Pensieri in fuga

Certo che a volte il mondo è piccolo. In questo mondo così virtuale ed indefinito tra nick più o meno fantasiosi, riecheggianti nomignoli, vezzeggiativi, qualità più o meno note o personaggi di fantasia ecco spuntar una persona che in poco tempo prende posto tra le persone che più stimo e che più considero amiche. Nulla di eccezionale forse… se non fosse per il fatto che quella ragazza ha fatto la mia stessa scuola ai tempi delle superiori. Certo, ne son passati di anni… ho finito nel ’96 perciò… una vita fa. Lei credo anche di averla conosciuta una volta, forse facendo rappresentante di classe, o forse perché si faceva ginnastica assieme o forse perché nella stessa classe se non ricordo male c’erano dei miei compaesani nonché amici. Ma questa è una storia lunga perché dovrei dire allora le sezioni che ho cambiato io e che han cambiato loro… cmq… Sta di fatto che quel viso io me lo ricordo. Che antipatica che mi era quella tipa! Mamma mia che antipatica. Questa era una sensazione che mi dava a pelle, così, vedendola. Questo ancora lei non lo sa… ma son convinto che lo scoprirà presto leggendo questo blog. Buffa però la vita. Buffo come un’impressione iniziale, specie così superficiale e senza prove tangibili possa cambiare così tanto.

Ora mi capita spesso di pensar a quella mia amica, vuoi per alcune esperienze simili che abbiam fatto, vuoi un po’ per l’incidente che ha avuto il mese scorso, vuoi perché chiacchierare con lei è sempre piacevole e non smetterei mai di farlo. E’ una ragazza un po’ diversa da altre che frequento. Sarà perché ha un forte senso di indipendenza, ed è un po’ quello che cerco anch’io, in questo periodo di cambiamento. Non abbiamo molte cose in comune, però buona parte degli ideali e dei principi sono parecchio simili. Mi sento bene quando esco con lei. Mi sento ancor più bene quando è lei a cercarmi e a propormi di uscire. Un po’ perché il suo uomo già ce l’ha e un po’ perché… vediamo se riesco a spiegarmi con una metafora. Immaginate una farfalla. E’ bello vederla sul suo fiore, ad ali spiegate, raccoglier il calore dei raggi del sole e nutrirsi col polline del fiore. E’ misteriosa quando con le ali chiuse non riesci a distinguerla. E’ una vanessa… ma pavone o atalanta?…. Cmq…anche usando un retino per prenderla si finirebbe per intimidirla, farle chiuder di sicuro le ali, o peggio farle pure del male e rovinarle le sue bellissime ali. Sarebbe bello forse prenderla, metterla in un vaso per ammirarla ogni volta che vogliamo, o ancor peggio metterla in una teca di vetro, spillata a dovere. Ma sarebbe bello per noi che la osserviamo e non certo per lei. A volte però basta una mano aperta… ed eccola lì che prima svolazza un po’ vicino a te, ma poi si posa sulla tua mano e fiduciosa ti apre le ali. E’ così che si può ammirar veramente una farfalla, non pretendendo che lei sia nostra quando lo vogliamo noi, ma quando sarà lei a deciderlo, perché in quello stupore che lei sa darti quando ti è vicino è implicito anche il suo esser così, per certi aspetti fragile e istintivo, ma che rientra nella sua natura e nel suo esser se stessa.