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Con il mio profilohttp://spazio.libero.it/principessapersiana/ Con le citazioni “La guardai sorpreso e affascinato. Aveva capelli di velluto nero carbone e sopracciglia folte che si toccavano al centro, simili alle ali arcuate di un uccello in volo. L’elegante naso aquilino ricordava quello di un’antica principessa persiana. I suoi occhi castani, ombreggiati da lunghe ciglia, incontrarono i miei per un attimo, poi volarono via.” da Il cacciatore di aquiloni I miei Blog Amici -
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Creato da: principessapersiana il 10/02/2006
ricordi, sogni, pensieri per un Re
Messaggi di Settembre 2006
Post n°172 pubblicato il 29 Settembre 2006 da principessapersiana
Questo post è dedicato alla pinacoteca che possiamo creare insieme. Scegli un'opera d'arte, scrivimi nel commento il titolo ed il suo autore. La pubblicherò in questo spazio e cercherò di leggerla ed interpretarla. Ma non leggo le carte magiche! La Calunnia ( 1494-1495), Sandro Botticelli, scelta da Meriadoc Brandybuck E’ un foglio scritto, quasi un testo letterario, filosofico, religioso. La Calunnia rappresenta, con i suoi protagonisti, gli elementi negativi del cuore umano. I personaggi, splendide metafore, possiedono un proprio ritratto fisico ed interiore. E’ un’opera senza tempo; attuale in ogni contesto geografico e storico perché i sentimenti, le virtù, i vizi, i difetti dell’uomo sono universali. In trono è seduto Re Mida, che secondo il mito trasforma tutto in oro, affiancato dal Sospetto e dall’Ignoranza. La Calunnia, vestita di bianco e celeste, con indifferenza ed innocenza trascina per capelli chi è caduto nella sua trappola, un uomo con le mani giunte quasi fosse un martire. L’Invidia e la Frode, sono dietro la Calunnia e le adornano i capelli, perché entrambe appartengono alla menzogna. Chi calunnia ha infatti un cuore invidioso e portato alla truffa e all’imbroglio. La vecchia vestita di nero è la personificazione della Penitenza che osserva l’isolata figura della Verità, la quale è raffigurata nuda. La verità non ha maschere e coperture, non si nasconde. Essa guarda verso l’alto ed alza il dito al cielo, perché da lì possa essere fatta giustizia. La verità è sola e lontana; non ha bisogno di compagni ed alleati come la calunnia. Regata ad Argenteuil ( 1872), Claude Monet, scelta da LadyElanor E’ un omaggio alla Natura e per coloro che amano l’elemento acqua. Un’opera che trasmette la gioia che l’uomo prova per l’ambiente con il quale può integrarsi con il gioco e senza violenza. Le barche a vela vibrano sulla baia di Argenteuil, non la disturbano, non la invadono e gli uomini passeggiano sulla sponda. Il panorama del luogo porta pace e quiete grazie al verde della riva, alle piccole e silenziose casette e alle cristalline acque. L’acqua trasparente è un limpido specchio. Opera che scrive le impressioni di un ricordo. Monet era l’impressionista. Dama con l'ermellino ( 1490 circa), Leonardo da Vinci, scelta da vhagos Ritratto di una donna elegante nello spirito interiore e nella raffinatezza estetica. Una dama che la storia ricorda come una giovane milanese intelligente. Dolcemente reca in braccio l’emblema della sua casata, perché il suo cognome Gallerani proviene dal greco galè che significa ermellino. Una donna di delicata e silenziosa bellezza non appariscente, ma sobria e naturale valorizzata da semplici dettagli ed accessori che non mascherano la sua purezza. Cecilia aveva il dono della bellezza esteriore ed intellettiva. Secondo la simbologia l’ermellino rappresenta anche bellissime virtù dell’animo che definiscono la femminilità, ossia l’equilibrio e a pacatezza. La dama non fissa lo spettatore, ma rivolge lo sguardo verso l’indefinito; forse ammira il paesaggio tramite una finestra, forse osserva chi ha richiamato la sua