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« Bobby XXXVI | Attaccato al muro insiem... » |
Post n°230 pubblicato il 31 Maggio 2016 da deteriora_sequor
Fu quando lo scandalo si placò e la polizia si installò con discrezione nella clinica che Alice Muir aprì la lettera a lei destinatole da Robert Fawcett attraverso la mano del dottor Palubi. Era nella sua stanza in piena e avanzata notte, e ancora si udivano urla intermittenti dei parenti stretti del direttore generale Neumann. Le squadre di perlustrazione e ricerca erano rientrate con la notizia del suicidio collettivo di tre dei quattro colpevoli: solo Edoardo Muller aveva opposto resistenza al fermo ed era stato eliminato con la violenza. Palubi si era sparato, sir Anthony Montague si era gettato in un burrone e Robert Fawcett s'era impiccato. Alice aveva ascoltato quasi con indifferenza le novità. Poi si era rinchiusa in camera per comprendere l'opinione di Bobby. Non le interessava che potesse essere sopravvissuto perché ciò che aveva evocato andava al di là dell'umana pietà. Ma doveva sapere. Gettò la busta di lato e prese a scorrere le parole vergate nervosamente da Robert Fawcett :"Cara Alice, quando leggerai tutto questo Io sarò lontano, in Italia, oltre la frontiera e, insieme ai miei cosiddetti complici avrò lasciato alle spalle dei morti. MI risulta difficile giustificarmi e non lo farò. Avrò ucciso una ragazza pregevole e cara anche a te. Il motivo? Mi riassumeva tutti i miei fallimenti. Adunava le occasioni perdute e rappresentava una strada verso la dipendenza che non mi sento più in grado di percorrere. Elizabeth ha tutto ciò che è indispensabile per rendermi ulteriormente schiavo d'amore. Una bellezza unica e un carattere che fa appello alla mia debolezza e remissività. In altre parole mi si prospetta un avvenire da cagnolino al fianco di una ragazzina decisamente forte. Non me lo posso concedere. Non ora, o adesso che sto guarendo. Così, non potendo combatterla, mi toccherà ucciderla. Ho pure il sospetto che l'abbandono da parte del suo amante e mio padre la possa suggestionare al punto di cercare una via d'uscita dalla vita molto teatrale. Ma ciò, come ti ripeto, oggi che sono in via di ristabilimento non me lo voglio concedere. Uccidermi non fa per me. Lo ho realizzato anzitempo nel mio precedente e fallimentare tentativo di suicidio. Così sarà lei a morire, tentando di trattenermi sui vecchi, marciti sentieri. Io e i miei colleghi abbiano tutti i motivi di questo mondo per non farci imprigionare oltre in questa clinica e in questa esistenza grama. Edoardo Muller sconta i ricatti del suo giovane parroco, il quale è a conoscenza di un suo brutto scivolone nel campo della morale, e non perde occasione di rinfacciarglielo. Sir Anthony Montague è stato beffeggiato orribilmente da mia madre e schiaffeggiato da mio padre: cosa dunque si può attendere da un uomo umiliato in tale maniera? Il dottor Palubi è legato a doppio filo alle malefatte del Dottor Neumann, ma il suo orgoglio morale lo porterà a una risoluzione definitiva del contratto. Di me ti ho già scritto. Quello che manca è l'amore che non sono riuscito a offrirti. La vita modesta ma saggia che potevamo dipanare insieme e la dolcezza di un rapporto sano e duraturo che ci è sfuggita fra le dita. E di questo mi assumo ogni responsabilità; non siamo riusciti ad invecchiare insieme, ad avere un frugoletto da crescere per non commettere vecchi sbagli. La mia fragilità, alla fine, si è rivelata un macigno troppo grande da togliere dal cammino che mi stava di fronte, e ora, che ho guadagnato quel minimo di indipendenza e coraggio, li voglio utilizzare in un ultimo, disperato tentativo di fuga. Ma una fuga che non abbia a coinvolgerti e non ti esponga a inutili rischi. Ricordami per queste parole che ti lascio. Se il superamento delle montagne andrà a buon fine tenterò di rifarmi una vita nella modestia e nel silenzio, così come finora l'ho trascorsa nella dabbenaggine e nella crapula. Sii testimone, almeno, di una muta e disperata rincorsa al bene, passando attraverso gli infidi campi del male. Ti saluta, nel suo ultimo tentativo di rigenerazione, il tuo BOBBY". (Fine) |
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