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Con il mio profilohttp://spazio.libero.it/principessapersiana/ Con le citazioni “La guardai sorpreso e affascinato. Aveva capelli di velluto nero carbone e sopracciglia folte che si toccavano al centro, simili alle ali arcuate di un uccello in volo. L’elegante naso aquilino ricordava quello di un’antica principessa persiana. I suoi occhi castani, ombreggiati da lunghe ciglia, incontrarono i miei per un attimo, poi volarono via.” da Il cacciatore di aquiloni I miei Blog Amici -
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Creato da: principessapersiana il 10/02/2006
ricordi, sogni, pensieri per un Re
Messaggi di Settembre 2006
Post n°160 pubblicato il 17 Settembre 2006 da principessapersiana
Passeggio per Lecce tra magici sentieri e scenografie barocche. Il caldo sole posa la sua bianca luce sulla bianca pietra scolpita…. E’ una città dove le contraddizioni si fondono, si armonizzano, si abbracciano. L’arte grida o nasconde la personalità dei leccesi che in mano hanno i due piatti della bilancia. Vi sono i mascheroni pietrificati scaramantici insieme ai volti pietrificati religiosi. Vi sono angeli in preghiera accanto a quelli danzanti. Vi sono le colonne che reggono i Santi accanto a quelle che reggono gli stemmi gentilizi. Vi sono i ritratti dei nobili vicini ai ritratti di Gesù. Ogni giorno i vicoli, i prospetti, le sculture, i dipinti,… mi offrono suggestioni e scoperte mai scontate. Camminare per la mia città significa trovarsi all’interno di una caccia al tesoro e di un labirinto quasi esoterico. Balconi concavi e convessi panciuti ampi come le gonne delle nobildonne del settecento; cornici a pagodina come i copricapo delle suore; mensole figurate con personaggi mascherati a carnevale ed arpie con gonfi seni nudi e lunga collana di perle sul decoltè come quelli delle fertili madri; ricami di pietre come quelli all’uncinetto; sante in estati doloranti come le fanciulle straziate da una delusione d’amore. Tra le pietre il male diventa bene, il brutto si trasforma in bello, il pagano si trasforma sacro, il convento è palazzo a corte, i laici si vestono da religiosi, i santi fanno gli urli degli uomini. Passeggio per Lecce tra magici sentieri e scenografie barocche. Il caldo sole posa la sua dorata luce sulla mia dorata pelle scolpita… Avrei voluto nuotare nel mare blu del Salento, ultimi giorni per immergersi nei flutti. Ho nuotato nel mare bianco di Lecce e mi sono immersa nei flutti dei panneggi scolpiti. Lecce, ex convento dei Celestini, XVII sec.- monastero religioso come palazzo aristocratico ****** Vi è un monumento od opera d’arte della tua città che ti incanta particolarmente?
Post n°159 pubblicato il 15 Settembre 2006 da principessapersiana
Guardavo e mi commuovevo per Dolce Remì Avevo le treccine o i codini Rimasi appoggiata al muro osservando gli occhi di un bambino nella mini minor marrone
Post n°158 pubblicato il 14 Settembre 2006 da principessapersiana
Lecce è la città delle cento chiese quasi tutte affiancate ad un ex convento. Antichissimi e ricchissimi monasteri. Ampi saloni, scenografiche scale, prospetti merlettati, ariosi chiostri, infinite celle. Molti sembrano residenze laiche nobiliari. In realtà in qualche modo lo erano. La Chiesa del Cinquecento rinascimentale, del Seicento barocco, del Settecento rococò era ricca perché erano i nobili ad entrarvi e portare dote. Giovani e fanciulle aristocratici sicuramente bellissimi, ambiziosi, vocati alla famiglia o ad una professione, amanti della libertà, desiderosi di vivere la propria vita, che ebbero la disgrazia di non nascere come primogeniti. Spesso si pensa alle ingiustizie subite nel passato dalle classi umili. Servitori non pagati, contadini sfruttati, poveri affamati, ammalati emarginati che ebbero la grazia di nuotare nel mare salentino, di abbandonarsi tra le braccia dell’amato, di mangiare una frisa intorno ad un tavolo con la famiglia. Talvolta guardo le prigioni dorate dei conventi leccesi, soppressi da Giuseppe Bonaparte nel 1807, con occhi di una memoria ignorata o poco considerata. Disgraziati i lavoratori della terra curvi a raccogliere il tabacco sotto il cuocente sole, disgraziati i fanciulli della nobiltà curvi a sopportare la cuocente clausura. Una vita non voluta "mitigata" dal lusso. Conventi ideati come residenze lussuose costellate di dipinti, affreschi, pietre ricamate, giardini. Talvolta vi erano alcuni sentieri ipogei che mettevano in comunicazione le strutture religiose maschili con quelle femminili. A Lecce i residenti "religiosi" superavano di gran lunga quelli laici. Suore, preti, monaci, vescovi, priori, superiori, abbati, badesse privi di vocazione ed imprigionati e privati della libertà dell’anima. E’ superficiale ed ingiusto dire che gli amori nati in quei sentieri sotterrati fossero clandestini ed impuri. Disgraziati anche i possibili e certi "frutti dell’amore" della donna vestita da suora e dall’uomo vestito da frate. Molte sono le piccole ossa di neonato trovate durante alcuni scavi. Forse fu una scelta obbligata che mette tanta amarezza nel cuore. Tra i nobili esisteva la crudele legge che impediva l’amore. Anche i matrimoni erano non scelti, non voluti, non liberi, ma combinati e decisi su carta così da creare alleanze politiche, economiche, familiari. E’ superficiale ed ingiusto dire che gli amori nati tra aristocratici e servi fossero clandestini ed impuri. Forse erano questi i veri e grandi amori, quello di una fanciulla con il velo sul capo insieme all’amato con il saio sul corpo e quello di un fanciullo con la corona sul capo insieme all’amata con il grembiule sul fianco.