attenzione. Il suo volto è sorridente e candido e trasmette grazia aristocratica. Grazia gentile, educata, composta, innata e ricercata. Non quella snob, arrogante, presuntuosa, schizzinosa. La grazia di chi è nobile d’animo ed è stato educato e si è educato all’educazione, alla semplicità, al rispetto, al silenzio. Ritratto di Olga in poltrona( 1917), Pabo Picasso, scelta da blu.notte Non è un ritratto geometrico. E’ una delle tante donne amate da Pablo. Ad Olga dedicò molte opere. Poi arrivò il tempo anche di Dora. E’ una ballerina russa che divenne moglie dell’artista. La dipinse con pennellata classica e senza cubi. Olga è composta, posa con grazia. Tutto è ordinato ed armonioso. Ogni dettaglio è descritto con minuzia poetica. Raffinato il vestito di colei che generò suo figlio Paolo: le maniche trasparenti indicano una pura femminilità, il tessuto è leggero, il nero impreziosito da delicati papaveri. L’atteggiamento di Olga è raffinato: delcatamente reca in mano un ventaglio di legno con smalti colorati e poggia un braccio sulla spalliera di una poltrona ricoperta da una vivace ed elegante stoffa. Sono ricamati su quest’ultima dei grandi e colorati gigli che indicano nobiltà, purezza, bellezza, ricchezza. Il ritratto trasmette equilibrio e quiete. Pablo si sofferma sulla tranquillità dell’amata dal dolce e non sdolcinato sguardo che non fissa l’obiettivo ma è assorto. Nonostante il sapore classicheggiante, la figura di Olga non è tridimensionale, ma schiacciata, piatta, senza peso e spessore e si stacca dalla poltrona. Campo di grano con volo di corvi( 1890), Vincent Van Gogh, scelta da almaloca Paesaggio metaforico. Paesaggio dell’anima inquieta e tormentata di colui che cerca pace. Il cielo non è cristallino, il vento scuote il grano, i corvi neri volano liberi e frettolosi. I corvi sono quelli che arrivano come avvoltoi su un cadavere ancora vivo fisicamente ma morto interiormente. E’ l’oggi ed il domani di Van Gogh prima di abbracciare il suicidio. L’artista dipinge non un paesaggio urbano ma rurale. Quello dei campi e della terra, luogo emblematico dei valori tradizionali, del lavoro e della fatica vera che è ben diverso da quello della borghesia. Il cielo ed il campo non sono distaccati ma si abbracciano e si uniscono mantenendo la propria personalità e la nettezza dei forti e decisi colori. E’ una natura tempestosa che grida. Grida di sofferenza, urla l’inquietudine, parla di angoscia interiore, si lacera per il malessere esistenziale. Nel campo compare una strada di terra che sa di ferita perché rossa e tortuosa. Termina prima dell’orizzonte, un tempo è stata calpestata ma ora è sola, non ha un percorso, è priva di meta. L’opera ha il sapore dell’urlo di Munch e di ulteriori urli dettati dall’angoscia esistenziale di altri artisti. Quelle spighe di grano nel campo è la barba di Van Gogh che non vide nessuna via di uscita per il suo dramma interiore neanche sulla tela. Gioconda (1503-1506), Leonardo Da Vinci, scelta da stelladanzante E’ la Gioconda. E’ MonnaLisa. E’ una signora fiorentina. E’ una signora rinascimentale. E’ una sconosciuta. E’ la donna che Leonardo ha desiderato che fosse. E’ la fanciulla tra le più conosciute, ammirate, interpretate, lette, fotografate, studiate, analizzate. E’ la donna del sorriso. Sorriso emblematico, interiore, esteriore, triste, sereno, dolce, tenero, beffardo, ironico, suadente, provocante, … Labbra sulle quale tutti possono trovare il sentimento ed il messaggio che desiderano. Volto e sorriso che sfidano lo spettatore. L’elemento reale-fantasioso si fonde e si confonde. Dietro l’enigmatica signora un misterioso paesaggio che tenta insieme a lei di bleffare, con l’elemento irreale vestito di realtà, lo spettatore intelligente. Colui che non vede, ma osserva, trova il tranello e cerca di risolvere il rebus. Due donne thaitiane (1899) Paul