Creato da endoke il 25/05/2009

LIBERA NOS, DOMINE

Non costituisco un esempio sono solo fedele a ciò che sono

 

 

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Pensieri in ordine sparso... (sarò lunga andate oltre!) [in bozze dal 18.07.2021]

Post n°1556 pubblicato il 16 Agosto 2021 da endoke


Ogni volta che devo chiudere un bilancio trimestrale non posso fare a meno di andare oltre l'aspetto puramente contabile. Ammetto che i peggiori da chiudere sono quelli al 30 giugno -perchè qualche giorno prima è il mio compleanno- e quello di fine anno perchè è sempre pieno di troppi penseri e le feste natalizie, che ci cadono in mezzo e che io non sopporto, certamente non aiutano.

Il mio lavoro mi piace e già dal 2004 sono arrivata al punto massimo della mia carriera essendo italiana in "terra straniera", diventando definitivamente la terza persona nella scala gerarchica. Gli occupanti dei due posti sopra di me cambiano in media ogni 2/4 anni, quindi ho avuto a che fare già con 8 Direttori (2 donne compresa l'attuale) e 6 Segretari (3 donne compresa la penultima -che se ne è andata di punto in bianco il 24 agosto comunicandomelo il 18 all'ora di pranzo dopo essere stata un mese e cocci in ferie- e l'ultima che è arrivata il 10 dicembre, è andata in ferie il 15 per tornare il 13 gennaio e prendersi il covid quattro giorni dopo, restando fuori gioco per un altro mese e mezzo).

[E siccome non potevo farmi mancare niente, da fine agosto a metà ottobre anche la Direttrice assente, prima in ferie, poi operata e poi COVID. Ma mica sono stanca eh? nooooooo. (Sempre senza dimenticare che solo in una cittadina del nord altri possono essere definiti "stanchi" e sicuramente è vero, perchè anche rompere i coglixni deve provocar stanchezza!)]

Il fatto che cambino ogni ics tempo è negativo perchè quando finalmente capiscono che un pizzico di umiltà non guasterebbe se ne vanno, ma è anche positivo perchè almeno si è sicuri che... un giorno se ne andranno.

Per quanto riguarda queste due cariche giocano un ruolo importante  i cambiamenti di governo e, per quanto possa sembrare strano (agli altri ovviamente non a me!) i peggiori sono proprio quelli dell'area progressista. E tra gli uomini e le donne, sono molto peggio le donne. E tra le "zitelle" come me e le sposate, queste ultime che vengono battute in quanto a incapacità, all'uso di mezzucci, di due pesi e due misure, solo dalle "single di ritorno" perchè si portano incollate addosso tutte quelle cattive abitudini derivanti dal loro percorso coniugale che, come dico sempre, restano loro attaccate già dalle lenzuola del... corredo.

E le progressiste sono le peggiori anche perchè vogliono farsi vedere "avant'oltre" e invece, spesso e volentieri, all'occhio attento dell'esperienza -26 anni mica uno-, non sfugge che tendono a dare di sè una immagine amichevole, aperta, magnanima, "compagna", mentre in realtà sono le prime a commettere ingiustizie proprio perchè, essendo lontane dalla meritocrazia, finiscono per non essere obiettive. E anche una certa competizione con l'universo maschile non le aiuta. Lamentano sempre (e non dico sempre e solo a torto, sia chiaro) che i maschi guadagnano di più pur essendo di pari livello e poi invece di farsi valere per i propri meriti, pretendono le quote rosa. Il che, secondo me, è alquanto contraddittorio e soprattutto fa si che si continui a trattare le donne come un qualcosa da proteggere  e preservare manco fossimo dei... panda.

Amano essere adulate -seppur fingendo che sia una cosa che odiano- e  ripetono ad ogni occasione che siamo "un gruppo", ma solo perchè anelano l'omologazione e infatti prediligono chi soffre di sudditanza psicologica nei loro confronti perchè sono "il capo", chi non porta mai una idea contraria e chi si fa a tappetino. E così accade che se  uno riceve un riconoscimento  per il proprio lavoro dalla sede centrale, sono subito pronte a rispondere che "tutto il gruppo è molto efficiente". Anche quando il resto del gruppo non ha fatto una cippa per quel determinato lavoro. Finendo così  per sminuire chi ha ricevuto il meritato encomio.

Sono sempre attente a non dire ad un collega omosessuale che è incapace nello svolgimento del suo lavoro e poi, senza colpo ferire, ti dicono che siccome non sei laureata non puoi fare una traduzione in confronto a una che non ha manco 30 anni, ma ha una  laurea. E poco importa (a loro) se la laureata 30enne non sa neanche esprimersi senza riempire una frase di "ehmmm.... humm..." perchè non è in grado di mettere quattro parole in croce. Poi certo, ammetto di non attirarmi le migliori simpatie se, dopo aver spiegato lo stesso concetto in dieci modi diversi, sulla mia faccia compare chiarissimo il rammarico per tutti i soldi spesi dai genitori per averle permesso di studiare e non averne spesi anche  per una consulenza... logopedista. 

