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Esercizi di memoria

Ricordi accidentali

 

 

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Una nuova illusione

Post n°395 pubblicato il 16 Agosto 2016 da boezio62
 

 

 

 

 

 

 

«La prima volta che ho ascoltato i Velvet Underground è stato durante una trasmissione radio di John Peel. È successo ai tempi dell’uscita del loro primo album e ho pensato “questo mi piace, di questo voglio saperne di più!”. [...] Ho sempre dato a I’m Set Free un significato speciale, ma ci sono voluti 25 anni prima che arrivassi a pensare al suo testo: “I'm set free to find a new illusion”. Wow. Questo per dire che non andiamo dall’illusione alla realtà (l’idea occidentale di “trovare la verità”), piuttosto andiamo da una soluzione che per noi funziona ad un’altra che funziona ancora di più. Quello che penso è che non siamo in grado di comprendere, né ci interessa particolarmente, la verità, qualsiasi cosa sia. Quello di cui ci importa è avere ingegno e invenzioni che funzionino. Yuval Noah Harari, nel suo libro “Sapiens”, afferma che ciò che rende coerenti e cooperative società su vasta scala sono le storie che condividono. La democrazia è una storia, la religione è una storia, il denaro è una storia.«Scritta alla fine degli anni ’60, la canzone di Lou Reed I’m Set Free sembra quasi più attuale adesso rispetto ad allora. Chiunque abbia letto Harari riconoscerà la sottile ironia del pezzo e la sua implicazione: mi sembra chiaro che ciò di cui non abbiamo bisogno oggi è gente che agita le proprie mani pensando di sapere quale sia la strada giusta.»

 


 

 

 

 

 



 

brian-eno.jpg

 

 

 

Mentre decine di persone vivevano l'esperienza acustico-emotivo-ambientale,estraniandosi dalle Fruttiere di palazzo Te' ed entrando nel cupo viaggio sonoro di Brian,in piedi,coricate a terra,sedute du piccoli pouff non mancavano i disorientati,divisi tra curiosi e inutilmente spiritosi.Tra questi un paio di trentenni con barba d'ordinanza e amiche al seguito da far divertire 'obbligatoriamente'.Sogghignavano al brano dei Velvet che chiudeva il viaggio sonoro di 'The ship',agitando le mani e mimando il gesto dell'accendino.Probabile che il ritmo languido,l'andamento melodico del pezzo in contrasto col dominio dellle dissonanze nell'installazione sonora,avesse suggerito qualcosa di commerciale,di facile e di conseguenza la reazione derisoria.Forse non conoscevano i Velvet,ne' il senso del pezzo,forse nemmeno Eno e le sue parole.

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