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Con il mio profilo

http://spazio.libero.it/principessapersiana/

Con le citazioni

La guardai sorpreso e affascinato. Aveva capelli di velluto nero carbone e sopracciglia folte che si toccavano al centro, simili alle ali arcuate di un uccello in volo. L’elegante naso aquilino ricordava quello di un’antica principessa persiana. I suoi occhi castani, ombreggiati da lunghe ciglia, incontrarono i miei per un attimo, poi volarono via.” da Il cacciatore di aquiloni

 
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Con me

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Capita spesso di osservarmi e di ripercorrere i periodi di quando ero bambina. Non sono cambiata molto da allora. Ho ancora gli occhi grandi, spazi contemplativi, parole discrete, l’incapacità di gridare i dispiaceri e di mandare a quel paese una persona, il rispetto per il prossimo, l’anima sognatrice, fiumi di inchiostro versati sulla carta, la tendenza al collezionismo, l’interesse per il passato e l’antichità, i capelli lunghissimi, l’abitudine di provare i cappelli, i viaggi interiori e l’introspezione, la "mania" di toccarmi i piedi ammirandoli, la preghiera dell’estasi guardando la Natura, il dialogo con l’amica che vi è dentro di me, le scatole scrigno in cui conservo gli oggetti legati ai miei ricordi e alle personali metafore, il richiamo delle pietre,…

 

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Con principessa persiana

nel viaggio del blog vi sono stati anche:

il principe mago sorridi63, la mano di amorexlavitademi, la poetica irisbianco, le mie colleghe blu_notte, la filosofia di gknight, i fiori di aurelio, l'incrocio con salvavidas, l'indiana ibiscusrosa, le salentine ladymiss, gli eleganti sentimenti di ratatuille, la sirena magdalene57anima.errante, un passo scalzasemprestilograficanera, ossimora, rananell'universo, sandalialsole, redisperanzaBejita,  anni '70 di LaPinha, fratellino menprofile,poetica eufemia_g, pulcenelcuore, dolce dany226, saradesso , psicologiaforense , JON.L viaggi senza tempo,  hermes mediterraneo, mistery.37, Lorenzacc1o,eranaeala august26, Sergy, kaput, ... 

 

Con un battente

"Tu hai una leggenda personale da perseguire e rispettare, e nient'altro. Non è importante se gli altri ti sostengono, ti criticano, ti ignorano, ti tollerano: stai agendo così perché questo è il tuo destino sulla terra è la fonte di ogni gioia"(Paulo Coelho)

Marrakech – Palazzo Ayadi, costruito all’inizio del XX secolo

Bussano alla porta, senza stancarsi mai: attitudini, predisposizioni, missioni, alchimie, talenti e vocazioni.

 
Creato da: principessapersiana il 10/02/2006
ricordi, sogni, pensieri per un Re

Messaggi di Settembre 2006

 

Sfizierie leccesi

Post n°160 pubblicato il 17 Settembre 2006 da principessapersiana

Passeggio per Lecce tra magici sentieri e scenografie barocche. Il caldo sole posa la sua bianca luce sulla bianca pietra scolpita….

E’ una città dove le contraddizioni si fondono, si armonizzano, si abbracciano. L’arte grida o nasconde la personalità dei leccesi che in mano hanno i due piatti della bilancia. Vi sono i mascheroni pietrificati scaramantici insieme ai volti pietrificati religiosi. Vi sono angeli in preghiera accanto a quelli danzanti. Vi sono le colonne che reggono i Santi accanto a quelle che reggono gli stemmi gentilizi. Vi sono i ritratti dei nobili vicini ai ritratti di Gesù.

Ogni giorno i vicoli, i prospetti, le sculture, i dipinti,… mi offrono suggestioni e scoperte mai scontate. Camminare per la mia città significa trovarsi all’interno di una caccia al tesoro e di un labirinto quasi esoterico. Balconi concavi e convessi panciuti ampi come le gonne delle nobildonne del settecento; cornici a pagodina come i copricapo delle suore; mensole figurate con personaggi mascherati a carnevale ed arpie con gonfi seni nudi e lunga collana di perle sul decoltè come quelli delle fertili madri; ricami di pietre come quelli all’uncinetto; sante in estati doloranti come le fanciulle straziate da una delusione d’amore.

