Creato da legrillonnoirdestael il 01/02/2014

IL GRILLO NERO

DI MADAME DE STAEL

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 14
 

ULTIME VISITE AL BLOG

lisa.dagli_occhi_bluamorino11ElettrikaPsikewoodenshiplegrillonnoirdestaelmonellaccio19cassetta2karen_71aida631maremontymisteropaganodony686Miele.Speziato0ARCAN020acer.250
 

ULTIMI COMMENTI

Splendida lezione, di una chiarezza lodevole assai,...
Inviato da: woodenship
il 18/06/2023 alle 00:21
 
Ci saranno, Ele. Nel prossimo post, con il riepilogo del...
Inviato da: legrillonnoirdestael
il 13/05/2023 alle 06:27
 
Ottime scelte, anche queste...
Inviato da: ElettrikaPsike
il 13/05/2023 alle 04:54
 
Riuscire a raccontare l'impressionismo in un poche...
Inviato da: ElettrikaPsike
il 13/05/2023 alle 04:52
 
Che meraviglia.
Inviato da: cassetta2
il 01/05/2023 alle 13:46
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 

 

« CHE NOIA (E MOLESTIA) DI...ARCANO V + III »

DIAMO A CESARE

Post n°29 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da legrillonnoirdestael
 

 

DIAMO A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE...

ED IN QUESTO CASO AD AUGUSTO QUEL CHE E' DI AUGUSTO... (Augusto è il nome - d'arte o di battesimo non è dato saperlo - del colorito utente che in più occasioni amò gettare pomi lungo tutto l'Olimpo di Libero, e che ancora si dileggia con qualche mela ogni tanto...)

C'E' PERO' DA RICONOSCERGLI UNA SOLA GIUSTA OSSERVAZIONE.

L'INTENTO DI QUESTO BLOG ERA STATO PRECISATO E GLI EFFETTI HANNO PALESATO MOLTE INVOLONTARIE RISPOSTE; MA ORA SI PUO', COME CI INVITA A FARE IN TONI PERSONALISSIMI L'UTENZA DI CUI SOPRA, TORNARE AD OCCUPARCI DI ARTE...

 

ED INIZIAMO, IN UN SIMPOSIO O MENO, A LANCIARE DOMANDE ALL'UNIVERSO WEB:

 

                                        

UNA COPIA ROMANA DEL DIADUMENO CHE POLICLETO REALIZZO' INTORNO AL 430 a. C.

 

 

 

                        

                                        SCENE DI CACCIA DAL PALEOLITICO 

 

 

 

 

GLI OMINIDI DI NEANDERTHAL GIA' SI ESPRIMEVANO (COME CONTINUANO A FARE ANCHE ORA...MA IN MODO CERTAMENTE MENO FRUTTUOSO)...

 

COME CHIUNQUE SA (O PUO' FACILMENTE RIMEDIARE ANDANDO A LEGGERSELO), OGNI PRODOTTO ESPRESSIVO DELL'ESSERE UMANO VIENE AD AVERE UNA VALIDITA' ARTISTICA, ED ESSERE CIOE' CONSIDERATO ARTE, GIA' PIU' DI 30.000 ANNI FA.

COME CHIUNQUE SA, PERO' (O PUO' FACILMENTE RIMEDIARE APRENDO GLI OCCHI) SI ATTRIBUISCE ALL'ESPRESSIONE UMANA UNA DIMENSIONE ARTISTICA QUANDO, NELL'ESPRESSIONE CREATIVA, OLTRE A NON RISCONTRARSI UN'UTILITA' PRATICA, SONO PRESENTI 2 ELEMENTI:

 

  • L'ABILITA' TECNICA 
  • LA CAPACITA' DI VEDERE IN MODO INSOLITO E IMPREVISTO.

 

 

QUELLA DI NEANDERTHAL E' FORSE MENO ARTE DELL'ALTRA, NATA IN UNA GRECIA CLASSICA PROIETTATA VERSO L'ESTETICA PERFEZIONE E RICONOSCIUTA COME INCIPIT DI OGNI STORIA DELL'ARTE?

NEL PALEOLITICO NON C'ERA LA PRECISIONE ACCURATA DI UNA SCOLPITA ANATOMIA UMANA ADERENTE AL VERO RISCONTRABILE NEL CLASSICISMO EUROPEO, E NEMMENO LA RAPPRESENTAZIONE PITTORICA DELLO SPAZIO IN PROSPETTIVA E VOLUMI, QUESTO E' CERTO. E SICURAMENTE NON C'ERA LA MAGICA COPPIA DI "FORMA & FUNZIONE" PRESENTE NELL'ARCHITETTURA GRECA. MA ERA ARTE.

