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« Bobby IX | Bobby XI » |
Bobby X
Post n°201 pubblicato il 05 Febbraio 2016 da deteriora_sequor
Proseguirono l'uno fianco all'altro e tenendosi per mano. Nessuno dei due capiva a cosa stava andando incontro, ma non importava. Non v'era nulla di più bello che camminare lungo quella stradina d'alta montagna senza incontrare anima viva e scambiandosi rapide e timide occhiate come due adolescenti. Procedettero sin quando le gambe si indolenzirono a entrambi. Bobby accennò a un incrocio, e disse che, prendendo a sinistra, si poteva rientrare alla clinica. Alice diede in un sorriso e annuì con il capo. Giunti sul posto imboccarono una discesa abbastanza ripida e accelerarono il passo. S'era fatto tardi e il sole stava scemando inesorabilmente mentre, forse, c'era già chi si stava preoccupando per loro. Arrivarono a sera inoltrata con le guance in fiamme e le giunture doloranti. Gli addetti della Clinica non fecero una piega e non si peritarono di rimproverarli (del resto erano clienti di prima classe). Loro si salutarono sveltamente nella hall e salirono nelle rispettive stanze. Fecero giusto in tempo a fissarsi lungamente negli occhi e a baciarsi con tenerezza. Poi si separarono, disfatti ma felici. Bobby prese l'ascensore mentre Alice preferiva salire a piedi per favorire la sana attività fisica. L'uomo entrò nella stanza buia e si gettò sul letto senza nemmeno accendere le luci. Era contento come non lo era da tempo e quella pura stanchezza lo riempiva di orgoglio e soddisfazione. Non osava farsi domande e non s'azzardava a cercare spiegazioni; l'unica cosa che gli risaltava davanti agli occhi chiusi era la luce di quel sentimento d'amore rinato, quegli straordinari momenti di complicità e batticuore che li aveva visti uniti per alcune, immortali ore lungo una miserabile stradina polverosa. Pietà? Senso di colpa? Vero amore? La sua testa era come un alveare e l'unica cosa indiscutibilmente certa era che la sua vita cambiava da un giorno all'altro come un guanto rivoltato. Si rendeva conto: tutto ciò che aveva avuto valore fino a qualche istante prima ora non trovava più significato, e si rivelava essere una mera lotta per la sopravvivenza,una sbiadita processione di frasi fatte e atteggiamenti logori per rituali bolsi di mero galleggiamento sopra un oceano piatto e noioso. Adesso era il momento di nuotare selvaggiamente contro la corrente. Ed esserne felice e orgoglioso. Gli orologi, con il loro noioso susseguirsi del tempo, non avevano più senso. I programmi giornalieri sempre eternamente uguali sembravano non esistere più. Con quella donna, ne era sicuro, avrebbe potuto spingersi su strade inesplorate, fare di ogni giorno un'avventura, e avrebbe potuto (perché no?) tornare a innamorarsi come un ragazzino. Perché cos'era l'amore se non un costruire dalle fondamenta una vita diversa per due persone? Cos'era, se non rendere paesaggi desolanti e brulli una campagna fresca e rinvigorita, nutrita dalla pioggia e scaldata dal sole? (Continua) |
Inviato da: Word_User
il 07/05/2021 alle 00:00
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 09:18
Inviato da: angi2010
il 18/04/2017 alle 23:29
Inviato da: deteriora_sequor
il 14/02/2017 alle 09:28
Inviato da: angi2010
il 13/02/2017 alle 23:30