Tra le pietre il male diventa bene, il brutto si trasforma in bello, il pagano si trasforma sacro, il convento è palazzo a corte, i laici si vestono da religiosi, i santi fanno gli urli degli uomini.

Passeggio per Lecce tra magici sentieri e scenografie barocche. Il caldo sole posa la sua dorata luce sulla mia dorata pelle scolpita…

Avrei voluto nuotare nel mare blu del Salento, ultimi giorni per immergersi nei flutti. Ho nuotato nel mare bianco di Lecce e mi sono immersa nei flutti dei panneggi scolpiti.

Lecce, ex convento dei Celestini, XVII sec.- monastero religioso come palazzo aristocratico

 ******

Vi è un monumento od opera d’arte della tua città che ti incanta particolarmente?

 
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Quattro e Cinque anni

Post n°159 pubblicato il 15 Settembre 2006 da principessapersiana

Guardavo e mi commuovevo per Dolce Remì  ed Heidi. Amavo girare con la paglietta in testa anche dentro casa,  camminare a piedi nudi sulla brecciolina e raccogliere i fiori campestri. Cantavo gridando le canzoni di Hether Parisi ed alzavo la gamba in aria . Attraversavo la campagna per salire sull'altalena dei vicini. Mi nascondevo per timidezza, leggevo le immagini del libricino la Maga Iaba e disegnavo Dia "moglie di Dio".

Avevo le treccine o i codini, attaccavo sull'album le figurine dell'Ape Maya e dei cartoni animati preferiti. Mi piacevano le patatine e le mollettine con i frutti (ananas, fragola, arancia) che trovavo come sorpresa, le focaccine con il pomodoro e l'oliva ed i capperi sotto aceto, non bevevo il latte e non mangiavo le merendine.

Rimasi appoggiata al muro osservando gli occhi di un bambino nella mini minor marrone.

 
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Vero disgraziato amore "clandestino"...

Post n°158 pubblicato il 14 Settembre 2006 da principessapersiana

Lecce è la città delle cento chiese quasi tutte affiancate ad un ex convento. Antichissimi e ricchissimi monasteri. Ampi saloni, scenografiche scale, prospetti merlettati, ariosi chiostri, infinite celle. Molti sembrano residenze laiche nobiliari. In realtà in qualche modo lo erano. La Chiesa del Cinquecento rinascimentale, del Seicento barocco, del Settecento rococò era ricca perché erano i nobili ad entrarvi e portare dote. Giovani e fanciulle aristocratici sicuramente bellissimi, ambiziosi, vocati alla famiglia o ad una professione, amanti della libertà, desiderosi di vivere la propria vita, che ebbero la disgrazia di non nascere come primogeniti. Spesso si pensa alle ingiustizie subite nel passato dalle classi umili. Servitori non pagati, contadini sfruttati, poveri affamati, ammalati emarginati che ebbero la grazia di nuotare nel mare salentino, di abbandonarsi tra le braccia dell’amato, di mangiare una frisa intorno ad un tavolo con la famiglia. Talvolta guardo le prigioni dorate dei conventi leccesi, soppressi da Giuseppe Bonaparte nel 1807, con occhi di una memoria ignorata o poco considerata. Disgraziati i lavoratori della terra curvi a raccogliere il tabacco sotto il cuocente sole, disgraziati i fanciulli della nobiltà curvi a sopportare la cuocente clausura. Una vita non voluta "mitigata" dal lusso. Conventi ideati come residenze lussuose costellate di dipinti, affreschi, pietre ricamate, giardini. Talvolta vi erano alcuni sentieri ipogei che mettevano in comunicazione le strutture religiose maschili con quelle femminili. A Lecce i residenti "religiosi" superavano di gran lunga quelli laici. Suore, preti, monaci, vescovi, priori, superiori, abbati, badesse privi di vocazione ed imprigionati e privati della libertà dell’anima. E’ superficiale ed ingiusto dire che gli amori nati in quei sentieri sotterrati fossero clandestini ed impuri. Disgraziati anche i possibili e certi "frutti dell’amore" della donna vestita da suora e dall’uomo vestito da frate. Molte sono le piccole ossa di neonato trovate durante alcuni scavi. Forse fu una scelta obbligata che mette tanta amarezza nel cuore. Tra i nobili esisteva la crudele legge che impediva l’amore. Anche i matrimoni erano non scelti, non voluti, non liberi, ma combinati e decisi su carta così da creare alleanze politiche, economiche, familiari. E’ superficiale ed ingiusto dire che gli amori nati tra aristocratici e servi fossero clandestini ed impuri. Forse erano questi i veri e grandi amori, quello di una fanciulla con il velo sul capo insieme all’amato con il saio sul corpo e quello di un fanciullo con la corona sul capo insieme all’amata con il grembiule sul fianco.

