Zacinto miaCiò nonostante ognuno, se non proprio felice, almeno non è infelice. E tira avanti. |
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COSTRUIRE I RAPPORTI
Post n°431 pubblicato il 20 Ottobre 2019 da Oxumare81
Perché sono un fanatico delle date, il 16 settembre sono stati 14 anni che lavoro per questa azienda, l'8 ottobre 15 anni che mi sono laureato, il 15 novembre saranno 15 anni che lavoro. Poi non so se c'è molto da festeggiare visto quello che faccio: il coorrdinatore di 20 persone che fanno data entry. Mi hanno concesso un aumento di stipendio di 120 euro probabilmente per sanare la mia situazione dato che non mi avevano dato l'aumento di livello nel 2016 quando per un anno e mezzo ho ricoperto una posizione di livello superiore. Capirai, la metà di quello che mi spettava senza arretrati. E poi cosa vogliono fare? Magari tagliarmi fuori da future possibilità di crescita avendomi dato il contentino? Ho questo timore ma mi auguro che non sia così. Intanto devo farmi largo tra il collega untuoso che si estende a macchia d'olio, collaboratori che non hanno voglia di lavorare e un responsabile che pensa che la tirannia sia la leadership. Pensa che organizzare il lavoro significhi solo urlare, peccato che il personale si demotivi. Mi ha chiesto di monitorare il numero di clienti analizzati da ogni collaboratore per giornata, salvo sentirmi dire da loro che potrei essere denunciato ai sindacati. Non mi sembra di meritarmi questo dopo anni di collaborazione quotidiana, disponibilità ed energie spese a formarli e risolvere i loro errori. Sanno benissimo che è una richiesta arrivata non da me, ma dal capo, potrebbero farlo senza lamentarsi. E poi anche il capo, con queste richieste assurde e sterili rischia di farmi rovinare il rapporto con loro. Lui che la fa facile, non conosce l'operatività, non sa come si costruisce il rapporto con le persone. Non è un caso che alla prima possibilità se ne vadano in esodo anticipato. Ci andrà anche il mio più stretto collaboratore ormai da 4 anni. Mi mancherà per la sua autonomia, per l'impegno sempre dimostrato nonostante le promesse disattese dall' azienda. I primi giorni che me l'ha comunicato sono rimasto perplesso e preoccupato. Non ho dormito sonni tranquilli perché mi ha sempre aiutato, poi ho pensato al suo bene. Da amico gli ho detto di accettare ed andarsene. A 63 anni non può continuare a fare 4 ore di viaggio ogni giorno. Sono felice per lui. In questi due mesi responsabilizzero' le altre persone tra cui ripartiro' il suo lavoro e mi auguro che andrà tutto bene. |
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