Post n°157 pubblicato il 13 Settembre 2006 da principessapersiana
Pomeriggio. Auto, finestrino aperto, radio volume 18, capelli con le onde. Guidare sulla lunga traiettoria mi da un senso di libertà e pace. Il vento caldo si appoggia sul viso, la campagna circostante mi dona cartoline tinteggiate seppia, la musica accompagna gli intrecci dei miei pensieri. F. si prende cura del mio manto color castagna con espressione soddisfatta per la parrucchiera dal nome "Natura". Sera. Si avvicina una bambina. Non me l’aspettavo. "Signora signora, grazie per il giocattolo". Mi sono commossa, mi sono sorpresa, mi sono emozionata. Ho accarezzato le sue guance sporche di terra e ho posato i miei occhi nei suoi, due perle acqua marina. "Ti è piaciuto? Se ho altri giochi posso darteli?. – "Sì, signora, grazie." Da alcuni mesi l’ho notata camminare, passeggiare e soprattutto correre per la strada. Non l’ho mai fermata per non interrompere i suoi giochi fatti soprattutto con la corsa. Anche se quando scappa ho sempre molto timore perché per la gioia non si guarda mai intorno e non si preoccupa delle automobili. Quattro giorni fa apro il pacco di merendine. Vi era un gioco in allegato. Ho bussato alla sua porta, ha aperto lei, ha chiamato suo padre. "Io cerco proprio te – le ho detto – e le ho dato il giocattolino". L’ha preso, è corsa nella sua camera felice. Sono rimasta sulla porta a vedere la sua incontenibile felicità. Ieri mi ha ringraziato inaspettatamente. Forse un bambino della società consumistica non avrebbe gioito neanche per una bambola alta due metri di 200 euro e non avrebbe neanche ringraziato. E solo ieri le ho chiesto il suo nome e la sua età. M. inizierà la prima elementare lunedì, non ha comprato nessun quaderno e neanche lo zaino. E’ felice di andare a scuola questa bimba bionda di nazionalità non italiana, dalle gambe veloci, dagli occhi felici e dal volto e mani sporche di terra. "Ci vedremo ancora M., grazie a te, dolce ed educata bambina". Qualcuno di malafede e diffidente mi ha detto che M. è venuta da me perché "addomesticata" dal padre ruffiano e perché gli stranieri fanno così per ottenere qualcosa. Io non ci credo e se anche fosse vorrei più padri che "addomesticano" i figli all’educazione, al rispetto e al principio di non dare tutto per scontato nella vita. Notte. Ho conosciuto un’altra bambina. Stessa età di M. Spigliata, vivace, intelligente, diretta. Anche lei mi ha donato diversi sorrisi e soprattutto risate. Ho unito il palmo della mia mano alla sua. Lei mi ha fatto vedere il dito pollice e mi ha spiegato che significa "amico". "Io e te siamo amici" – le ho detto. "Sì, tu sei una piccola grande". Ed è proprio così. Non è la prima volta che i bambini mi riconoscono come una loro simile. Stavamo ascoltando Tiziano Ferro che cantava "sono un imbranato". "E tu, A., sei un imbranata?". "No, l’imbranato è lui." " Gli imbranati – le ho detto – spesso sono buoni ed hanno un cuore grande". "Ma che dici, sei pazza. Sei fuori di testa!" – mi ha risposto. Ho riso a crepapelle. E’ una tipologia di risposta degli adulti ed un’osservazione che talvolta mi espongono taluni quando non vanno oltre le mie parole. " Sei una bambina forte, sai quello che vuoi ed ottieni tutto". " Brava, io sono la più forte. Hai la sfera di cristallo. Perché non me la dai?". "Sei come Braccio di ferro?". "Sì, ma lui per essere forte mangia gli spinaci. Io non li mangio, ma sono forte. Ho vinto a braccio di ferro anche con il Vescovo". M. e A. stessa età, diversi caratteri, stessa vivacità di gambe, diversa provenienza. Mezzanotte. Auto, finestrino chiuso, radio volume 12, capelli lisci. Guidare sulla lunga traiettoria mi da un senso di libertà e pace. Il vento dei ricordi si appoggia sul viso, il cielo mi dona cartoline tinteggiate blu, la musica accompagna gli intrecci dei miei pensieri.