 
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Bambine

Post n°157 pubblicato il 13 Settembre 2006 da principessapersiana

Pomeriggio. Auto, finestrino aperto, radio volume 18, capelli con le onde. Guidare sulla lunga traiettoria mi da un senso di libertà e pace. Il vento caldo si appoggia sul viso, la campagna circostante mi dona cartoline tinteggiate seppia, la musica accompagna gli intrecci dei miei pensieri.

F. si prende cura del mio manto color castagna con espressione soddisfatta per la parrucchiera dal nome "Natura".

Sera. Si avvicina una bambina. Non me l’aspettavo. "Signora signora, grazie per il giocattolo". Mi sono commossa, mi sono sorpresa, mi sono emozionata. Ho accarezzato le sue guance sporche di terra e ho posato i miei occhi nei suoi, due perle acqua marina. "Ti è piaciuto? Se ho altri giochi posso darteli?. – "Sì, signora, grazie." Da alcuni mesi l’ho notata camminare, passeggiare e soprattutto correre per la strada. Non l’ho mai fermata per non interrompere i suoi giochi fatti soprattutto con la corsa. Anche se quando scappa ho sempre molto timore perché per la gioia non si guarda mai intorno e non si preoccupa delle automobili. Quattro giorni fa apro il pacco di merendine. Vi era un gioco in allegato. Ho bussato alla sua porta, ha aperto lei, ha chiamato suo padre. "Io cerco proprio te – le ho detto – e le ho dato il giocattolino". L’ha preso, è corsa nella sua camera felice. Sono rimasta sulla porta a vedere la sua incontenibile felicità. Ieri mi ha ringraziato inaspettatamente. Forse un bambino della società consumistica non avrebbe gioito neanche per una bambola alta due metri di 200 euro e non avrebbe neanche ringraziato. E solo ieri le ho chiesto il suo nome e la sua età. M. inizierà la prima elementare lunedì, non ha comprato nessun quaderno e neanche lo zaino. E’ felice di andare a scuola questa bimba bionda di nazionalità non italiana, dalle gambe veloci, dagli occhi felici e dal volto e mani sporche di terra. "Ci vedremo ancora M., grazie a te, dolce ed educata bambina". Qualcuno di malafede e diffidente mi ha detto che M. è venuta da me perché "addomesticata" dal padre ruffiano e perché gli stranieri fanno così per ottenere qualcosa. Io non ci credo e se anche fosse vorrei più padri che "addomesticano" i figli all’educazione, al rispetto e al principio di non dare tutto per scontato nella vita.