Gaugin, scelta da maripaprika Affascinanti, poetiche, semplici, pure come il mondo tropicale e primordiale in cui vivono. Sono le donne esotiche di Tahiti. Nella natura e nell’essenzialità del paradiso naturale, lontano dai fronzoli e dal lusso umano, vi è la pace e la quiete. E’ la natura stessa ad essere lussureggiante. Silenziosamente e dolcemente le donne accolgono con grazia ed amore i doni del luogo che non porta ad affannarsi per cibarsi o per abbigliarsi. Il cibo è la frutta del creato, la candida nudità non ha bisogno di coprirsi con stoffe e vestiti dettati dalla moda. Il Tempo è senza tempo, senza le regole dei periodi storici. Lunghi capelli neri, espressione tenera e non smaliziata, leggeri veli che non coprono i candidi seni, piene di grazia, di fascino innato e di pura femminilità. Quel fascino che la natura gli ha dato e non quello civettuolo della società così detta evoluta. Tra le mani e le braccia il mango, nettare prezioso, ed insieme in preghiera, in silenzio, compostamente, innocentemente le due amiche di Thaiti sostano in contemplazione tra paradisiaci luoghi. Quelli che l’uomo civilizzato ha violentato e mutato prediligendo i palazzi, le strade e le industrie. Due donne del benessere e del benavere. Non due donne occidentali del benavere e non del benessere. Arcano VI - L'innamorato, scelta da maripaprika E’ l’arcano numero VI. Apparentemente una carta d’amore, in realtà è la carta dell’attesa, della scelta e del libero arbitrio. Un giovane è posto a compiere una scelta importante per la sua esistenza. Da una parte vi è la donna che simboleggia il vizio, dall’altra una donna che indica la virtù. E’ la lotta tra il bene ed il male a cui tutti siamo chiamati. Una gli promette soddisfazioni esclusivamente morali, l’altra da seduttrice gli promette il piacere. Il giovane è indeciso nel compiere una scelta tra due situazioni o persone che possono dargli o un vantaggio materiale o quello spirituale. Rappresenta una persona onesta, riflessiva, pura, sincera e positivamente volubile, creativa, originale, generosa, un artista o un appassionato d’arte. Vive in un contesto difficile caratterizzato da insinuazioni, inganni, pericoli, menzogne che portano in lui dubbio, incertezza ed instabilità emotiva. Per questo ed a causa dei fattori esterni è portato a rimandare all’infinito una soluzione ed una scelta. Ragazza con orecchino di perla (1665-1666) J. Vermeer, scelta da intensobleu Enigmatica come MonnaLisa. Aristocratica o popolana. Timida, seduttrice, stanca, affannata, assetata, sensuale, triste, fuggitiva,…Non affascinante nel suo fascino misterioso. Non bellissima nella sua bellezza adolescente. Occhi languidi, sofferenti, indifesi, innocenti, … Due vezzi femminili che incorniciano il suo viso. La perla a goccia forse un regalo, forse un furto, forse un prestito, …Il turbante senape e blu orientale ed occidentale, del pudore, del rispetto, della servitù, della religiosità, della femminilità, della nobiltà, … Fanciulla candida o felina, viva o spenta, pura o scaltra, composta o irrequieta. Guernica(1937) Pablo Picasso, scelta da phatos E’ la distruzione di una città. E’ il massacro degli innocente. E’ la rappresentazione della guerra. Manca la vita ed i suoi colori. Si percepisce la violenza, il dolore, la confusione, il grido di sofferenza. Tutti sono colpiti e violentati dalla tragedia. A sinistra una madre, in braccio il suo bambino morto, urla disperatamente con la testa rivolta al cielo. Il suo collo è allungato, il volto ed i lineamenti si deformano e si sfigurano a causa dell’angoscia. Gli animali condividono con gli uomini il dramma. Al centro un cavallo nitrisce dolorosamente. Dalla finestra una donna porta verso l’esterno una lampada a petrolio, forse simbolo di luce e di speranza. A terra vi sono macerie e corpi straziati. Sembra di ascoltare il suono dell’opera, le grida