Post n°156 pubblicato il 12 Settembre 2006 da principessapersiana
E’ simbolo della società industriale ed agraria del secolo scorso. I sacchi, trasportati dalle curve spalle degli operai, contenevano viti, bulloni, carbone, semi, castagne, cereali, patate, … E’ emblema dell’anima, del cuore, della vita interiore. Diventa tela, diventa mezzo per tessere i sentimenti dell’uomo e la violenza subita. E’ la trama della storia umana. Il rosso è il colore dell’amore, della vita, dell’energia, del sangue. Il nero è il colore delle tenebre, del buio, della fine. Il bianco è il colore della speranza, della luce, della purezza. Il sacco è consumato, strappato, ricucito, tappezzato. E’ grido di sofferenza e dolore. E’ ferita cicatrizzata. E’ tessuto vissuto, logorato, usato e gettato, affaticato, curato e tornato a vivere. E’ la speranza di spalle che sperano di trovare l’uguaglianza sociale voluta da San Francesco, di aver scaricato il fardello dello sfruttamento lavorativo, di dimenticare l'angoscia della guerra e di cucire le ferite del cuore. E’ stato amato nella mostra "Burri. Gli artisti e la materia 1945- 2004" presso le scuderie del Quirinale a Roma. - lettura di Principessa Persiana -
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Con la sindrome di Stendhal"Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati." "Il cuore batte forte, gli occhi si riempiono di lacrime, le gote si colorano, il volto diventa luminoso. Ti fermi incantata per minuti eterni in contemplazione e poi ti muovi con le vertigini per ricercare ulteriori dettagli nel luogo, nello spazio, nell’opera. A volte confusamente non sai dove sostare la tua attenzione perché ti senti interamente inebriata." Con il Mondo"Presto la mia voce alle pietre dell’uomo ed ai luoghi del creato. Pietre e luoghi che parlano di ciò tra ieri ed oggi esiste ed è esistito." Con la danzatrice dell'anima"Regina tu comanda pure "La Principessa danza ... ed a volte anche in senso letterale ... quando i tamburelli impazziti la richiamano, lei corre ... fluttuanti neri capelli al vento, gli occhi dolcemente infuocati, le mani libere nell'aria, i piedi e le gambe scalpitanti ..." Con Lecce"Sui cornicioni corrono "Chiese barocche e spazi urbani mozzafiato. Pietra bianchissima merlettata. Nicchie conchigliate, santi in estasi, putti danzanti, vasi di fiori, cornucopie e cestini di frutta, grappoli d'uva malvasia, angeli in gioco. Ghirlande di melograne, melocotogne, limoni, aranci, pigne, more, uva tridimensionali scolpite dalle gentili mani degli artisti sotto il sole cuocente del Seicento." Con il mare del Salento"Come può uno scoglio "Strapiombi, stalattiti, stalagmiti, baie, insenature, porticcioli, spiaggette. Pini marittimi, arbusti selvatici, fichi d’India, mirti, rovi di bacche, ulivi, capperi. Mare turchese, smeraldo, azzurro, blu, verde, bianco. Mare Adriatico che finis terrae si abbraccia con il Mare Magnum. " Co lo specchio salentinoE’ la terra del sole mediterraneo. Un sole generoso che illumina ed irradia campagne rosse e pietrose, mari cristallini e lapislazzulo, architetture svettanti e ricamate. Terra che fonde l’elemento occidentale con quello orientale senza contraddizione ed anomalia. Culla ed approdo dei popoli greci, bizantini, romani, normanni, aragonesi, turchi, albanesi, … Culla ed approdo di me. Il Salento mi ha scelto, io ho scelto lui. Mi riconosco nelle sue svariate sfumature, paesaggistiche, storiche, antropologiche, artistiche. I colori brillanti e focosi della ridondante Natura sono velati da pastelli nostalgici e silenziosi. Gli esuberanti e fastosi palazzi aristocratici sono affiancati da timide e piccole case a corte. Le distese argentate e secolari degli ulivi sono punteggiate da palme arabe solitarie ed impreviste. Rifugio dei miei pensieri e riparo delle mie paure. Non giudica i miei passi lenti o frettolosi. Custodisce le mie amarezze, brilla sulle mie gioie. Unisco il mio essere poliedrico al suo carattere eclettico, danzo il cuore tarantato al suono dei tamburelli e violini pizzicati, mi lascio baciare dal