Notte. Ho conosciuto un’altra bambina. Stessa età di M. Spigliata, vivace, intelligente, diretta. Anche lei mi ha donato diversi sorrisi e soprattutto risate. Ho unito il palmo della mia mano alla sua. Lei mi ha fatto vedere il dito pollice e mi ha spiegato che significa "amico". "Io e te siamo amici" – le ho detto. "Sì, tu sei una piccola grande". Ed è proprio così. Non è la prima volta che i bambini mi riconoscono come una loro simile. Stavamo ascoltando Tiziano Ferro che cantava "sono un imbranato". "E tu, A., sei un imbranata?". "No, l’imbranato è lui." " Gli imbranati – le ho detto – spesso sono buoni ed hanno un cuore grande". "Ma che dici, sei pazza. Sei fuori di testa!" – mi ha risposto. Ho riso a crepapelle. E’ una tipologia di risposta degli adulti ed un’osservazione che talvolta mi espongono taluni quando non vanno oltre le mie parole. " Sei una bambina forte, sai quello che vuoi ed ottieni tutto". " Brava, io sono la più forte. Hai la sfera di cristallo. Perché non me la dai?". "Sei come Braccio di ferro?". "Sì, ma lui per essere forte mangia gli spinaci. Io non li mangio, ma sono forte. Ho vinto a braccio di ferro anche con il Vescovo".

M. e A. stessa età, diversi caratteri, stessa vivacità di gambe, diversa provenienza.

Mezzanotte. Auto, finestrino chiuso, radio volume 12, capelli lisci. Guidare sulla lunga traiettoria mi da un senso di libertà e pace. Il vento dei ricordi si appoggia sul viso, il cielo mi dona cartoline tinteggiate blu, la musica accompagna gli intrecci dei miei pensieri.

 
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Un "sacco" che sa di "grido"

Post n°156 pubblicato il 12 Settembre 2006 da principessapersiana

E’ uno dei materiali più umili. San Francesco d’Assisi lasciò i suoi pregiati tessuti e si coprì con il sacco. Di sacco erano  vestiti i contadini, i mendicanti, i poveri.

E’ simbolo della società industriale ed agraria del secolo scorso. I sacchi, trasportati dalle curve spalle degli operai, contenevano viti, bulloni, carbone, semi, castagne, cereali, patate, …

E’ emblema dell’anima, del cuore, della vita interiore. Diventa tela, diventa mezzo per tessere i sentimenti dell’uomo e la violenza subita. E’ la trama della storia umana. Il rosso è il colore dell’amore, della vita, dell’energia, del sangue. Il nero è il colore delle tenebre, del buio, della fine. Il bianco è il colore della speranza, della luce, della purezza.

Il sacco è consumato, strappato, ricucito, tappezzato.

E’ grido di sofferenza e dolore. E’ ferita cicatrizzata. E’ tessuto vissuto, logorato, usato e gettato, affaticato, curato e tornato a vivere. E’ la speranza di spalle che sperano di trovare l’uguaglianza sociale voluta da San Francesco, di aver scaricato il fardello dello sfruttamento lavorativo, di dimenticare l'angoscia della guerra e di cucire le ferite del cuore.

E’ stato amato nella mostra "Burri. Gli artisti e la materia 1945- 2004" presso le scuderie del Quirinale a Roma.

- lettura di Principessa Persiana -

 
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Con Karol

"Venuto da un Paese lontano"

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"La mia mano afferrò la tua, la tua si pose sul mio capo"

 

Con Munch

"Sentii un urlo attraversare la natura:
mi sembrò quasi di udirlo."

 "E’ l’urlo interiore che proviene dall’anima ferita assalita da lance ardenti che infuocano il cuore. "

 

Con la sindrome di Stendhal

"Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati."

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"Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, le gote si colorano, il volto diventa luminoso. Ti fermi incantata per minuti eterni in contemplazione e poi ti muovi con le vertigini per ricercare ulteriori dettagli nel luogo, nello spazio, nell’opera. A volte confusamente non sai dove sostare la tua attenzione perché ti senti interamente inebriata."

 

Con l'occidente e l'oriente

"Sì, secondo me in te vi è l’origine spagnola… sembri provenire dalla Catalogna, non dall’Andalusia"

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"Vedo il mio volto esteriore ed interiore...riconosco i colori ed i lineamenti moreschi e multietnici."

 

Con il Mondo

"Presto la mia voce alle pietre dell’uomo ed ai luoghi del creato. Pietre e luoghi che parlano di ciò tra ieri ed oggi esiste ed è esistito."