dei protagonisti, i lamenti dei torturati. Il Bacio ( 1907) G. Klimt, scelta da phatos E’ una delle opere più conosciute. Poster, cartoline, agende, segnalibri,… che riproducono il bacio di Klimt. I due innamorati sono inginocchiati, quasi in preghiera l’uno accanto all’altro, o perché il loro corpo si abbandona a questo intenso momento d’amore. Mi da la sensazione che sia l’unione di due civiltà: quella orientale-data dal l’uomo riccioluto e dalla carnagione scura- e quella occidentale- data dalla donna dai tratti somatici europei. E’ un bacio dolce, affettuoso, delicato. Merita di essere regale. Le vesti sono dorate, preziose, ricche. Si percepisce una sensualità composta, armoniosa, rispettosa, pura, eterea, interiore.
Post n°171 pubblicato il 28 Settembre 2006 da principessapersiana
" L'ignoranza è una bestia che dà molestia in società"( il bisnonno) Il mio bisnonno, padre della nonna materna, si riferiva certamente all’ignoranza del cuore e dell’ intelletto. Non necessariamente l’istruzione porta, infatti, ad essere esenti dalla bestia. Non ho conosciuto il nonno di mia madre, se non in foto e per alcuni piccoli e pochissimi episodi narrati in famiglia. Era un uomo elegante, bellissimo, dagli occhi verdi cangianti, lineamenti perfetti, dall’aspetto carismatico, brizzolato, con baffi non lunghi curatissimi. Viveva con la sua famiglia nel centro storico di un nobile paese in un palazzotto oggi abbandonato sul cui portale scorre un silenzioso balcone. Un uomo che seppe coniugare senz’altro l’elemento creativo con quello tradizionale. Non amava le bassezze morali e le provocazioni dettate dagli spavaldi ignoranti che pensavano di aprir bocca solo perché avessero un titolo nobiliare o perché fossero dei villani. Una volta, mi hanno narrato, che comprendendo la risata beffarda di un signorotto, lo invitò a ricomporsi. Il tale gli rispose "Se rido, significa che ti sto facendo onore". Lui replicò "del suo onore non so che farmene". Il bisnonno non amava le provocazioni gratuite, stupide, ciniche, ridicole sia quelle che provenivano dagli arroganti personaggi della così detta società "bene" sia dai presuntuosi della così detta società "degli umili". Certamente amava ascoltare, arricchirsi in silenzio, confrontarsi, essere parte della comunità. Forse per sua natura, forse anche per il mestiere che aveva nelle mani e nella mente. Per questo, probabilmente, la sua personalità era caratterizzata dal buon gusto, dalla misura, dalla precisione, dal rispetto ed educazione. Non era per la "sudditanza". Lavorò anche a Parigi. Se fosse rimasto lì si sarebbe distinto ed avrebbe fatto "carriera". Ma seppure in piccolo, in paese lui ha creato un mestiere di alta qualità, del quale si parla ancora oggi come tipico di quel borgo. Amava variare il menu. Le pietanze dovevano essere cucinate non prima delle 11 e con i prodotti freschi della spesa giornaliera. Prediligeva il pesce. Mia nonna raccontava sempre l’esperienza parigina di suo padre ed il suo pranzo che spettava a lei di preparare nella tarda mattinata. Ma la madre di mia madre non si è mai svegliata di buon’ora. Anche lei snobbava l’ignoranza ma un po’ in modo presuntuoso. Lei, una delle poche che da bambina chiamava "papà" suo padre invece di "tata" come si parlava nel campo dei contadini, quando ascoltò una signora saputella, che ritenne l’avesse offesa personalmente, in mia presenza disse "… quella era la serva di mia sorella!". E sempre rinnovava il detto sull’ignoranza che suo padre diceva, quella tesa a molestare la società. Ma l’ignoranza non deve essere alimentata, a mio avviso, sfidando la provocazione dell’animale. Occorre fare silenzio per evitare di essere ciò che non condividiamo degli altri che agiscono con l’arroganza e la presunzione. La miglior "arma" è quella di tagliarsi la lingua o cucirsi la bocca. Quella di ignorare l’ignoranza.
