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GIROVAGANDO TRA LE MIE CONTRADDIZIONI, TRA FOLLIA E NORMALITA'

 

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Post n°187 pubblicato il 21 Agosto 2016 da fuoco.e.cenere

La malattia di mia madre mi ha regalato una vacanza.

Inaspettata e improvvisa, ma ci siamo riuscite.

Siamo partite,io e lei, sole. La bombola d'ossigeno ci attendeva

rassicurante in hotel (qualcosa nella sanità pubblica ancora 

funziona per fortuna).

Ogni volta che torno lassù, tra i miei adorati monti, è un tuffo 

nel  passato. Quante estati ci ho passato.

C'eravamo tutti, mamma e  papà, mio fratello e i nonni materni e

tanti, tantissimi amici. 

Mi rivedo bambina, con i codini, pantaloni di velluto alla

zuava,  scarponcini e picozza. Ripenso a tutte le escursioni fatte, le

salite, la fatica, le marmotte che fischiavano, le stelle alpine e le

genziane che si potevano solo guardare e non raccogliere.

Posso ancora sentire l'odore dell'erba tagliata di fresco,

del pane croccante con lo speck.  

 Ora le cose sono mutate, ma non la bellezza di quei luoghi che è

 rimasta intatta e immutata. Io sono diventata una donna matura,

 se non altro per l'età, molti cari se ne sono andati per sempre.  

 Non ho più la picozza, le escursioni sono diventate passeggiate,

non indosso la giacca a vento la sera perchè non serve più, e

nemmeno il pane è più quello di una volta.

Ma gli odori, i profumi quelli sono rimasti gli stessi.

 Mi sono riempita le narici del profumo del legno, della cannella e

della  vaniglia.

Ho respirato a pieni polmoni l'aria fresca e leggera lasciando

che rinvigorisse il mio corpo e portasse via i pensieri.

Mi sono riempita gli occhi di prati verdi brillanti, rocce colorate di

rosa dal sole al tramonto e cieli azzuri e tersi che hanno abbronzato

la mia pelle (e senza versare una goccia di sudore).  

Mi sono liberata degli orpelli con cui mi agghindo tutti i giorni,

orologio, orecchini, tacchi e reggiseno, sì pure quello.

Solo un po' di rimmel e un filo di rossetto.

Ho lasciato uscire la parte più semplice e genuina di me stessa,

quella un po' maschiaccio se vogliamo definirla così.

Quella che se frega del giudizio della gente e delle convenzioni

preconfezionate.

Alcune volte io per prima mi stupisco delle mie sfaccettature  

contrastanti.

Come posso pretendere di essere compresa nella mia

essenza quando io stessa non credo di conoscermi per davvero?

Lo so non è facile, ma qualcuno ci ha provato ed è ancora stremato:-)

Ho passeggiato a lungo, da sola, nel silenzio totale, solo

apparente.  All'inizio ho pagato lo scotto della mia vita praticamente

sedentaria, ma passo dopo passo mi scioglievo e invece di sentirmi

stanca acquistavo sempre più energia. La mia testa era sempre più

sgombra e leggera. Tutto e tutti erano così lontani.

Al centro per una volta c'ero  soltanto io.

Un lusso che mi concedo sempre troppo di rado.

Ho ancora molto da imparare sotto questo punto di vista.

Ma sono tornata con una consapevolezza rafforzata, quella di

sapere stare da sola e di starci anche bene.

Quindi proseguo con la mia filosofia che l'età e l'esperienza non

hanno  fatto altro che consolidare.

Chi mi ama mi segua, chi è in grado di dare con la sua presenza

un valore aggiunto alla mia esistenza è il benvenuto. 

Tutti gli altri, gli ipocriti, i falsi e tutti quelli che intendono usarmi

 per svuotare il loro cestino della spazzatura emotiva possono

andare oltre e proseguire il loro cammino senza di me.

Io non ci sarò.

Ora andrò qualche giorno al mare, che pure quello mi piace.

Le mie solite contraddizioni.

 

20160806_100135

La montagna insegna sempre

 
 
 
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