Creato da rasodiseta il 13/07/2006

Vivere sereni

Nuvole,pane e tulipani

 

 

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Post N° 198

Post n°198 pubblicato il 17 Giugno 2008 da rasodiseta

Quella notte alla Diaz
il G8 diventa un fumetto

Tutto è proprio come l'ha visto chi c'era eppure più nitido, fermo, diverso
I volti, le sedie, i caloriferi, gli zaini rovesciati e i caschi degli agenti...
di CONCITA DE GREGORIO

Il racconto a fumetti si apre con il computer su cui un agente, a Bolzaneto, sta mettendo a verbale gli arresti eseguiti nella notte. "Al termine di una perquisizione domiciliare abbiamo proceduto all'arresto dei nominati in oggetto poiché responsabili del delitto di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio nonché del delitto di detenzione abusiva di armi, virgola, da guerra, aperta parentesi, bombe molotov, chiusa parentesi, punto". I 93 arrestati quattro giorni dopo vengono tutti scarcerati: nessuna prova, nessuna convalida. E' da qui che parte la Memoria illustrativa della Procura: Genova, 21 luglio, "dopo la mezzanotte erano state private della libertà persone che è ragionevole pensare si trovassero nella scuola del tutto casualmente e lecitamente (...) persone che recano segni di violenza riscontrabili sui loro corpi (...) violenza, uso brutale della forza su persone inermi". A verbale le contraddizioni degli agenti del reparto mobile a bordo del Magnum indicato dal vicequestore Massimiliano di Bernardini come il "mezzo colpito da oggetti contundenti lanciati dalle finestre della scuola". Gli agenti: "un sasso ha colpito il parabrezza". "La venatura era a forma di esse spezzata", "si trattava di un buco se ben ricordo con una crenatura tipo ragnatela", "non ho visto il sasso", "una venatura? Non ricordo", "ho detto parabrezza? Mi sarò sbagliato". Le testimonianze delle vittime: il giornalista inglese Mark C., "sono uscito dalla scuola mi hanno sbattuto in terra e picchiato tre quattro minuti, poco dopo un agente col casco antisommossa è tornato indietro e mi ha dato un calcio nella schiena - nel disegno, a questo punto, si vede solo la suola della scarpa dell'agente - tutti gli altri hanno cominciato a calciarmi tutte le mie costole si rompevano sentivo il sangue in bocca non potevo respirare". Emma Nick, ragazzina coi capelli lisci: "Sembrava un burattino accasciato in una pozza di sangue". Un tenente dei carabinieri, deposizione del 17 luglio 2003: "Giunto di fronte al cancello mi resi conto che a terra giaceva una persona apparentemente priva di sensi". Disegno dell'agente che lo trascina via per la braccia, in primo piano le mani inanimate. Quadro grigio, scritta: "Ho perso conoscenza".

Gloria Bardi, che della Memoria ha scelto i testi per la trama del fumetto, non era in piazza a Genova quei giorni: "Non ho preso parte alle manifestazioni. Mi consegnò la memoria un amico avvocato, Armando Roccella, mi disse "credo che potresti ricavarne uno spettacolo. Le persone devono sapere". La mia speranza è che il libro sia letto e apprezzato anche da quanti non hanno simpatia per la parte politica a cui appartengono le vittime e magari ne hanno per le forze dell'ordine. Infatti chi riconosce nell'ordine un proprio valore di riferimento dovrebbe essere il primo a non volere il disordine, l'illegalità l'arbitrio l'abuso, la sospensione del controllo da parte di chi lo esercita per mandato".

Da "La REPUBBLICA"

 
 
 
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