Ultimamente poi, con questo chiodo fisso di voler sottolineare a tutti i costi "l'uguaglianza di genere",  persino barbarizzando la loro lingua, che rispetto tanto quanto la mia, inventando parole obbrobiose che cozzano anche con le più elementari regole grammaticali: è per me davvero troppo.

Più ci si allontana dalla meritocrazia, più mi girano le palle. Secondo me tutti dovremmo avere le stesse opportunità, ma certamente non siamo tutti uguali. Nè rispondiamo alle responsabilità allo stesso modo. Non mi piace chi tende a livellare, soprattutto quando lo si fa  sempre e solo verso il basso, sentendosi al di sopra di tutti ma non accettando in alcun modo il confronto. Così so' boni tutti!

Non mi piace chi si riempie la bocca reclamando i diritti senza menzionare neanche per un secondo i doveri. E non è un caso che determinati discorsi escano sempre dallo stesso tipo di persone. Li senti sperticarsi su quanto sia importante il libero pensiero o la libertà di parola, ma se si presta la dovuta attenzione e li si provoca un po' (ed io ammetto di farlo spesso), si può facilmente comprendere che il libero pensiero va bene solo ed esclusivamente se coincide con il loro. E se non la pensi come loro, o se gli strappi di dosso tutta la patina del politicamente corretto,  allora sei come minimo un retrogrado (quando ci dice bene) fino ad arrivare ad essere considerato addirittura un... fasxista.

In una discussione mi sembrano sempre più numerose le volte in cui siano proprio loro quelli che non permettono di finire un concetto o che ti parlano addosso dimostrando di non avere argomentazioni solide a perorare il proprio ragionamento. Parlano per slogan e sono sempre loro che alla fine cercano di buttarla in caciara spostando l'asse della discussione su cose che non c'entrano assolutamente nulla. Ma magari mi sbaglio eh?!

In tanti anni ne ho viste tante, ma in quest'ultimo periodo mi pare si stia davvero esagerando. 

Mi sembra che ci si preoccupi molto di non fare discriminazioni, mentre si finisce per farne eccome. Se si usasse la meritocrazia (specialmente in ambito lavorativo) credo che tutto sarebbe più facile. Svolgi bene il tuo lavoro ti premio, lo svolgi male te lo faccio rifare finchè non lo fai bene o ti licenzio perchè non sei in grado di svolgere il lavoro per cui vieni pagato e avanti un altro. Senza mettere in ballo null'altro che la capacità lavorativa.

Non voglio privilegi perchè sono una donna e per lo stesso principio  non voglio dover pesare le parole quando per esempio debbo dire ad un collega gay che, siccome sul suo curriculum ha dichiarato di conoscere  il programma excell, non mi sento in obbligo di spiegarglielo, specialmente se non mi si chiede con educazione.

Ma dell'interazione con i colleghi gay per ora non ne parliamo. Devo infatti trovare ancora una risposta al perchè debbo essere costretta a sapere le scelte sessuali di un collega che in quanto personali e quindi indiscutibili, come per ognuno di noi, andrebbero relegate alle proprie alcove. 

Intanto, per cominciare bene la giornata, ho attaccato un altro cartello nella bacheca del mio ufficio che è frequentato indistintamente da tutti e che tradotto (l'ho infatti appeso nella loro lingua perchè non vorrei mai che non ne cogliessero il senso)  recita così: "Essere liberi non è per chiunque. Bisogna avere il coraggio di fare una brutta figura con molta gente, accomiatarsi da altrettanta ed essere pronti ad essere odiati". D'altra parte io sono all'antica e non uso strumenti come fb dove la maggior parte delle persone si sente leone da tastiera: preferisco la mia bacheca fisica e adoro vedere in diretta chi legge e storce la bocca senza avere il coraggio di dirmi nulla.


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Avevo sempre saputo che
il vero amore è al di sopra di tutto
e che sarebbe stato meglio morire,
piuttosto che cessare di amare.
Ma pensavo che solo gli altri
ne avessero il coraggio.
In quel momento, invece,
scoprivo di esserne capace anch'io.
Anche se avesse dovuto significare
partenza, solitudine, tristezza,
l'amore valeva comunque
ogni centesimo del suo prezzo.
(Paulo Coelho)


 

 

Quem nos decepciona
não necessariamente
não presta.
Ás vezes,
a decepção é causada
por nós mesmos
que esperamos
das pessoas além
do que elas podem dar...
Especialmente por...
compararlas conosco.

 

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