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« Bobby XXIIIBobby XXV »

Bobby XXIV

Post n°217 pubblicato il 06 Aprile 2016 da deteriora_sequor






Bobby si staccò dal suo accompagnatore e avvicinò i due
laghetti smeraldini. Le basse temperature avevano già
creato una crosticina di ghiaccio sopra la loro superficie
e i robusti fiocchi di neve andavano a sbattervi sopra,
sviluppando una lievissima cordigliera bianca che
ingannava sulla consistenza della lastra. Il dottor Palubi
fissava incuriosito il suo paziente percorrere le sponde
degli specchi d'acqua, inspirando rumorosamente, senza
staccare lo sguardo dalla meravigliosa e toccante scena.
Rimasero così per diversi minuti, l'uno distante dall'altro
mentre la nevicata si faceva sempre più fitta. Poi capitò
uno di quei momenti che il medico avrebbe ricordato per
tutta la vita: il giovane uomo con un urlo lacerante si era
gettato dentro uno dei due laghetti a peso morto, bucando
la sottile lastra di ghiaccio e sprofondando sino a metà
della vita nell'acqua gelata. Palubi ebbe uno scatto violento,
come se gli avessero improvvisamente torto il collo, scartò
bruscamente e si lanciò senza riflettere verso Bobby. Entrò
anche lui in acqua per tutta la lunghezza delle gambe e lo
afferrò con violenza cercando di trascinarlo a riva. Ma il
giovane uomo si dibatteva, schiumava rabbia, pareva
intenzionato a raggiungere, costasse quel che costasse, il
centro della polla. Fu solo dopo una lotta accanita che il
dottore riuscì a trarre sulle sponde quella furia esaltata,
approfittando della sua debolezza congenita e del suo stato
di salute precaria. Quando si furono tratti dall'acqua Palubi
non si trattenne e allungò un ceffone al volto quasi
congestionato dell'altro escursionista. Tutta la rabbia
repressa per quell'improvviso tradimento affiorò a galla
e lo fece urlare di delusione :"Perché mi ha fatto questo?"
Bobby cominciava già a tremare e il medico pensò bene
di rimettersi in marcia verso la clinica, sperando di incontrare
qualcuno lungo il cammino. Qualcuno che lo potesse aiutare.
Procedettero per un quarto d'ora sentendo i pantaloni
mutarsi in una sottile foglia di ghiaccio. Dall'alto scendevano
fiocchi sempre più spessi e fitti. E fu solo dopo mezzora,
intirizziti e stravolti dal freddo che giunsero in vista dell'edificio
imponente. E Palubi prese a chiamare aiuto. Accorsero gli
addetti, che issarono Bobby mentre tutti gli ospiti s'affacciavano
alle finestre. Il dottore corse nello spogliatoio per cambiarsi
rapidamente e detergersi con degli asciugamani. Nel frattempo
non riusciva a fare a meno di riflettere sulla sua carriera
rovinata e sull'ignominia che lo attendeva: aveva scortato un
degente, visibilmente instabile, sino ai laghetti d Flossen, senza
un infermiere e sotto una fitta nevicata. Si era fidato di Robert
Fawcett e quest'ultimo lo aveva tradito, gettandolo nella
disperazione più cupa. Come, come aveva fatto a non
intuire i secondi fini di quel pazzo? Come aveva fatto a non
afferrare le pulsioni suicide del paziente? La sua indole
autodistruttrice, che affiorava come bolle d'aria dal centro
delle polle? Era stato terribilmente ingenuo e fiducioso nei
"nuovi metodi" di cura. E ora ne avrebbe pagato le conseguenze.





(Continua)






 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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