UNA DONNA PERDUTA

Bestiole di casa

La casa é un buco nero dove gli oggetti vengono inghiottiti e si perdono poi in un altro mondo, al di là dell’universo conosciuto. Dicono che la casa nasconde ma non ruba. Questo vale forse per le case degli altri, perché la mia invece ruba come una vecchia gazza marpiona! La catenina me la sono tolta in cucina, giuro, perché dovevo andare dal parrucchiere e non volevo che si sporcasse con la tinta e l’ho lasciata lì, dentro il vassoio che mi serve da porta-impicci, da raccogliticcio di cianfrusaglie inutili, il vuotatasche insomma. Non può essere da nessuna altra parte e, escludendo che se la siano mangiata i cani, non resta che lui, il solito trafugatore. Il mio libro delle ricette, senza il quale rischio di brutto di dimagrire, è scomparso e con esso tutta la mia perizia culinaria - che è poca cosa in verità - ma che quando non mi provoca il vomito a volte mi soddisfa. E il sospetto che il colpevole sia ancora lui, il trafugatore folle, è avvalorato dal fatto che, in una sorta di delirio di potenza alla Hitler, si è messo in testa di volersi dedicare alla cucina come fanno i grandi chef del mondo. Ha imparato a fare la pasta e fagioli e me la propina da mesi un giorno sì e uno no. Dice che regola l’intestino. Forse regola il suo di intestino che è di una puntualità da caserma, ma il mio, scapestrato da sempre, non si è lasciato blandire e continua la sua vita di sregolatezze nonostante la pasta e fagioli. Anche il mio reggiseno tutto pizzi e falpalà, comodo q.b. e sexy per emulazione, è sparito senza lasciare traccia. Dubito che se lo siano messo i cani e forse neanche lui ha avuto il coraggio di indossarlo. Resta il gatto che qualche volta usa le mie cose, ci si addormenta su, le impela ben bene, ci fa il pane sopra e, in un ultimo e sprezzante atto di oltraggio felino, me le restituisce che sono straccetti da buttare. Un giorno scriverò del mio gatto Pippo e della sua mente scriteriata. Ora non posso, devo andare a piangere …