dolce e passionale Sole. Con la pizzica"Pizzicarella mia pizzicarella lu caminatu tou pare ca balla. A du te pizzicau ca nu se scerne sutta lu giru giru te la suttana" "E’ la taranta passionale. Taranta seducente, ammaliatrice, seduttrice, incantatrice. Pizzica il cuore. Il tatuaggio del suo segno è raro ma rimane eterno. Dilata i sensi. Miscela, ubriaca, unifica la razio, l’animo e l’istinto. Passione dell’alfa e dolore dell’omega. Inietta il mal d’amore, veleno che non permette il sonno, toglie l’appetito, colora gli occhi di malinconia, scatena le gambe nella corsa, riproduce il ritornello dei pensieri e dei ricordi, fa del silenzio un chiasso,… Un ballo, un tamburello e l’acqua sono la sua illusoria cura." Con la politica"Ci sono immagini di fronte alle quali, forse, anche l’obiettivo di una cinepresa finirebbe per arrendersi. Ci sono immagini che forse non possono essere catturate, che non riuscirebbero ad entrare in uno schermo, ma che restano impresse nella mente, nel cuore." - W.Veltroni - "Una corrente di pensiero e di sentimento che rispetta/va alcuni valori umani come la giustizia, la comunione di sentimenti, gli ideali della libertà, l’uguaglianza delle diverse civiltà, la pace, la creazione di opportunità socio-culturali-economiche, la tutela dei deboli, ecc…" Con gli occhi"Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme" Baglioni "Il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto" Fossati "Gli occhi fanno quel che possono" Ligabue "Nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro" Battisti "Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei" Hesse "Due occhi che ti guardano così vicini e veri " Dalla "Per i miei occhi neri e i capelli e i miei neri pensieri" De Gregori "Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale" Nannini "Dentro agli occhi negli orizzonti e nei tramonti che vorrei" Matia Bazar "Occhi di ragazza questo viaggio prima o poi sarà finito" Morandi
Con l'identikit esotericoSegno zodiacale: Sagittario Ascendente: Cancro Luna: Bilancia Pietra dello zodiaco: Turchese Oroscopo cinese: Lepre Oroscopo egiziano: Osiride Oroscopo celtico: Frassino Oroscopo arabo: Arco Oroscopo pellerossa: Gufo Numero del destino: 8 Numero dell’espressione: 2 Numero dell’anima: 9 Numero dell’apparenza:11 Numero fortunato del nome: 10 Nella vita precedente ero: Scrittore, Drammaturgo, Organizzatore di rituali Arcano della nascita: Giustizia Arcano del nome: Luna Tipo Enneagramma:4 (artista) Tipo psicologico Jung :INF (16) Elemento naturale della psiche: Acqua e Cielo Il colore dell’Io: Blu Neo centrale piccolo sulla fronte: Stella, essere prescelto Con la lettura
- Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, G.C. Giacobbe - Adamo come una fiaba, M. Laffon - Manuale del guerriero della luce, P. Coelho - Il piccolo principe, A. de Saint-Exupéry - L'Alchimista, P. Coelho - Undici Minuti, P. Coelho - Ti amerò per sempre, P. Angela - Non siamo nati per soffrire, R.Morelli - Il bacio della tarantola, G. Bandini - Istruzioni di volo per aquile e polli, A. De Mello - Le piccole cose che cambiano la vita, R. Morelli - Come essere felici, R. Morelli - Caos Calmo, S. Veronesi - Il cacciatore di aquiloni, K. Hosseini - La scoperta dell'alba, W. Veltroni - Poesia, V. Bodini - Oceano Mare, A. Baricco - La strega di Portobello, P. Coelho - A se stesso, Marco Aurelio - Lo scriba di Casole, R. Gorgoni - Seta, A. Baricco - Castelli di rabbia, A. Baricco - E' facile smettere di fumarese sai come farlo, C. Allen - Con te o senza di te"...cantava canzoni in dialetto gricio, canzoni antiche, che parlavano di amori impossibili...." "... ed io la dedico ad una persona pura ed ingenua come i bambini." Qualche volta mi sento come se non sapessi distinguere |
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Inviato da: angelo_capriccioso
il 29/04/2013 alle 18:42
Inviato da: chepazzaidea
il 01/01/2011 alle 17:32
Inviato da: imperatore_gi
il 27/12/2010 alle 22:33
Inviato da: costellazione68
il 23/12/2010 alle 00:03
Inviato da: chepazzaidea
il 22/12/2010 alle 16:34