E NON PER "CONSOLAZIONE"; MA PERCHE' NONOSTANTE NON CI FOSSERO LE NOZIONI E I MATERIALI REPERIBILI NEL CLASSICISMO EUROPEO O NON SI TROVASSERO COMODITA' (ASSENZA DI LUCI, SPAZI E CONTESTI IDONEI ALL'APPROCCIO ARTISTICO E MATERIALI NON DEPERIBILI), GIA' VENIVA AD ESSERE INTERPRETATA "QUALCOSA".

E' ARTE PERCHE' DAI PRIMI ESEMPI PERVENUTI C'ERANO I 2 ELEMENTI IMPRESCINDIBILI DI CUI SOPRA: L'ABILITA' TECNICA E LA CAPACITA' DI VEDERE IN MODO INSOLITO E IMPREVISTO.

E', INFATTI, OPERA DI QUEGLI OMINIDI LA REALIZZAZIONE DELLA TRIDIMENSIONALITA' E DELLE PROSPETTIVE, L'UTILIZZO INGEGNOSO DEI COLORI, LA MAESTRIA NEL SUPERARE CONDIZIONI DIFFICOLTOSE COME LE ASPERITA' DELLE SUPERFICI, LE POSIZIONI SCOMODE O GLI AMBIENTI SEMI BUI E INCANALARLE IN LORO FAVORE...

 

 

                                           

                                                       RIPENSIAMOCI UN PO'...

 

               

 

 

NOTA AGGIUNTIVA:

UNA GENTILE AMICA MI HA INVIATO QUESTO LINK (PER LA QUAL COSA NON POSSO CHE RINGRAZIARLA A TEMPO INDETERMINATO) E DEL QUALE VOGLIO FARE PARTECIPE ANCHE VOI:

https://youtu.be/8MRi-Q-GP1g

 

 JONAS BURGERT E' UN ARTISTA TEDESCO NATO ALLA FINE DEGLI ANNI SESSANTA, CHE SI POTREBBE TRANQUILLAMENTE DEFINIRE, SENZA ALLONTANARCI TROPPO DALLA REALTA', UN PRINCIPE DEGLI ENIGMI.

L'IDEA BASE DELLA SUA ARTE E' DEFINIRE L'UOMO IN TUTTE LE DECLINAZIONI DELLE SUE ASSURDITA' E DESIDERI NELLA PIECE TEATRALE INESAURIBILE CHE E' L'UMANA ESISTENZA.

LE MUSICHE SONO DI RENE' AUBRY, COMPOSITORE FRANCESE CHE TRA LE MUSICALITA' DEL PIANOFORTE E DEGLI OTTONI ACCOMPAGNA L'ARTE VISIVA CON UN SUONO IPNOTICO E DIFFICILMENTE INQUADRABILE IN UNO STILE PRECISO.     CLASSICO, JAZZ, ETNICO... MA PROBABILMENTE ANCHE NULLA DI TUTTO QUESTO.

 

 

P.S. GUARDATE E ASCOLTATE MENTRE RIFLETTETE...

 

E... GRAZIE DAVVERO valle.del.vento

 


 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/MADAMEdeSTAEL/trackback.php?msg=13302535

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> Turismo musicale su BLOGGO NOTES
Ricevuto in data 01/11/15 @ 12:49
Ieri sera sono andato sui colli bolognesi al Rocketsday 3, terzo raduno dei fans italiani dei Roc...

 
Commenti al Post:
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/11/15 alle 11:16 via WEB
Un post su cui riflettere !
 
ravenback0
ravenback0 il 12/11/15 alle 21:57 via WEB
Nulla da eccepire le grillon! è proprio quello il senso saper dire qualcosa di nuovo anche di un argomento già vecchio ma non solo tanto per dire qualcosa. Non ricordo dove lessi che era la capacità di vedere il bello dove gli altri non avevano ancora l'educazione al bello necessaria per scorgerlo. Ed io anche la penso così. Interessante..continua con questi post! Ciao
 
lizsbeth79
lizsbeth79 il 12/11/15 alle 22:05 via WEB
Questo significa che anche da un troll può nascere un fiore :) bel post sull'arte, mi piace questo assetto, niccolò. L'arte è la capacità di vedere le cose invisibili e di farle vedere anche agli altri....buona serata
 