Post n°170 pubblicato il 27 Settembre 2006 da principessapersiana
Opera di Lucio Fontana Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama Il Mondo ed il mondo degli ultimi mesi del 2006 mi lascia inebetita. Gente che "cambia idea improvvisamente". I cambiamenti repentini, "come fosse niente", mi fanno male. Sarebbe doloroso elencare ogni mutamento e la "senza serietà" delle mie lunghe-brevi settimane. Penso allora al Mondo che è metafora del mondo… Ho desiderato, promosso, creduto, sostenuto la cultura della politica di sinistra. Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc… Sono altamente delusa perché si stanno adottando azioni politiche lontane dai principi nei quali mi sono sempre riconosciuta: * la suddivisione delle guerre da fare e quelle proibite – la guerra è guerra-; * la privazione di opportunità di lavoro – forme di volontariato che sostituiscono le professioni, patti di lavoro per i manufatti ed i prodotti made in Cina, negare ai giovani la possibilità di crearsi un lavoro autonomo, mettere nello stesso calderone i ricchissimi con la classe media, colpire i piccoli liberi professionisti senza andare a vedere nelle tasche dei così detti artigiani come idraulici, elettricisti, muratori, ecc…; * l’obbligo di avere un conto corrente ed un blocchetto assegni aumentando le spese costi – mancanza di snellimento nei pagamenti, possibilità di ricevere assegni fasulli, code interminabili presso banche e posta con annessi e connessi,…; * mitra puntati su chi ha un bene immobile senza andare a spiare sulla liquidità in denaro di certa gente che se non ha una dimora possiede milioni di euro in banca, risulta disoccupata, vive in casa popolare, non paga i medicinali e prende anche la pensione del nulla tenente; * ... Sono della cultura di sinistra. Ma a questa politica non aderisco. Sono anche della religione cristiana. Ma Gesù, Karol e Madre Teresa non ci sono più.
Post n°168 pubblicato il 26 Settembre 2006 da principessapersiana
La forza della Natura. Anche le radici più profonde possono andare via. Nella vita mai tutto è radicato. Anche ciò che pensiamo abbia messo radici stabili e solide. L’ho scoperta oggi intorno alle ore dieci. Scene mai viste prima, se non nei film con effetti speciali. Pioggia quasi torrenziale e vento di tramontana affamato di terra. Trombe d’aria dai grandi "occhi" che suonavano un unico soffio vorticoso. Il vento ha agganciato le mie gambe, ho sentito il suo risucchio. Ha spezzato l’esile ombrello e mi ha spinto ad andar via. Doveva spazzare ed ingoiare. Il tergicristallo sembrava lo scherma della tv. Pini marittimi le cui grandi radici avevano preso il posto della chioma. Rami e foglie che ballavano nell’aria come grandine. Ulivi secolari dormienti nelle campagne. Tettoie di ferro accartocciate come carta velina. Semafori e pali della luce piegati dalle robuste mani del Ciclope. Torno a casa. Moli alberi di circa quarant’anni piantati da mio nonno sono sottosopra. Sradicati ed irrecuperabili.
