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« Bobby XBobby XII »

Bobby XI

Post n°202 pubblicato il 09 Febbraio 2016 da deteriora_sequor







Si svegliò che qualcuno lo stava toccando sulla guancia con un dito. Un gesto
irritante e volgare che lo infastidiva persino nel sonno. Spalancò gli occhi e
tutto gli si fece chiaro in pochi secondi. Tornò alla luce e alla coscienza mentre
metteva a fuoco la stanza e i suoi contorni. L'unica cosa che non gli tornava
era quel dito sulla guancia. In un baleno pensò di avere sognato e di essersi
mosso nel letto in maniera da ottenere un effetto fisico spiacevole. Sollevò la
testa e fece per guardarsi intorno con uno strano presentimento e un peso
che, rapidamente, gli si allargava sul cuore. Si girò e si mise a sedere
stropicciando le coperte. Poi guardò in giro e il suo sguardo si posò subito
su una figura in penombra che occupava una delle sue poltrone, mentre
un filo di fumo usciva all'altezza della bocca spargendosi in volute sottili
verso il soffitto. Le imposte parzialmente chiuse gli impedivano di riconoscere
quella persona ma un sospetto atroce e confuso si faceva largo nella sua
coscienza e lo costringeva a respirare a piccoli ansimi, come se dei ricordi
spiacevoli gli venissero incontro con una folata improvvisa, spezzandogli
il fiato e costringendolo a sbattere voticosamente le palpebre. "Mamma?"
disse con una nota nella voce che sembrava sul punto di frantumarsi. La
figura, improvvisamente, si sollevò dalla poltrona e si diresse verso le
finestre. Le aprì, poi fece la stessa cosa con le imposte, facendo entrare
un riverbero accecante in tutto il locale. A Bobby furono necessari alcuni
istanti per rendersi conto di chi gli stava di fronte. Quando lo realizzò la
sua mascella cadde e un forte senso di repulsione gli invase le membra
appena ritemprate. "Caro Bobby, non sta bene dormire fino a tardi nella
mattina inoltrata, mio dolce pigrone." La voce da uomo aveva un timbro
languido e decadente, come quello di una donna di piacere consumata
da mille amplessi, e i suoi echi si spandevano molli ed imbelli per tutto
il perimetro della stanza. Bobby non riuscì a reprimere un brivido. "Sir
Anthony Montague, a quanto sembra... mi vorrebbe fare il piacere di
pormi a conoscenza del modo in cui si è introdotto nel mio rifugio? anche
se, purtroppo, tempo di saperlo con fin troppa sicurezza." L'uomo interrogato
da Bobby non accennò il minimo movimento tranne l'accenno di un sorriso
maligno e felice ai bordi delle labbra. Ora si poteva vederlo in tutta la sua
complessione. Era un uomo minuto, di età intorno ai trentacinque anni,
vestito con cura da cittadino in trasferta, un cappotto azzurro lo cingeva,
completato da pantaloni di flanella e da stivaletti neri lucidissimi. Teneva
in mano un cilindro fuori moda ma elegantissimo con una fibbia d'argento
al centro. Il suo volto era ombreggiato da una lieve, curatissima peluria
e capelli forse un po' troppo lunghi per la sua età gli cadevano inanellati
sopra la fronte spaziosa costeggiando, quasi, gli occhiali a pince-nez.
Di torace era molto magro, ma non di quella esilità che può suggerire
la malattia, bensì la tonica e costituzionale gracilità di un uomo aduso
a molte perversioni. La pelle sulle guance era liscia e di un pallore
addirittura sconcertante, non fosse stato in perfetta armonia con il resto
del personaggio. Bobby assunse tutta la durezza che gli consentiva
un cuore balzatogli in gola. Con voce il più possibile ferma domandò
"Mamma è qui?".






(Continua)





 

 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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