 

Con la danzatrice dell'anima

"Regina tu comanda pure
c'e' già la musica
per sognare

sciolgo le trecce e i cavalli
corrono
e
le tue gambe eleganti
ballano
balla per me"
- U. Balsamo-

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"La Principessa danza ... ed a volte anche in senso letterale ... quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre ... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti ..."

 

Con Lecce

"Sui cornicioni corrono
angeli dalle dolci mammelle,
guerrieri saraceni e asini dotti
con le ricche gorgiere"
- V.Bodini-

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"Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentili mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento."

 

Con il mare del Salento

"Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio"
- L. Battisti-

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"Strapiombi, stalattiti, stalagmiti, baie, insenature, porticcioli, spiaggette.

Pini marittimi, arbusti selvatici, fichi d’India, mirti, rovi di bacche, ulivi, capperi.

Mare turchese, smeraldo, azzurro, blu, verde, bianco. Mare Adriatico che finis terrae si abbraccia con il Mare Magnum. "

 

Co lo specchio salentino

E’ la terra del sole mediterraneo. Un sole generoso che illumina ed irradia campagne rosse e pietrose, mari cristallini e lapislazzulo, architetture svettanti e ricamate. Terra che fonde l’elemento occidentale con quello orientale senza contraddizione ed anomalia. Culla ed approdo dei popoli greci, bizantini, romani, normanni, aragonesi, turchi, albanesi, … Culla ed approdo di me. Il Salento mi ha scelto, io ho scelto lui. Mi riconosco nelle sue svariate sfumature, paesaggistiche, storiche, antropologiche, artistiche. I colori brillanti e focosi della ridondante Natura sono velati da pastelli nostalgici e silenziosi. Gli esuberanti e fastosi palazzi aristocratici sono affiancati da timide e piccole case a corte. Le distese argentate e secolari degli ulivi sono punteggiate da palme arabe solitarie ed impreviste. Rifugio dei miei pensieri e riparo delle mie paure. Non giudica i miei passi lenti o frettolosi. Custodisce le mie amarezze, brilla sulle mie gioie. Unisco il mio essere poliedrico al suo carattere eclettico, danzo il cuore tarantato al suono dei tamburelli e violini pizzicati, mi lascio baciare dal dolce e passionale Sole.

 

Con la pizzica

"Pizzicarella mia pizzicarella lu caminatu tou pare ca balla. A du te pizzicau ca nu se scerne sutta lu giru giru te la suttana"

"E’ la taranta passionale. Taranta seducente, ammaliatrice, seduttrice, incantatrice. Pizzica il cuore. Il tatuaggio del suo segno è raro ma rimane eterno. Dilata i sensi. Miscela, ubriaca, unifica la razio, l’animo e l’istinto. Passione dell’alfa e dolore dell’omega. Inietta il mal d’amore, veleno che non permette il sonno, toglie l’appetito, colora gli occhi di malinconia, scatena le gambe nella corsa, riproduce il ritornello dei pensieri e dei ricordi, fa del silenzio un chiasso,… Un ballo, un tamburello e l’acqua sono la sua illusoria cura."

 

Con i bambini

"Non correre, io sono piccolo"

immagine"Guardano stupiti il tuo stupore.

Attendono senza pretesa un racconto.

Ascoltano curiosi una curiosità.

Desiderosi di conoscenza e di attenzione.

Riconoscono un piccolo gesto come un gesto grande."

 

Con il Tempo

"In bilico e intanto
il tempo passa e tu non passi mai"
- Negramaro-

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"Sono qui. In attesa di me stessa…"

 

Con la politica

"Ci sono immagini di fronte alle quali, forse, anche l’obiettivo di una cinepresa finirebbe per arrendersi. Ci sono immagini che forse non possono essere catturate, che non riuscirebbero ad entrare in uno schermo, ma che restano impresse nella mente, nel cuore." - W.Veltroni -

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"Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc…"

 

