Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2023 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraQuartoProvvisoriosurfinia60aracnoid.999assetzsoraandsakiMargBooksg1b9annaluciadgl3cassetta2chemiasrl.vanimasugyatorogodsbaglisignoragiancarlomigliozzi
 

Ultimi commenti

L'unico in spolvero è stato Trudeau, un "figo...
Inviato da: aracnoid.999
il 15/06/2024 alle 10:29
 
Poi, dopo averlo letto fino in fondo e aver meditato,...
Inviato da: fedechiara
il 08/06/2024 alle 07:17
 
Letture consigliate. L'altra narrativa. Guerra in...
Inviato da: fedechiara
il 07/06/2024 alle 07:11
 
Mi piacerebbe. Sai lo scoop.Tutto quello che avremmo potuto...
Inviato da: fedechiara
il 07/06/2024 alle 07:09
 
scrivi da Mosca?
Inviato da: cassetta2
il 06/06/2024 alle 17:04
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Maggio 2023

Vincitori e vinti.

Post n°2602 pubblicato il 27 Maggio 2023 da fedechiara
 

Enforcing freedom? Quell'esplosivo 'oggetto del desiderio' dei resistenti ad oltranza. - 27/05/2022
E, stabilito che le guerre hanno, da sempre, vincitori e vinti il quesito che si pone oggi è:
'Sarà vero che l'Ucraina può farcela contro la Russia, magari con l'ausilio dei missili a lunga gittata che le fornirà Biden?'
E l'altra domanda – che insorge al seguito – è: 'Non sarà che tutto questo sciagurato 'enforcing freedom' dell'America e dei paesi Nato più realisti del re, giungerà, prima o poi, al suo punto di non ritorno – e già girano le circolari interne dei pazzi s-governanti 'de noantri', filo sanzioni e fornitura di armamenti a quintali, che ci istruiscono su come dobbiamo tutti rifugiarci nella stanza più interna della casa, sigillando porte e finestre, e ristare tremanti e con pensieri dolentissimi seduti sul pavimento finché non si diradano i fumi radioattivi delle terze e quarte ondate di esplosioni termonucleari?'
Perché quello che i nostri dissennati sostenitori de: 'Dobbiamo impedire alla Russia di vincere la guerra!' non capiscono è che la Russia non può perderla, la guerra e la faccia, e, costretta nell'angolo dal recrudescere del conflitto con armi sempre più micidiali e distruttive reagirà con 'l'arma di ultima istanza', che sempre abbiamo esorcizzato fino al fatale 2022.
Che i sacerdoti Maya abbiano sbagliato indicazione e sostituito l'uno del 2012 con il più appropriato due del 2022? Ai posteri l'ardua sentenza, ma il dubbio è se lasceremo testimoni sul pianeta squassato dalle esplosioni termonucleari.
Facciamolo presente ad Erri de Luca, il pugnace sostenitore della continuazione della guerra 'con ogni mezzo'.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante aereo

 
 
 

Gente che non si sopporta.

Post n°2601 pubblicato il 27 Maggio 2023 da fedechiara
 

 

 

