Diario di bordo

La stanza bianca e gli Arno Klein

21 giugno 2018 ore 21,00 

21 persone stanno per intraprendere il loro viaggio nella stanza bianca.
"Tutto è bianco, le pareti sono bianche, i fogli, le matite , tutto è bianco. .."

Il teatro presso il quale si esibiranno tra pochi minuti ha fatto il pienone.
Sono stati prenotati tutti i posti disponibili.
In termini anglo americani si dice: Sold out (tutto esaurito).

La tensione è alta, l'adrenalina pure, la voglia di fare il più possibile per coinvolgere il pubblico e dare loro la sensazione di essere nella stanza bianca è il maggiore e più difficile obiettivo da raggiungere!!! Ma sono intenzionati a riuscirci.

C'è tanta fatica e tanto lavoro dietro ognuno di questi personaggi.
Sono stati curati i minimi particolari per far sì che fossero più reali, che vivessero sulla scena, che sorprendessero con le loro emozioni, che facessero commuovere ma anche che facessero divertire e ridere. 

C'è chi pensa che questa finalmente sarà la serata conclusiva poi finalmente saremo liberi di riposare e di lasciare questo ingrato e triste compito,  c'è chi invece è già triste al pensiero di non poter più portare in scena una tale sofferenza. Perché per quanto dura e difficile sia stata la prova da affrontare,  il tema è molto bello e toccante e troppo spesso è stato sottovalutato. 

Bisogna portare le persone a ragionare, a capire, a pensare... La sofferenza può toccare chiunque, nessuno è escluso!

Siamo tutti vulnerabili ma tutti siamo in grado di provare compassione, amore e solidarietà verso chi soffre, chi ha bisogno, chi da solo non ce la fa a portare il suo peso.

Dopo un paio d'ore intense di emozioni, sospiri e applausi a scena aperta, ecco che ci ritroviamo in mezzo al pubblico ancora incerti se apparteniamo agli A. K. oppure questo gioco della follia è davvero terminato qui, stasera, per sempre. I nostri personaggi forse non ci accompagneranno più in questo triste ma meraviglioso viaggio. Non potremo più conversare con gli altri ospiti della stanza bianca, non potremo più immaginare ciò che realmente sia accaduto anni fa a quelli che l'hanno davvero abitata la stanza e che hanno subito purtroppo le ingiustizie di un mondo sociale che non li ha capiti, non li ha accettati, non li ha voluti, non li ha amati per come erano!

Alla fine dello spettacolo gli applausi più belli sono arrivati dall'Ospite inatteso. E' stata la più bella sorpresa che potessimo ricevere.
In quei pochi istanti in cui ognuno di noi ha realizzato che in mezzo al pubblico c'era lo spettatore più importante di tutti, l'emozione è cresciuta a dismisura. 
Tutto è diventato Arno Klein e con noi c'era lui, il Poeta era tornato ed era lì, in piedi in mezzo al pubblico e ci stava applaudendo e ci incoraggiava a non mollare, a continuare a raccontare ancora e ancora e ancora...
La Vita è una e va vissuta!!! 
Ma va anche raccontata la sofferenza, non si può solo far finta che non esistano i mali cattivi, le malattie, il dolore, tutto esiste e non si può girare sempre la testa dall'altra parte.
Non ne abbiamo il diritto perché noi siamo Vivi e dobbiamo ricordarcelo sempre!!! 

La stanza bianca e gli Arno Klein

21 giugno 2018 ore 21,00 

21 persone stanno per intraprendere il loro viaggio nella stanza bianca. "Tutto è bianco, le pareti sono bianche, i fogli, le matite , tutto è bianco. .."

Il teatro presso il quale si esibiranno tra pochi minuti ha fatto il pienone. Sono stati prenotati tutti i posti disponibili. In termini anglo americani si dice: Sold out (tutto esaurito).

La tensione è tanta, la voglia di fare il più possibile per coinvolgere il pubblico e dare loro la sensazione di essere nella stanza bianca è il maggiore e più difficile obiettivo da raggiungere! 

C'è tanta fatica e tanto lavoro dietro ognuno di questi personaggi . Sono stati curati i minimi particolari per far sì che fossero più reali, che vivessero sulla scena.

C'è chi pensa che questa finalmente sarà la serata conclusiva poi finalmente saremo liberi di riposare e di lasciare questo ingrato e triste compito,  c'è chi invece è già triste al pensiero di non poter più portare in scena una tale sofferenza. Perché per quanto dura e difficile sia stata la prova da affrontare,  il tema è molto bello e toccante e troppo spesso è stato sottovalutato. 

Bisogna portare le persone a ragionare, a capire, a pensare.....

18 giugno 2018

Siamo a pochi giorni dal giorno in cui festeggio l'inizio della mia Vita e ad altrettanti pochi dal giorno di questo nuovo debutto. Quest'anno, non so perché ma ho più paura di fallire nel mio compito. Il personaggio che interpreterò è molto complesso e difficile e soprattutto porta con sé tante emozioni che sono difficili da interpretare senza restare coinvolti! 

Forse è questa la vera paura, essere coinvolti dal proprio personaggio e pensare come lui!

Ad ogni modo i giochi sono fatti ed il 21 si avvicina !

Mi auguro solo di riuscire a trasmettere tutte le emozioni che la Signora Grass prova in prima persona  e  che lo spettacolo dia la giusta soddisfazione a chi come la regista ha messo tanto impegno nel crearlo e perfezionarlo al massimo!

Un graditissimo "grazie"

Poche settimane fa mi sono prestata volontariamente per dare una mano a casa della mamma di Georgespierre che era momentaneamente assente per motivi di salute. 

Essendo ella una persona anziana, nonostante sia molto in gamba, ha di sicuro necessità di un aiuto in casa che le dia una mano per le faccende domestiche che naturalmente lei rifiuta di avere. 

Così approfittando della sua assenza Cenerentola e Figaro si sono messi all'opera ed in un paio di fine settimana (perché quello è l'unico tempo libero a mia disposizione) hanno ridato luce all'abitazione che ad essere onesti era messa meglio del previsto! Complimenti alle persone anziane di una volta!

Conclusione,  la padrona di casa è rientrata venerdì scorso ed ha apprezzato moltissimo il lavoro svolto, tanto è vero che sabato mattina la telefonata che è sopraggiunta per i ringraziamenti era tutta volta ad elogiare la mia buona azione e verteva sul fatto che nemmeno una nuora (l'altra naturalmente) avrebbe mai fatto tanto. Secondo l'anziana signora che ho sempre considerato (e non mi sbaglio) una persona sensibile ed intelligente, io ho fatto per lei più di quanto avrebbe fatto una figlia! 

L'elogio naturalmente mi ha fatto piacere ma quel che conta è che il mio piccolo "sacrificio" sia stato apprezzato !

Perché le belle emozioni non sono mai sole

Stasera, purtroppo il sorriso si è spento in fretta sul mio viso ed ha lasciato il posto ad emozioni meno allegre quando ho saputo che c'è una persona molto giovane che dovrà affrontare una dura battaglia con una brutta malattia.
Sarà la stanchezza, sarà lo stress, sarà l'età, sarà che sto diventando più emotiva di prima ma a me certe notizie, soprattutto se si parla di persone che mi sono care o che conosco da una vita, purtroppo mi fanno un effetto enorme!!!