Con gli occhi

 "Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme" Baglioni "Il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto" Fossati "Gli occhi fanno quel che possono" Ligabue "Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro" Battisti "Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei" Hesse "Due occhi che ti guardano così vicini e veri " Dalla "Per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri"  De Gregori "Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale" Nannini  "Dentro agli occhi negli orizzonti e nei tramonti che vorrei" Matia Bazar "Occhi di ragazza questo viaggio prima o poi sarà finito" Morandi

immagine"I miei occhi lucidi, sorridenti, malinconici, stanchi, solitari, sereni, poetici, disincantati, delusi, speranzosi, rassegnati, dubbiosi, misericordiosi, assonnati, creativi, …"

 

Con l'identikit esoterico

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Segno zodiacale: Sagittario

Ascendente: Cancro

Luna: Bilancia

Pietra dello zodiaco: Turchese

Oroscopo cinese: Lepre

Oroscopo egiziano: Osiride

Oroscopo celtico: Frassino

Oroscopo arabo: Arco

Oroscopo pellerossa: Gufo

Numero del destino: 8

Numero dell’espressione: 2

Numero dell’anima: 9

Numero dell’apparenza:11

Numero fortunato del nome: 10

Nella vita precedente ero: Scrittore, Drammaturgo, Organizzatore di rituali

Arcano della nascita: Giustizia

Arcano del nome: Luna

Tipo Enneagramma:4 (artista)

Tipo psicologico Jung :INF (16)

Elemento naturale della psiche: Acqua e Cielo

Il colore dell’Io: Blu

Neo centrale piccolo sulla fronte: Stella, essere prescelto

 

Con la lettura

per diletto da Giugno 2006 ad oggi:

- Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, G.C. Giacobbe - Adamo come una fiaba, M. Laffon - Manuale del guerriero della luce, P. Coelho - Il piccolo principe, A. de Saint-Exupéry - L'Alchimista, P. Coelho - Undici Minuti, P. Coelho - Ti amerò per sempre, P. Angela - Non siamo nati per soffrire, R.Morelli - Il bacio della tarantola, G. Bandini - Istruzioni di volo per aquile e polli, A. De Mello - Le piccole cose che cambiano la vita, R. Morelli - Come essere felici, R. Morelli - Caos Calmo, S. Veronesi - Il cacciatore di aquiloni, K. Hosseini  - La scoperta dell'alba, W. Veltroni - Poesia, V. Bodini - Oceano Mare, A. Baricco - La strega di Portobello, P. Coelho - A se stesso, Marco Aurelio - Lo scriba di Casole, R. Gorgoni - Seta, A. Baricco - Castelli di rabbia, A. Baricco - E' facile smettere di fumarese sai come farlo, C. Allen -

 

Con te o senza di te

"...cantava canzoni in dialetto gricio, canzoni antiche, che parlavano di amori impossibili...."

"... ed io la dedico ad una persona pura ed ingenua come i bambini."

Qualche volta mi sento come se non sapessi distinguere
Qualche volta mi sento come se stessi lasciando
Che tutto vada nel verso sbagliato
Non riesco ad essere sempre forte
E non manca molto all'innamoramento

Oh dolcezza, non piangere
Oh bambina, asciuga le lacrime dai tuoi occhi
Lo sai che ho bisogno di te per essere forte
E il giorno è così buio quanto è lunga la notte
Quando mi sento come spazzatura,tu mi fai sentire pulito
Sono nell?oscurità,non posso ne vedere ne essere visto

Amore illumina la mia strada
Va bene ora?
Amore illumina la mia strada

Tu hai sotterrato il tuo tesoro
Dove non può essere trovato
Ma il tuo amore è come un segreto
Che è stato spifferato in giro
C'è un silenzio che giunge in una casa
Dove nessuno può dormire
suppongo sia il prezzo dell'amore
So che non è a buon mercato

Oh,dai?
Amore.. illumina la mia strada
Oh,avanti!
Amore.. illumina la mia strada


Ooh?ultravioletto(repx4)

Amore.. illumina la mia strada

Mi ricordo
Di quando potevamo dormire sulle pietre
ora stiamo distesi insieme
In mezzo ai sospiri ed ai gemiti
Quando ero completamente confuso
E sentivo l'opera nella mia testa
Il tuo amore era come un bulbo luminoso
Appeso sopra la mia testa

 

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