Brevità indiscutibili. - 27 maggio 2013

Sulla brevità è stato costruito il 'social network' chiamato Facebook. Brevi flashes sulle nostre vite che dovrebbero dare un'idea di 'chi siamo e cosa vogliamo' e di cosa nutriamo le nostre menti fragili. E ancor più brevi sono i 'cinguettii' di quell'altro suo concorrente che non ci fa mai mancare i fiati dei nostri politici e dei 'famosi', in aggiunta ai nostri. Come se non potessimo privarci dei fiati di una Santanchè o del Gasparri - che condanneremmo volentieri agli esercizi spirituali a vita in appositi conventi di clausura.
E, interrogato sul senso che ha il cinguettare e vario cantare dei passeri e gli altri uccelli, un noto studioso del ramo rispose laconico: 'Non vogliono dirci niente.' Semplicemente cinguettano per dare aria alla bocca o per dimostrare di essere vivi, chissà.
E io resto basito di fronte alla perentorietà di certe citazioni di noti romanzieri che non lasciano scampo tanto sono ben dette e ci costringono alla riflessione collettiva - come certi, sbalorditivi e mirabili, 'tweets' di Linus, Snoopy e Mafalda.
E una volta mi è capitato di leggere una sorta di versetto biblico che recita: 'Amare vuol dire non dover mai dire mi dispiace.' Che se ti capita di leggerlo sulle cartine dei baci Perugina ti vanno a stranguglione e li senti amari. Però è una 'vera verità', se ci pensi, perché sintetizza quel meraviglioso fluire di cose tutte giuste e perfette che appartengono al regno degli amori felici - e niente li turba ed è tutto un tubare e un abbracciarsi e uno scoppiare di incontenibile felicità e niente che dispiaccia, nemmeno la pioggia, e anzi i due amanti vanno danzando, appunto, come mostrava un noto film di altri tempi.
Ma a me, maledetto 'avvocato del diavolo' per vocazione e prassi consolidata, vengono a mente alcune possibili obiezioni che dovrebbero mitigare e rendere più dialettica quell'affermazione talibana, tipo : 'Mi dispiace non avere abbastanza soldi per comprarti una casa al mare.' Cribbio.
Ed è vero che l'amore non ha bisogno di una tale frivolezza, però aiuta a vivere e a dare ulteriore fuoco e fiamma a un amore che ha il sole dentro di suo.
E, forse, bisognerà assolvere il berlusconi e credere che sia vero amore quello che ascoltavamo nelle intercettazioni: delle sue 'olgettine' che lo svegliavano la mattina e gli dicevano: 'Amore vuoi che vengo stasera?' (il congiuntivo non usa in certi ambienti). Perché lui le case al mare e un posto nelle liste elettorali e un appartamento più che dignitoso e la pelliccia o una bustina con un po' di denaro a fine serata non le negava a nessuna e il 'mi dispiace' gli è verbo intollerabile e lui stesso dice che loro, i berlusconiani, sono 'il partito dell'amore' a cui dispiacciono solo certe sentenze avverse dei 'magistrati comunisti'.
E finirò per convincermi che davvero l'Amore è una potenza assoluta – se ti fa attraversare indenne tutto l'Inferno in terra e il Purgatorio, e ti ritrovi accanto, poi, la Beatrice in Paradiso - e durante tutto quello straordinario tragitto non hai mai pronunciato un 'mi dispiace' che sia uno, bensì concludi con viso radioso, mirando il viso e il corpo dell'Amata: 'Amor che move il sole e l'altre stelle'.
The end e lacrime di gioia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
 
 
 

I baci del rock e il mondo rotto.

Post n°2600 pubblicato il 26 Maggio 2023 da fedechiara
 

Correva l'anno.... 26 maggio 2015
Era l'epoca che 'i tuoi baci non son semplici baci' e uno solo ne valeva almeno tre (e per questo, bambina, tu mi piaci) e indossavamo i pantaloni a zampa d'elefante, ma non eravamo per questo meno belli o intelligenti e 'fichi'.
E non usava, allora, l'Isis delle orribili decollazioni di innocenti e i monumenti dell'antico demoliti col martello pneumatico o colla dinamite – tutt'al più ci si lamentava perché le periferie industriali si mangiavano i prati della 'via Gluck'.
E non c'erano neanche i barconi degli arrembaggi quotidiani di migliaia di profughi e/o 'migranti economici' – che, per la verità, visto che 'non eravamo in Europa' ci saremmo potuto permettere anche i milioni di euro mensili dei costi dei 'salvataggi', (si fa per dire: basta una telefonata satellitare e Marina e Guardia Costiera corrono a raccoglierli appena si distaccano dalle rive libiche), ci saremmo potuto permettere, dicevo, ogni esborso milionario e generosa 'accoglienza', tanto andava tutto nel conto del futuro dei figli - col debito pubblico che lievitava a dismisura; e ci avrebbero pensato poi Monti e Renzi a ricondurlo 'al tre per cento dei P.i.l.' a botte di tagli, ritagli e frattaglie sociali. E non usavano ancora 'le badanti' - perché la 'cintura di ferro' dell'U.r.s.s e il prodigioso 'muro di Berlino' facevano il loro sporco lavoro e contenevano un mondo che, poi, sarebbe andato a pezzi e cominciò la maledetta 'globalizzazione' e l'esodo facile e incontrollato di tutti verso ogni dove.
Un'epoca d'oro, insomma, dove usava ancora il 'posto fisso' e le pensioni si facevano col 'sistema retributivo' e si pre-pensionava facile ad ogni fabbrica che chiudeva – ma chi poteva immaginare, allora, che il lavoro italico avrebbe lasciato il posto ai 'cinesi' - e che 'il tessile di Prato' avrebbe cambiato faccia e si sarebbe rinchiuso nei capannoni-fantasma dove centinaia di nuovi schiavi lavorano quattordici ore al giorno e solo qualche incendio, di quando in quando, ci rivela la presenza di quelle formiche dagli occhi a mandorla che hanno cambiato la nostra percezione di futuro?
Correva l'anno......
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Viaggi di ieri.

