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« L`OMBRA DI EDIPO ....parte 3 | ASSUNTA E LA BISARCA » |
Edipo quindi
richiama essenzialmente il concetto di archetipo in quanto a mio avviso, e qui
pongo un’interpretazione personale che pare una dicotomia insanabile, è sì
universale nella logica ortodossa freudiana ma al contempo proprio un archetipo
in quanto “…è un indispensabile correlato dell’idea di inconscio collettivo,
indica l’esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere
presenti sempre e dovunque.”Inevitabili i richiami al concetto ad esempio
di rappresentazioni collettive presente nelle opere di Levy Bruhl o al
“pensiero magico” di Mauss. Ma gli esempi potrebbero essere infiniti, tra
l’altro ho toccato l’argomento in un lavoro sulle forme di pensiero degli
Indios Taino mesoamericani.
INCESTO E PARRICIDIO
L’incesto e il
parricidio sono elementi di grande tensione psicologica interni all’opera, sono
contenuti dentro la tragedia e sintetizzando nel modo più semplice possibile
Edipo li compie e diviene pertanto un mostro, da Re diventa φαρμακòς ,
“capro espiatorio”, colui che comunque si sacrificherà ancora una volta per
liberare Tebe, questa volta da una terribile pestilenza causata dalle sue
azioni inconsapevoli.Non è comunque
corretto parlare di tabù dell’incesto, Sofocle assolutamente non si riferisce
mai a quello, non vi è traccia di argomento intenzionale anzi diventa, nelle arcinote parole di Giocasta, elemento di discolpa per Edipo , affrontando il problema del
sogno, fornendo alla psicologia una base per libere interpretazioni. Dice
Giocasta “Tu non aver paura delle nozze con tua madre: tanti giovani prima
d’oggi si sono congiunti in sogno con la propria madre; ma se uno non ci fa
caso sopporta l’esistenza più facilmente.”Ovviamente chi fa
da padrone in scena è l’ironia tragica, non certo l’attrazione anzi il legame
Edipo-madre, in quanto è un rapporto sconosciuto ai due. Giocasta gioca vari
ruoli: regina, sposa, madre, in sintesi raffigura una donna.Sofocle ne fa
elemento tragico, non ce ne mostra la morte, consuetudine questa del teatro
greco in genere di non mostrare ma far intuire al pubblico tramite vari
accorgimenti scenici.Giocasta diverrà
elemento incestuoso primario solo nel teatro contemporaneo, ad esempio con le
opere di Gide e Cocteau o finanche nella rilettura pasoliniana, ma non certo in
Sofocle.Il matrimonio con
la madre non è che uno dei tanti atti compiuti da Edipo che muta il senso alla
sua azione diviene quindi Storia, ovvero rende il senso storico della vicenda.Giocasta infine si
rivela ancor più negativa verso il figlio quando nel tentativo di
tranquillizzarlo catalizza, a livello teatrale, l’angoscia.Quello che succede
dal verso 950 al verso 1072, è una girandola di emozioni, di colpi di scena e
riaperture di speranze improvvise. In vero la madre naturale comprende prima
del figlio la verità e percepisce il proprio odore su ciò che resta del suo
bambino divenuto qualcos’altro, a cui ella stessa non riesce a dargli un nome:
“Ιοù ιοù, δùστηνε τοùτο γàρ σ’ εχω
μòνον προσειπειν, àλλο δ οùποθ ùστερον”.
[Oh, sventurato!
Solo così posso chiamarti, e poi... mai più]...(continua)
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