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« Via dell'assurdo Non dimentichiamoci »

Cambiar lavoro

Post n°76 pubblicato il 01 Agosto 2006 da Mauretto777

Credo sia normale arrivare ad una certa età e rimettersi in discussione... o se vogliamo, rimettersi in gioco. Talvolta si vuol cambiar vita e talvolta... si vuol cambiar lavoro.
Certo... trovar lavoro non è sempre e ovunque facile, però se si ha forza di volontà... e molto dipende dall'esser soddisfatti di ciò che si ha e che si fa.
Guardate me per esempio... c'è chi mi invidia perché lavoro in mezzo a tante donne. Alcuni amici mi han pure detto che dovrei provarci con qualcuna di loro. Sì beh... con una, una sola... magari sarei anche tentato, però... sono abbastanza contro certi tipi di rapporti sul posto di lavoro. E se volessi proprio provarci... credo che lascerei il lavoro per non rovinar la storia con lei.
La figura del titolare poi ha il suo peso nell'eventuale decisione. La mia titolare non è certo come il titolare di una mia amica che le ha detto di trovarsi un altro posto di lavoro solo perché ha fatto un incidente e non è ancora tornata al lavoro. Già ti capita l'incidente... come semplice passeggero... l'unico torto che hai è quello di esistere... stai continuamente male ma comunque dai il tuo contributo al lavoro spiegando per telefono ai colleghi cosa fare o andando direttamente in ditta quando è il caso... fai continuamente terapie, visite mediche, hai continui dolori... e... ti cacciano! Beh, la mia titolare non lo farebbe mai. Quando sono stato operato mi chiamava ogni tanto... per sapere come andava... molto gentile direi... poi mi passava le colleghe per veder di risolvere alcune questioni.
E i colleghi poi... Dovrei separarmi da delle persone così simpatiche e gentili che si preoccupavano che io mi annoiassi in ferie ed avessi nostalgia del posto di lavoro che in dieci giorni, l'estate scorsa, mi han chiamato quattro o cinque volte nell'arco di poco, rendendomi un po' lo zimbello di turno dove mi trovavo? E pensare che c'è chi ha colleghi che nei periodi di assenza ti fregano il posto e anziché difenderti con il titolare tacciono pensando ai loro interessi.
Perché dovrei cambiar lavoro allora? Ho colleghi così attenti quando spiego che... memorizzano tutto nella loro mente, senza bisogno neppure di un appunto (almeno buona parte dei colleghi)... tanto ci sono sempre io che risolvo i problemi. L'altro giorno ho detto ad una collega che mi aveva chiesto una stupida scatola "Prendi quella se ti serve. Questa serve a me e sennò giù ce ne sono altre." Il mattino seguente mi ha avvisato che si era presa ciò che le serviva... cioè quella che serviva a me! Che gentile! E che buona ascoltatrice. E si è pure prodigata svuotando la scatola che avevo riempito e spargendo un po' le cose in varie altre scatole. Tralascio che il giorno dopo ancora, pur di non farsi una stupida rampa di scale voleva pure lo scatolone che mi era rimasto.
Questa poi... l'ho raccontata pure alla mia titolare... carico un carrello con dell'hardware in disuso da sistemare nel seminterrato... carico il ripiano sotto... mi giro per prender quello che volevo appoggiar sul ripiano sopra e mi vedo scaricar in malomodo il carrello e portarlo via. Avevano così tanta paura che mi affaticassi a scaricar la roba dal carrello che hanno provveduto loro. Peccato che l'abbiano scaricata dove io l'avevo caricata. Ringrazio lo stesso per la gentilezza.
A volte sono anche i superiori ad influenzar certe decisioni... io i miei superiori li chiamo "direzione" perché sono più di uno. E li ringrazio per le volte che mi fanno assistere alle loro decisioni aziendali. Già perché quando si cambia di posto da noi, i pc sono da riconfigurare per adattare il gestionale all'utente che lo utilizzerà. Poi vabbè... ci sono archivi e permessi da regolare... programmi da installare perché talvolta chi si sposta utilizza programmi specifici, con licenze, che vanno disinstallati da dove erano prima e reinstallati sulla nuova postazione. Mi vengono pianificati gli spostamenti. E giù allora a modificar i parametri dei pc e a far le dovute verifiche tecniche. Una volta ho assistito ad un colloquio di lavoro di un ragazzo che avrebbe dovuto sostituirmi. "Un buon amministratore di sistema se fosse bravo non avrebbe nulla da fare". Mi sono messo a ridere.... perché quando gli spostamenti di posto ci sono... sono quasi sempre diversamente da quelli pianificati. Il bello è come vengo messo al corrente di questo con uno squillo di citonono e...  "Non trovo più la mia posta elettronica" o "Non riesco a stampare" e la mia risposta solitamente è "Ma tu che ci fai lì?" e così giù a rifare buona parte del lavoro. Eh... la direzione... ha così tanta paura che io da buon amministratore di sistema mi annoi... ;-)
Cmq due parole ancora sulla mia titolare le posso anche spendere, perché è sempre stata gentile con me. Prima di andar in ferie mi ha comunicato l'arrivo di un nuovo collega, che dovrebbe darmi una mano in modo così che "nessuno si incazzi se viene chiamato il primo giorno che è in ferie perché qui non funziona internet". Ha ragione. Uno non si deve incazzare perché viene svegliato il primo giorno di ferie e si sente dire "Qui non funziona internet" perché quel qualcuno, anche in ferie, alle 8.30 deve esser in piedi davanti al telefono, vedendo con la sua supervista a 15 km di distanza che il temporale della notte prima ha fatto andar giù il quadro elettrico e che perciò, riacceso il quadro, riacceso modem, firewall e compagnia bella forse tutto dovrebbe andare... già... perché in fondo i canoni di assistenza hardware del fornitore che vengono pagati a fare?
Cmq non credo che uno si incazzi perché viene contattato dopo 20 minuti che manca dall'ufficio... e neppure perché nei 21 giorni di ferie, programmati anche con altri amici, se ne fa a malapena 10, costretto a rientrare per fare un lavoro che era stato programmato per altre date successive alle sue ferie e a cui cmq "l'incazzato" ha collaborato con le oltre 30 telefonate intercorse in quei 10 giorni... considerando anche i sabati e le domeniche. Cmq è vero, uno non si deve incazzare per questo. Piuttosto quando gli si dice "vai in ferie e riposati mi raccomando!".
Morale della favola... perché allora uno come me dovrebbe cambiar lavoro? Boh... non saprei proprio darvi una risposta. Ma magari... mentre voi ci pensate... io vado a inviar qualche altro curriculum.

 
 
 
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