Post n°2599 pubblicato il 26 Maggio 2023 da fedechiara
 

Buenos Aires - 01 aprile 2019
E il ritorno in città, dopo tanto spettacolo e teatro delle meraviglie della luce e dei colori della pachamama, è all'insegna della costrizione – e sarebbe stato meglio migrare nel deserto di Atacama, una volta arrivato nella zona dei 'salares' e ampliare il viaggio verso il Cile o la Bolivia, ma tant'è.
E mi rifugio nelle librerie e nei teatri – che è un altro modo di viaggiare e traslare della mente.
E mi capita di incontrare ad ogni scaffale il vate nazionale, Jorge Luis Borges, perfino in un ristorante, assai fornito, in verità, di cose buone e gli hanno fatto un monumento, a lui e al suo amico Bioy Casares che qui si ritrovavano.
Ed è un peccato davvero che la moda dei 'caffè letterari' si sia spenta, ma oggi sarebbero pieni di curiosi e turisti da un tanto al chilo, come quelli che si ritrovano al caffè Tortoni e fanno la fila per entrarvi e lì la letteratura di riferimento è il tango delle origini, anche quello un mito da ri-evocare (il museo relativo a lato del caffè, però, va diserto) perché l'oggi è 'di massa', con tutto ciò di negativo che questo termine comporta - e si sprecano i ristoranti che ospitano gli spettacoli di tango e ti ci portano coi pulmini delle agenzie a frotte e sciami – da 'tagliarsi le vene per lungo' dalla tristezza.
E, se per Ernesto Sabato è 'un pensiero triste che si balla' – bella definizione, ma che vale solo per le lentezze e le lamentosità di alcuni tanghi - per Borges il tango è un'allegria di altri tempi e uomini e la Buenos Aires allora era una piccola città di vecchie case e baracche circondata da paludi, come ci rammenta qui sotto la sua testimonianza orale registrata in due audio cassette.
Ma dovremmo smetterla di cercare di mettere troppi cappelli letterari sopra questa danza ormai divenuta 'patrimonio dell'umanità' ed esondata di là dell'Atlantico e del Pacifico e portarci sugli altri suoi orizzonti (di Borges) – aperti, apertissimi - e sui suoi cento libri – inclusa la 'Historia universal de la infamia' e di lui mi è cara la luce cristallina dell'anima che compensava il buio delle pupille.

 
 
 

I viaggi della memoria.

Post n°2598 pubblicato il 25 Maggio 2023 da fedechiara
 

La memoria e l'infinita vanità del Tutto. (I viaggi della memoria - 1) - 25 maggio 2022

L'entropia degli universi fa il suo sporco lavoro non vista anche nei luoghi della memoria – e le lapidi del piccolo cimitero sono ricoperte da una marea di fiori primaverili indenni dalle prime sfalciature - ed è tutto uno sbuffo e nuvole di colori diversi che cancellano infino la memoria della gente che qui ho conosciuto in gioventù e di un amico che fu 'pieno di vita', ricordo, e per lui questo fu il luogo di una sua rinascita personale e del ritorno in salute, fuggito dai guasti della vita cittadina.
E il torrente delle chiare, fre(sch)dde e dolci acque è ridotto a un rivolo che ti stringe il cuore, e la piscina prossima alle case coi luminosi sassi del letto su cui si scivolava - e ne fuggivano gli avannotti sottostanti e strappavano grida alle bambine che vi sguazzavano eccitate e infreddolite - è asciutta.
E, al mio arrivo, le case dalle imposte tutte chiuse sembravano annunciare quella magica sospensione temporale che può durare decenni dei villaggi abbandonati – fino al primo crollare dei tetti e all'emergere glorioso delle chiome degli alberi le cui sementi hanno trovato spazio di terra tra i mattoni interni e le piastrelle delle cucine e dei salotti: la vita vegetale e i funghi che già ci hanno preceduti sulla crosta del pianeta e ci seppelliranno, sia pure sotto un poetico mare di fiori e di foglie.
E le chiazze di verde chiaro dei prati intorno alle malghe in quota sono scomparse sotto l'urto della marea verde e solo il trionfo delle foreste a giro di orizzonte sui bassi monti circostanti ancora resiste alla meticolosa triturazione delle cose figlie del Tempo - e le edere si avvolgono coi loro resistentissimi peduncoli intorno ai cartelli stradali e cancellano i nomi dei borghi.
E mi vengono in mente quei versi che avevo mandato a memoria - che l'amico risanato mi sollecitava a ripeterglieli come il refrain di una canzone mentre percorrevamo i sentieri alla ricerca dei funghi di cui eravamo ghiotti - ma oggi mi suonano come tombali sentenze sulla sua lapide e la avvilente fotografia che lo deforma ed ho faticato a trovare seppellita dal giallo e dal celeste chiaro dei fiordalisi:
...per montagna e per valle,
per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
al vento, alla tempesta, e quando avvampa
l’ora, e quando poi gela,
corre via, corre, anela,
varca torrenti e stagni,
cade, risorge, e piú e piú s’affretta,
senza posa o ristoro,
lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
colá dove la via
e dove il tanto affaticar fu vòlto:
abisso orrido, immenso,
ov’ei precipitando, il tutto obblia.
Tale è la vita mortale, vergine Luna che sovrasti il monte, indifferente agli affanni di noi erranti pastori.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto e monumento

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963