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Arcolaio VI

Post n°174 pubblicato il 11 Settembre 2015 da deteriora_sequor

 







Restò sulla soglia ancora trasfigurato mentre alle spalle di Ferdinando
la piccola folla andava diradandosi. Poi un pensiero rapido quanto una
serpe gli balenò nel cervello facendolo tremare dalle spalle fino alle
ginocchia. Era ancora piantato con gli occhi fissi in quelli, affranti, di
suo cugino quando, d'improvviso, si scostò, dalla porta e disse, con
una voce che non Gli sembrò mai più la sua "Accomodati, cugino.
C'è ancora un po' di confusione ma Annetta sta bene. è cosciente
anche se ora sta dormendo. Forse non lo immagini ma ha chiesto
pure di Te! E voi, cari signori, per piacere disperdetevi! Non c'è
nulla da vedere. Il piccolo equivoco è stato risolto." Ferdinando
sembrava non avere capito bene e continuava a non distogliere
lo sguardo dalla figura snella di Aldovrandi, il quale, iniziava a
spazientirsi. Pensò :"Avanti bestione, entra dentro e non fare
complimenti o cerimonie. Quello che troverai Te lo sei guadagnato."
Finalmente il cugino decise di superare la soglia di casa e prese
a tenersi il cappello in mano con l'aria di Chi si sia completamente
scordato la ragione per la quale aveva intrapreso un certo cammino.
Ferdinando era un ragazzo gradevole e massiccio di circa ventisei
anni, dalla testa imponente e grosse palme delle mani, segnati dal
lavoro di panettiere che esauriva ogni notte presso un fornaio poco
distante. Aveva occhi di un azzurro assassino e padiglioni minuti
e quasi femminili, che contrastavano con la fronte bassa e arcigna.
Da bambino era caduto da un muretto alto tre metri e, pur riuscendo
a ripararsi parzialmente il capo, non aveva potuto impedire di sbatterlo
di striscio sul terreno. Da allora lamentava annuali, fortissimi emicranie
e si mormorava che fosse un po' suonato, pur avendo compiuto
regolari, anche se limitati studi. Gli zii di Nicola lo avevano messo
a bottega molto presto e lì si era fatto la fama di ragazzo molto
puntuale ed efficace, senza grilli per la testa e con una gran passione
per il proprio lavoro. Nicola lo aveva sempre avuto in simpatia, quel
ragazzone maldestro ma serio, vagamente imbranato ma deciso,
fatto di ferro per quanto riguardava la determinazione e l'attaccamento
a un compito. Ora, però, qualcos'altro era successo e il giovane
Dottore guardava con occhi punto diversi la massa d'uomo che gli
stava di fronte. "Prima di andare a trovare Annetta vuoi bere
qualcosa, Ferdi? Ti preparò Io il the. Abbiamo dato a Susanna
qualche ora di permesso per fare le sue cose e c'è un'altra
signorina a badare a mia moglie. Una ragazzina giovane ma molto
sveglia, qualcuno di cui ci si può fidare." "Beh, se è così...."
Mugugnò l'imponente ragazzo "non mi dispiacerebbe. Ho proprio
bisogno di qualcosa per distendermi i nervi, dopo tutta la notte
che La penso. Ho persino temuto il peggio. qualche tempo fa Mi
avevi detto che poteva essere un parto complicato." Aldovrandi
sorrise mestamente con uno spolverio accecante nella pupilla
destra. "Non hai da preoccuparti, Ferdi. Meglio di così non
poteva proprio andare."






(Continua)





 

 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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