Post n°166 pubblicato il 25 Settembre 2006 da principessapersiana
Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è tra mille mattini freschi di biciclette mille più tramonti dietro i fili del tram ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me. Io e i miei cassetti di ricordi e di indirizzi che ho perduto ho visto visi e voci di chi ho amato prima o poi andar via e ho respirato un maresconosciuto nelle ore larghe e vuote di un'estate di città accanto alla mia ombra nuda di malinconia. Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello col viso sopra al petto a leggermi i dolori ed i miei guai ho camminato quelle vie che curvano seguendo il vento e dentro a un senso di inutilità... e fragile e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai strada facendo vedrai che non sei più da solo strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo e sentirai la strada far battere il tuo cuore vedrai più amore, vedrai. Io troppo piccolo tra tutta questa gente che c'è al mondo Io che ho sognato sopra un treno che non è partito mai e ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità e giovane e violento mi son detto tu vedrai vedrai vedrai … e una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che non è finita cos'è che ci spezza il cuore tra canzoni e amore che ci fa cantare e amare sempre più perché domani sia migliore, perché domani tu strada facendo vedrai (Strada facendo -Claudio Baglioni)
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Con la sindrome di Stendhal"Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati." "Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, le gote si colorano, il volto diventa luminoso. Ti fermi incantata per minuti eterni in contemplazione e poi ti muovi con le vertigini per ricercare ulteriori dettagli nel luogo, nello spazio, nell’opera. A volte confusamente non sai dove sostare la tua attenzione perché ti senti interamente inebriata." Con il Mondo"Presto la mia voce alle pietre dell’uomo ed ai luoghi del creato. Pietre e luoghi che parlano di ciò tra ieri ed oggi esiste ed è esistito." Con la danzatrice dell'anima"Regina tu comanda pure "La Principessa danza ... ed a volte anche in senso letterale ... quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre ... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti ..." Con Lecce"Sui cornicioni corrono "Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentili mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento." Con il mare del Salento"Come può uno scoglio "Strapiombi, stalattiti, stalagmiti, baie, insenature, porticcioli, spiaggette. Pini marittimi, arbusti selvatici, fichi d’India, mirti, rovi di bacche, ulivi, capperi. Mare turchese, smeraldo, azzurro, blu, verde, bianco. Mare Adriatico che finis terrae si abbraccia con il Mare Magnum. " Co lo specchio salentinoE’ la terra del sole mediterraneo. Un sole generoso che illumina ed irradia campagne rosse e pietrose, mari cristallini e lapislazzulo, architetture svettanti e ricamate. Terra che fonde l’elemento occidentale con quello orientale senza contraddizione ed anomalia. Culla ed approdo dei popoli greci, bizantini, romani, normanni, aragonesi, turchi, albanesi, … Culla ed approdo di me. Il Salento mi ha scelto, io ho scelto lui. Mi riconosco nelle sue svariate sfumature, paesaggistiche, storiche, antropologiche, artistiche. I colori brillanti e focosi della ridondante Natura sono velati da pastelli nostalgici e silenziosi. Gli esuberanti e fastosi palazzi aristocratici sono affiancati da timide e piccole case a corte. Le distese argentate e secolari degli ulivi sono punteggiate da palme arabe solitarie ed impreviste. Rifugio dei miei pensieri e riparo delle mie paure. Non giudica i miei passi lenti o frettolosi. Custodisce le mie amarezze, brilla sulle mie gioie. Unisco il mio essere poliedrico al suo carattere eclettico, danzo il cuore tarantato al suono dei tamburelli e violini pizzicati, mi lascio baciare dal dolce e passionale Sole. Con la