gracealemanni
gracealemanni il 12/11/15 alle 22:18 via WEB
Ele mi ha detto del tuo blog e che parli di arte, le sai quanto l'argomento mi interessa, nel mio piccolo. Vedi io dipingo e mi occupo di decoupage ma non posso dire certo di essere un'artista!!! non mi ci sento non solo perche non sono così abile ma perchè quando dipingo il più delle volte copio altre immagini e quindi l'idea originale non è....farina del mio sacco :) e il discorso dell'originalità quindi non può rientrare .....forse mi sento più "artista" ma prendi la parola con le molle, quando invento le mie decorazioni e faccio decoupage o forse bo' è solo essere artigiana, non lo so...magari lo scoprirò qui! e sono qui pronta a seguire i tuoi nuovi post...A presto!!!
 
violaura980
violaura980 il 13/11/15 alle 00:07 via WEB
Ahora sí ;-))) si ragiona che mi parli anche de musica e non solo di arte mi fa molto piacere apprenderlo, niccolò :) il link che hai postato è stato un vero regalo,muchas gracias mi querido amigo, ora manca lo spagnolo e poi potrei anche adorarte :)
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/11/15 alle 02:53 via WEB
Un'opera d'arte è tale forse solo quando riesce ad essere l'espressione precisa (e in un certo senso razionale, logica) di una realtà; ma di questa espressione sia anche un simbolo, elaborato attraverso l'emotività, l'estetica e la capacità di guardare il mondo oltre la ripetizione logora e precostituita delle convenzioni e delle formule già consumate. L’arte rappresenta quindi comunque una deformazione della realtà, sempre, e imprescindibilmente, anche quando il suo intento è quello di volerla riprodurre fedelmente, perché necessariamente è filtrata da un universo soggettivo, che è quello dell’artista e che non potrà mai uscire da se stesso…ammesso e non concesso che esista qualcosa di oggettivo al di fuori di ogni soggettività… È proprio dell’arte, quindi, (e riferendomi al tuo post, circoscrivo il discorso solo all’arte figurativa adesso, tralasciando quella letteraria, recitativa o musicale) tanto in quella dell’infanzia umana degli uomini del Paleolitico come nel Ritratto di Lucrezia Panciatichi del Bronzino o nelle Demoiselles d’Avignon di Picasso, la proprietà implicita di trasfigurare attraverso l’abilità tecnica, la bellezza della forma e l’utilizzo espressivo del colore e/o del materiale, quello che soggettivamente vediamo, rileviamo e consideriamo...anche quando ci illudiamo di poter essere oggettivi senza nessun tipo di contaminazione…P.S. Direi che il video a cui rimandi risponda esattamente alla richiesta di riflessione, ringrazio anche io valle.del.vento e te che lo hai voluto condividere ,-)
 
misteropagano
misteropagano il 13/11/15 alle 14:20 via WEB
ma certo^ ..questo è il dna del blog e in questo senso la sua continuazione è gradita:))poi anche una male opinione sull'Arte è un valore aggiunto e anche se il portatore dell'opinione riesce a farsi detestare:)..L'abilità è sempre quella di riuscire ad usare un messaggio negativo come un piolo di una scaletta. Una scala che porta sulla luna per dirla alla Calvino e raggiungere una dimensione oltre (Luna) . Stufa solo quando si va sul personale ma questo è il vizio degli ignoranti da talk show che si concentrano sulla punta del dito che indica la luna. Dunque diamo a le Grillonnoirdestael quel che ..M
 
