GIORNI STRANI

Vita di comunità: mai come ora dobbiamo fare appello a ogni nostra singola cellula. E' giunto il momento di imprimere una violenta accelerazione all'intelligenza della nostra specie, come una frustata di tramontana: l'occhio non sarà occhio e la mano non sarà più mano, negli anni venturi.

Creato da sergioemmeuno il 22/04/2011
 

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Personaggi e fatti

Il nome e cognome dei personaggi appartenenti ai racconti e ai tag "frammenti di scrittori in erba" e "il mio romanzo", come pure i fatti narrati, sono frutto della mia fantasia.

 

Messaggi del 17/08/2011

Aborto

Post n°134 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 
Tag: Poesie

                       

         

                       Aborto

 

                                         Oh vita mia!

                                         sei stata

                                         la nota più squillante

                                         in uno spartito mai suonato…

                                         Il bagliore più accecante

                                         di una simil promessa

                                         corrosa

                                         da un grembo di piombo!

 
 
 

Set fire to the rain

Post n°133 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 
Tag: Musica

E' proprio vero, quando uno ha una marcia in più si vede subito... A parte che Adele ne ha cinque di marce in più!  Che potenza di voce...    

             

                        

 

 

 
 
 

Il cambiamento spirituale e lo shock energetico.

Post n°132 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

    Spesso si leggono sul web o altrove bellissime frasi, che ci inondano il cuore e ci ricordano quanto sia importante amare se stessi e gli altri; "vivere" appieno facendoci trainare dal nostro spirito e non dal nostro corpo... Tutto bello e condivisibile, ok, e io non vorrei fare il solito bastian contrario scassacoglioni... però voglio anche giocare a fare il pragmatico, e faccio un passo indietro. Un passo indietro enorme.

    E' sufficiente leggere un libro o iscriversi a un corso Yoga (o fate voi) per innalzarsi spiritualmente? O ci vuole un qualcosa di forte, una sorta di shock energetico - come lo chiamava il maestro armeno G. I. Gurdjieff -, uno sbalzo che ci dia la spinta necessaria per poter cambiare?

    A mio avviso, la svolta deve venire da dentro, non dal nostro semplice pensiero: mi piace pensare a noi umani come a una forte e gagliarda legione, un poderoso nucleo di ferro e di menti specializzate, composta da arcieri, fanti, cavalieri. Sicché mentre ci muoviamo, assieme a noi si sposta e rimbombano i passi del nostro esercito invisibile. Qui sotto il collegamento di Wikipedia sul maestro armeno, un antipasto del suo complesso insegnamento fondato su un logorante lavoro verso se stessi. 

   E perchè proprio questo signore, direte, e non un altro maestro? perchè il signor Gurdjieff era uno che spiegava davvero il "lavoro spirituale", era un praticone di certe discipline volte a far compiere quel critico salto a cui mi riferivo all'inizio del post.

http://it.wikipedia.org/wiki/Georges_Ivanovi%C4%8D_Gurdjieff

 
 
 

Loverboy 2005

Post n°131 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

                                

   Si può rovinare un figlio amandolo troppo? Un film che fa pensare non poco... Imperdibile per le mamme di figli maschi. Superba l'interpretazione di Kyra Sedgwick, ossessiva e drammaticamente convincente, a tal punto che, alla fine del film, verrebbe voglia di prenderla a pedate nel sedere... Ah, dimenticavo... strappalacrime il pezzo finale con i due dentro l'auto...

 
 
 

Acque di primavera 1989

Post n°130 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

                               

   Tratto da un vecchio racconto di Tursunov dell'Ottocento, a mio avviso è un film da non perdere.  Un giovane russo, proprietario terriero (Timothy Hutton), decide di vendere i suoi possedimenti alla ricchissima Maria Nicolaievna (Nastassja kinsky), moglie del principe Polozof, per potersi sposare con una ragazza di origini italiane (V. Golino). E qui l'imprevisto: i due vivranno una breve ma travolgente passione, perché lei è capricciosa e, forse inconsapevolmente, vuole vendicarsi delle umiliazioni subite nelll'infanzia, giocando col cuore degli uomini che seduce.

   Un uomo affascinante ma debole, poetico ma senza midollo, che si ritrova fra due donne molto forti, che usciranno poi dalla sua vita. Hutton e Kinski mi sembrano molto convincenti nel ruolo, e non scopro certo l'acqua calda... Magari è un film a tratti un po' lento, ma può darci diversi spunti di riflessione, validi tuttora dopo un secolo e mezzo. D'altronde, a mio modesto parere e non solo, la letteratura russa è monumentale, e scava fra le pieghe della società e dell'uomo moderno.

 

 
 
 

Pensiero delle 2.01

Post n°129 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

Quante sfumature e gradini intermedi ci sono fra l'amore e l'odio, la felicità e l'infelicità?

Macchina strana, l'Homo Sapiens...

 
 
 

Facebook luogo di frustrati?

Post n°128 pubblicato il 17 Agosto 2011 da sergioemmeuno
 

Argomento: facebook.

   Non è che sia mai stato un fanatico o grande frequentatore di FB, anche se mi sono iscritto. Però mi sento in dovere di spendere due paroline a difesa del social network.

   Persone a me molto vicine (?) sostengono che è un luogo di frustrati e di persone che non sanno relazionarsi con gli altri nella vita di tutti in giorni. Mi sento di dissentire profondamente... 

1) Intanto, conosco buonanime che non sono né iscritti su FB e né tantomeno sono socievoli.

2) In quanto strumento, lo trovo molto utile per mantenere i contatti con persone molto lontane, oppure per coordinarsi e tenere i contatti nell'ambito di aggregazioni sportive, ludiche, culturali e quant'altro. Gruppi composti da numerose persone.

Voglio di'... se uno è un frustrato o un lupo nella vita reale, su FB lo sarà altrettanto! Semmai l'uso smodato, il trascorrerci molte ore della giornata, può essere criticabile...              

                                              In medio stat virtus. O no? 

 
 
 
 
 

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