRANI
Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.
Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011Poll: Esistono oggigiorno condizioni per una coppia solida e serena nel tempo?
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Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.
Messaggi del 16/08/2011
Vitae
Voglio i cieli serali spiare, la calda voce della terra udire, sul pontile origliare. Sempre e poi sempre.
Voglio il caro borgo sorvolare, protendere le mie mani sul mare, e con gabbiani e con scie d’astri e tecnologie giocare; ogni necrosi dell’animo scongiurare, tal nequizia rinnegare.
Voglio veder vecchi e fanciulli sghignazzare, giovani coppie amoreggiare, un questuante saltellare, serafini e silhouette sul viale danzare.
E alfine, cheto e curioso, un tenero vagito aspettare. Qui - oggi. Domani. Sempre e poi sempre.
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>>>>> ...Tuttavia non aveva mai trovato, o non si era mai imbattuta, nell’uomo giusto per lei; e questo, pur celandolo con mestiere, era ormai divenuto il suo vero tormento. Aveva conosciuto e finanche prosciugato coetanei e uomini maturi, facoltosi e fisici scolpiti, professionisti d’assalto e sportivi affermati. E finora mai – e dico mai – un uomo era riuscito a durare per più di un anno con lei. Nessuno le sapeva tenere testa, e, prima o poi, ad uno ad uno cadevano come birilli di cartone bagnato. Crollavano a livello mentale, ma non per una motivazione precisa, che sia un tradimento o una mancanza di passione o di sintonia… nessuna ragione apparente: si esaurivano come quelle pile che hanno compiuto il loro onesto lavoro. Stop. Sicché anche lei – la Carnefice, la “tritura-uomini” – finiva per rimanere stritolata nel suo potente marchingegno, vittima del suo stesso strapotere. Certo, perlomeno lei riusciva, con naturalezza, a sopravvivere. Gli altri amanti e compagni, dopo cotanto sforzo per stare al suo lungo passo, no. E le loro vite ne sarebbero rimaste, per sempre, segnate. E mutilate. |
Aveva quarant’anni e non le mancava nulla: affermata nel lavoro come rampante dirigente di una multinazionale farmaceutica; frequentava moltissimi amici con i quali condivideva giornate all’insegna dello sport, dello shopping fra le bancarelle e le vie del centro, settimane bianche, gite in barca e trasvolate oceaniche; infine, come se non le bastasse, era di una bellezza davvero elegante e appariscente, i cui due elementi di spicco erano l’altezza (un metro e settantacinque circa) e i corti capelli bruni, appena più sotto della nuca, che evidenziavano quel volto tremendamente sveglio e quegli occhi mai in condizione di quiete. Occhi mobili, liquidi. |
La scorsa sera, durante la serata di Ferragosto, sul lungomare della mia città nativa, ho incontrato un certo Mauro M, compagno ai tempi delle scuole elementari. Era uno dei due più bravi della classe, ma, a differenza di me, era anche molto forte nelle lotte corpo a corpo con le quali ci si cimentava in quei decenni, precisamente era il più forte della classe. Mi ha fatto un immenso piacere, come sempre mi capita quando rincontro qualcuno dopo venti o trenta anni. Si è laureato in medicina (cosa che già sapevo) ed è uno neuropsichiatra infantile, ossia specializzato nelle problematiche dello sviluppo dei bambini. <<Bel lavoro>>, gli ho detto col massimo della sincerità e dell'ammirazione. <<E tu non ti sei laureato?>> mi ha chiesto un po' sorpreso. <<No. Ho iniziato da subito a lavorare in una grossa azienda tlc.>> Belli questi incontri inattesi. Anche se il rischio di provare invidia (molta o poca) verso chi si è realizzato "un poco più" di noi c'è... ma dobbiamo sempre mantenere la dignità verso noi stessi. E riflettere: come mai Tizio è riuscito in qualcosa di pesante e io no? Forse ha avuto qualche chilo di determinazione nello studio in più? e allora, con la massima lealtà e ammirazione, chapeau a chi ha sfiorato l'esaurimento (come Mauro) pur di terminare l'odissea della laurea in medicina. |
>>DAL POST N. 119. Lui. La moglie di Lui. Lei, impegnata, molto amica della moglie e scherzosa con Lui.
<<Giorgio, tanto se non era per tua moglie qui non ti filava nessuno…>> e dopo: <<Scherzo, eh?>> <<Ma dai!>>, replica Lui con la risposta pronta.