woodenship
woodenship il 13/11/15 alle 17:15 via WEB
Alle volte mi vien da pensare che sia stata laboriosissima la strada che ha percorso l'uomo lungo il cammino dell'evoluzione. Ma non tanto e solo per le traversie che ha dovuto attraversare e imparare a superare.Bensì per quella percezione di sè, anzitutto come immagine, e dunque rappresentazione di se stessi come parte del mondo. Si è partiti dalla descrizione di cacce, dell'altro sotto forma dell'animale o come stilizzazione del pericolo. La visione del video, mi ha moto rafforzato questa sensazione della irrinunciabile ricerca del sè, come anche l'ascolto del commento musicale che in certi punti assurge a qualcosa di più del mero commento.Le figure,gli individui, sembrano sfuggire dallla materia,quasi esortate dall'artista, più disparata,rimanendone comunque invischiati,come addirittura mascherati,con la morte,a sottolinearne la transitorietà, sempre in prospettiva.Gli sguardi così carichi di mistero,quasi rivolti all'artista stesso che va a scoprirli,costringendoli a svelarsi nella loro natura umano non umana,di macchie di colori-conati di coscienza sempre alla ricerca di un riscontro,di una proiezione del sè che permetta una conciliazione ed allo stesso tempo la consapevolezza del proprio ruolo e del posto occupato...Ma l'arte espressa è quasi sempre come un carnevale, come una ritualità di manifestazioni tra l'oscuro e la luminosità della coscienza.Alveo in cui ogni cosa subisce un ribaltamento di prospettiva per concedere all'individuo una pausa al travaglio esistenziale.Raffigurare la realtà,come il tentativo di descriverla o stravolgerla,alla fine è il motore dell'arte,ma anche espressione di quel desiderio innato di arrivare alla consapevolezza del proprio essere,della propria forma reale,del posto e dell'importanza che si ha nella scala evolutiva di quel fenomeno che,normalmente,definiamo vita.Siamo individui nati dalla materia bruta.Esseri bruti tratti dal ventre del mare.ominidi che,camminando,si sono affinati col tempo.Ma senza riuscire ad avere consapevolezza di sè e del proprio essere parte di un tutto.Come i bambini giocano per imparare a conoscere la vita e l'arte della sopravvivenza,si gioca a riprodurre la realtà nel tentativo di arrivare a comprendersi e comprendere l'essenza che si agita oltre la forma appariscente e fisica. Si è partiti dal tentativo preistorico di descrivere l'accadimento e l'agente,poi l'accadimento si è sempre più ben specificato,come anche la descrizione paesaggistica,per non dire della raffigurazione della fisicità dei soggetti.In ultimo,nell'espressività più recente,si torna a confondere a scomporre a diluire,a cercare di riprodurre lo squasso e lo sfarinamento con la decomposizione d'ogni parvenza razionale.La performance cerca di riprodurre qualcosa che sfugge e che impedisce di completare il processo di rappresentazione.Ma quale opera d'arte riuscirà a tramandare al futuro il degrado inarrestabile della carne e dell'ambiente in cui essa marcisce con tutte le angosce,i travagli,gli amori,le speranze,le illusioni che l'abitano e l'hanno abitata?Possiamo osservare ammirati i capolavori,leggere o assistere alle rappresentazioni,cercare di ampliare ed approfondire teoremi filosofici,fisici o matematici.Ma c'è sempre qualcosa che facciamo fatica a manifestare,a rappresentare.E questo qualcosa,come dicevo,è il nostro essere su questo pianeta,il nostro avere vissuto milioni di anni camminando insospettabilmente per territori che non ci appartenevano e che noi abbiamo cercato di fare nostri.Proprio come tutti gli esseri viventi che condividono con noi questa palla orbitante nell'universo.E'solo che noi necessitiamo un'auto rappresentazione che ci possa fornire le coordinate del nostro esserci.E' così che mi viene da pensare,quando noto l'insistenza nell'esibizionistico autorappresentarsi mediante selfy e quant'altro ci permette la tecnologia della comunicazione.Come dimostra questa mania così diffusa e capillare,siamo bambini che ancora non hanno una percezione del sè e della propria immagine.Un autoscatto, e l'espressione euforica che ne deriva, non è poi così distante da quella dell'aneddoto, del selvaggio che si riscopre riflesso dallo specchietto.Sembra quasi un passaggio ulteriore verso quel continuo camminare di pensiero e di corpi verso la consapevolezza.Come allo stesso tempo sembra andare in questa medesima direzione pure le reazioni popolari e politiche ai movimenti migratori di massa:essi non sono una novità,come già detto,è da sempre che camminiamo nel tempo e nello spazio.In questo camminare sono portato a leggerci la ricerca del sè che non è disgiunto da quella della sopravvivenza:si sopravvive soltanto se si è coscienti del proprio esistere e del proprio essere,altrimenti si finisce per essere specie che si evolvono,si estinguono,senza riuscire a gettare quel ponte che riesca a riunnire ciò che è adesso a ciò che, alla nostra vista,ha finito di essere per divenire altro..........Spero che mi si perdoni questo delirio.Ma è quello che mi è venuto fuori di primo acchito dal discorso del nostro insuperabile grillo, anfitrione amabile,e dal flusso allucinogeno di immagini e musica che sottopone quasi a processo d'ipnosi la mente dell'osservatore.......Un carissimo saluto.......W.........
 
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 13/11/15 alle 17:44 via WEB
Perdonare? Ringraziare, al limite, woodenship, te e gli utenti che hanno accolto l'invito a proseguire il simposio...ogni punto di vista, ogni opinione libera e mirata alla riflessione e al confronto è in linea con il blog.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963