pizzica"Pizzicarella mia pizzicarella lu caminatu tou pare ca balla. A du te pizzicau ca nu se scerne sutta lu giru giru te la suttana" "E’ la taranta passionale. Taranta seducente, ammaliatrice, seduttrice, incantatrice. Pizzica il cuore. Il tatuaggio del suo segno è raro ma rimane eterno. Dilata i sensi. Miscela, ubriaca, unifica la razio, l’animo e l’istinto. Passione dell’alfa e dolore dell’omega. Inietta il mal d’amore, veleno che non permette il sonno, toglie l’appetito, colora gli occhi di malinconia, scatena le gambe nella corsa, riproduce il ritornello dei pensieri e dei ricordi, fa del silenzio un chiasso,… Un ballo, un tamburello e l’acqua sono la sua illusoria cura." Con la politica"Ci sono immagini di fronte alle quali, forse, anche l’obiettivo di una cinepresa finirebbe per arrendersi. Ci sono immagini che forse non possono essere catturate, che non riuscirebbero ad entrare in uno schermo, ma che restano impresse nella mente, nel cuore." - W.Veltroni - "Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc…" Con gli occhi"Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme" Baglioni "Il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto" Fossati "Gli occhi fanno quel che possono" Ligabue "Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro" Battisti "Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei" Hesse "Due occhi che ti guardano così vicini e veri " Dalla "Per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri" De Gregori "Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale" Nannini "Dentro agli occhi negli orizzonti e nei tramonti che vorrei" Matia Bazar "Occhi di ragazza questo viaggio prima o poi sarà finito" Morandi "I miei occhi lucidi, sorridenti, malinconici, stanchi, solitari, sereni, poetici, disincantati, delusi, speranzosi, rassegnati, dubbiosi, misericordiosi, assonnati, creativi, …" Con l'identikit esotericoSegno zodiacale: Sagittario Ascendente: Cancro Luna: Bilancia Pietra dello zodiaco: Turchese Oroscopo cinese: Lepre Oroscopo egiziano: Osiride Oroscopo celtico: Frassino Oroscopo arabo: Arco Oroscopo pellerossa: Gufo Numero del destino: 8 Numero dell’espressione: 2 Numero dell’anima: 9 Numero dell’apparenza:11 Numero fortunato del nome: 10 Nella vita precedente ero: Scrittore, Drammaturgo, Organizzatore di rituali Arcano della nascita: Giustizia Arcano del nome: Luna Tipo Enneagramma:4 (artista) Tipo psicologico Jung :INF (16) Elemento naturale della psiche: Acqua e Cielo Il colore dell’Io: Blu Neo centrale piccolo sulla fronte: Stella, essere prescelto Con la letturaper diletto da Giugno 2006 ad oggi: - Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, G.C. Giacobbe - Adamo come una fiaba, M. Laffon - Manuale del guerriero della luce, P. Coelho - Il piccolo principe, A. de Saint-Exupéry - L'Alchimista, P. Coelho - Undici Minuti, P. Coelho - Ti amerò per sempre, P. Angela - Non siamo nati per soffrire, R.Morelli - Il bacio della tarantola, G. Bandini - Istruzioni di volo per aquile e polli, A. De Mello - Le piccole cose che cambiano la vita, R. Morelli - Come essere felici, R. Morelli - Caos Calmo, S. Veronesi - Il cacciatore di aquiloni, K. Hosseini - La scoperta dell'alba, W. Veltroni - Poesia, V. Bodini - Oceano Mare, A. Baricco - La strega di Portobello, P. Coelho - A se stesso, Marco Aurelio - Lo scriba di Casole, R. Gorgoni - Seta, A. Baricco - Castelli di rabbia, A. Baricco - E' facile smettere di fumarese sai come farlo, C. Allen - Con te o senza di te"...cantava canzoni in dialetto gricio, canzoni antiche, che parlavano di amori impossibili...." "... ed io la dedico ad una persona pura ed ingenua come i bambini." Qualche volta mi sento come se non sapessi distinguere |
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Inviato da: angelo_capriccioso
il 29/04/2013 alle 18:42
Inviato da: chepazzaidea
il 01/01/2011 alle 17:32
Inviato da: imperatore_gi
il 27/12/2010 alle 22:33
Inviato da: costellazione68
il 23/12/2010 alle 00:03
Inviato da: chepazzaidea
il 22/12/2010 alle 16:34