<<Giorgio, sei pesante sei pesante…>> In prossimità di lui.
<<Sempre qua vicino a me, eh? Che pensi ti faccio il piedino sotto il tavolo?>> Al ristorante, davanti alla moglie di Lui.
E infine, Lei porge un bigliettino a Giorgio: <<Ecco i numeri di telefono. Tanto ci sentiremo solo io e te.>> L’uomo poi provvederà a dare il bigliettino anche alla moglie, davanti a Lei.
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La mia primogenita aveva particolarmente legato con una coetanea, biondina e un po’ più robustella di lei. Probabilmente era un po’ viziatella, nel senso che a ogni capriccio o richiesta materiale, il padre, persona mite e squisita, la assecondava. Del resto anch’io faccio i miei stupidi errori, per esempio quando a volte non ascolto ciò che lei mi dice. Quando si allontanavano di spalle, abbracciate e confabulando come signorine, a bordo piscina o sul prato dell’Hotel, mi fissavo sulle loro sagome. E pensavo, pensavo, pensavo. Pensieri lenti. Che giravano quasi a vuoto. E alla fine: <<Queste saranno le donne e le mamme del 2030>>. |
Veniamo ad argomenti un poco più piccantini: il gioco de la seducion, che non significa assolutamente dover concludere e consumare qualcosa di carnale. In effetti, qui non siamo né a Ibiza e nemmeno a Saint Tropez; però sono dell’idea che se uno piace… fa colpo anche a Torre Angela (un nome a caso, eh? Perdonatemi!). Ho assistito a segnali di corteggiamento lieve, da parte di donne impegnate verso uomini impegnati. Sono altresì chiamati corteggiamenti di bassa intensità. Come al solito il confronto è impari: se la donna ha dieci frecce nel suo arco, l’uomo ne può avere al massimo due… a meno che abbia la scaltrezza di rubare con gli occhi… >>To BE CONTINUED>> |
Si diceva della vacanza nel Regno degli Abruzzi, gente che sa comunque sempre rimboccarsi le maniche. Ci sono luoghi che meritano di essere visti, perché hanno numerose attrattive naturali e artistiche. Ma c’è anche e soprattutto il fattore umano che fa la differenza: quest’anno abbiamo legato con diverse coppie, ripromettendoci di rivederci quando sarà possibile. La stessa animazione dell’albergo della catena Blu Hotel è stata assai coinvolgente, nonostante dovrebbe esser supportata da qualche mezzo in più. Un grazie a Carmen, Simone, Chiara e Marcello. Le mie figlie hanno socializzato con molti bambini. In particolar modo, la grande di sette anni, temperamento esuberante e a volte eccessivo, era spesso un vero e proprio riferimento per le altre amichette. E questa è una dote di cui vado molto fiero. In definitiva, non me lo aspettavo e sono contento di essermi sbagliato: a volte la seconda volta può essere meglio della prima! |
Sono appena tornato da una decina di giorni di soggiorno in un dignitoso albergo nel cuore dell’Abruzzo, a Pescasseroli, stessa spiaggia e stesso mare dello scorso anno… Bisogna dire che qui ce ne sono di svaghi, anche per chi ha bimbi piccoli: escursioni fra sentieri guidati, per andare a vedere deliziose cascate fra le rocce; magnifiche escursioni a cavallo fra i boschi; daini o lupi in semilibertà; la seggiovia sino al monte che domina il paese; il parco degli snow tube, ossia si mettono le chiappe in grosse ciambelle e ci si lascia trasportare su ripidi canaloni. E altro ancora. In particolare, un giorno mi sono cimentato nel percorso più ostico, quello col trampolino. Quando ero su in cima, ho cercato di non pensare a nulla… nel momento in cui ho abbandonato il trampolino, mi sono separato dalla ciambella, e testimoni cari e sconosciuti affermano di avermi visto decollare per almeno tre metri… Poi il tonfo su un materasso tipo quello dei vigili del fuoco, con tanto di colpo alla cervicale (comunque attutito)… Ovviamente, essendo leggerino (?), sono atterrato verso la fine del materasso. Forse lo rifarei! |
Inviato da: gloria19652014
il 21/06/2022 alle 21:24
Inviato da: bettedaviseyes1
il 21/06/2022 alle 21:09
Inviato da: Ventodoriente
il 21/06/2022 alle 20:32
Inviato da: sergioemmeuno
il 20/06/2022 alle 18:58
Inviato da: Ventodoriente
il 17/04/2022 alle 03:52